La mostra inedita “Vietato l’Ingresso” dà accesso a luoghi fino ad oggi segreti e non accessibili al pubblico, si tratta dei camerini del Teatro Arcimboldi di Milano. Il camerino non è un luogo qualunque, perché accoglie la trasformazione dell’uomo in personaggio; si ha da sempre l’illusione che dentro un camerino ci sia ogni cosa indispensabile per completare quella metamorfosi. Entrando nella stanza dedicata all’artista, si respirano la magia e la sensazione di essere ospitati in un luogo sacro. Il camerino è parte dello stesso palcoscenico, perché lì si conclude l’opera e il personaggio torna ad essere uomo, spogliando le vesti interpretate; ecco perché ha bisogno di altrettanta cura.
Così nasce questo ambizioso progetto che vede protagonisti prestigiosi studi di interior design chiamati a dare nuova vita ai diciassette camerini del teatro, con l’obiettivo di dare una nuova anima a quei locali simili per funzione, ma tutti diversi, come le storie che al loro interno prendono vita: uniche, intense, irripetibili.
La mostra “Vietato l’Ingresso” presso il TAM (Teatro degli Arcimboldi di Milano) è stata aperta al pubblico dal 4 al 10 settembre – in totale sicurezza – in occasione del Fuorisalone 2021, ma fino al 27 settembre sono aperte le votazioni online per il camerino d’autore più bello.
Foto dei camerini della mostra “Vietato l’Ingresso” al TAM in gara fino al 27 settembre
Per votare il proprio camerino preferito basta andare, entro il 27 settembre, sul sito http://www.vietatolingresso.it e scoprire le diciassette proposte con le loro storie e la gallery.
Il vincitore, proclamato il 30 settembre, riceverà l’incarico della ristrutturazione del “Camerino Muti”, dedicato al celebre Maestro d’orchestra che per primo l’ha inaugurato all’apertura del teatro. 40 mq che hanno ospitato e ospiteranno le più grandi star dello show business nazionale e internazionale: da Roberto Bolle a David Parsons, da Ludovico Einaudi a Paolo Conte, da Bob Dylan al Dalai Lama, da Sting a Sir Elton John, da Liza Minelli a Charles Aznavour.
Una riapertura al pubblico e agli artisti in grande stile e non convenzionale quella del Teatro Arcimboldi, dopo un anno di chiusura forzata a causa della pandemia, che, insieme a Show Bees – agenzia che opera a 360° nel settore dello spettacolo e dell’arte – ha dato vita ad un’iniziativa speciale e ad un’esperienza senza precedenti, sviluppando interessanti collaborazioni con alcune delle più rilevanti voci creative di design, architettura e interior.
Ideatore e curatore del progetto è Giulia Pellegrino, figura trasversale nel mondo del design e dell’architettura. “Vietato l’Ingresso” ha coinvolto anche partner tecnici, aziende e maestranze, grazie ai quali i lavori non hanno avuto alcun impatto sull’economia del teatro. Un esempio virtuoso di come, in un momento di gravissima difficoltà per il settore teatrale, l’Arte arriva in sostegno dell’Arte.
Tra gli studi che hanno aderito al progetto “Vietato l’Ingresso”: Atelierzero, BDGS e Daniela Volpi, Calvi Ceschia Viganò Architetti Associati, DAP Studio, Enrico Scaramellini Architetto, Francesco Rota Architettura, Galante Menichini Architetti, Gio Latis Studio, Lupettatelier, Monica Baio Nicola Quadri, NM Nick Maltese Studio, Paolo Volpato e Caterina Steiner, Park Associati, RGA studio, Studio .Cagnato, SenseLab, studio wok.
A collegare e accompagnare questo viaggio in diciassette mondi dell’immaginazione, il progetto dello studio KÄRLANDRÆ che ha curato la ristrutturazione del corridoio del piano camerini.
Con questa mostra si ha quindi l’occasione di immergersi in nuovi mondi creati dagli studi di progettazione, e di ammirare l’alta qualità delle proposte, gli stili e le soluzioni di design adottate. Il progetto si trasforma in un gioco esplorativo unico e sensoriale che invita il pubblico a diventare non solo spettatore, ma protagonista.
“Non abbiamo voluto porre limiti ai progetti proprio per lasciare gli architetti liberi di interpretare liberamente un tema singolare come quello del camerino di un teatro. Abbiamo solo imposto pochi elementi obbligatori, ma evidentemente necessari: uno specchio con le luci per il trucco, uno specchio a figura intera dove l’artista può controllare il proprio abito di scena, un vaso per accogliere i fiori a fine spettacolo, un’appenderia, uno spazio dove riporre i propri oggetti personali e un piccolo e importante luogo di relax che potrebbe essere un divano, un pouf, un tappeto. Per il resto abbiamo dato totale libertà creativa agli architetti e devo dire che i progetti arrivati sono straordinariamente interessanti e originali. Sono certa che sarà un immenso piacere per gli artisti vivere questi piccoli gioielli di design alla ripresa dell’attività teatrale.”– ha dichiarato Giulia Pellegrino, ideatore e curatore di Vietato L’ingresso.