Affitti brevi: stop al self check-in. Cosa significa?

Il Ministero dell'Interno ha pubblicato una circolare che impone il divieto per chi gestisce strutture ricettive di far ricorso al self-check-in.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 06/01/2025Aggiornato il 07/01/2025
affitti brevi

Stop all’uso delle cassette portachiavi e delle tastiere automatiche per gli ospiti dei b&b: ora è necessaria la presenza fisica del proprietario o di chi ne fa le veci per il check-in. Il divieto del self check-in è stato deciso dal Ministero dell’Interno al fine prevenire i rischi per l’ordine pubblico e la sicurezza, in relazione al possibile alloggio di individui pericolosi o legati a organizzazioni criminali o terroristiche.

La gestione automatizzata del check-in  in una struttura ricettiva, senza l’identificazione dal vivo degli ospiti comporta il rischio che la proprietà “possa essere occupata da uno o più individui la cui identità rimane sconosciuta alle autorità di polizia competenti, rappresentando un potenziale pericolo per la comunità”, ha aggiunto il Ministero dell’Interno italiano.

Cosa significa il self check-in

Le strutture ricettive spesso utilizzano il self check-in, ossia la possibilità di fare il check-in all’arrivo in hotel e b&b direttamente senza la presenza fisica del gestore. Si tratta di una soluzione molto diffusa e apprezzata a livello internazionale per la sua comodità ed efficienza.

Si pensi al lock box, ossia la cassetta di sicurezza di sicurezza per chiavi, un vero e proprio contenitore con lucchetto o una scatola fissata al muro vicino all’ingresso che contiene le chiavi dell’appartamento. L’host fornisce un codice segreto all’ospite che lo utilizza per aprire la cassetta e prendere le chiavi.

Il self check-in si può configurare anche con una serratura con codice a pulsanti, anche in questo caso fornito dall’host. Infine l’host può programmare l’accesso tramite un’app collegata al citofono o alla serratura elettronica. L’ospite riceve un’autorizzazione temporanea per accedere all’appartamento che si disattiva al check-out.

Check-in: che cosa devono fare i gestori

Il check-in in un Bed and Breakfast (B&B) segue procedure specifiche, in particolare per quanto riguarda la registrazione degli ospiti.  Tutti gli ospiti devono esibire un documento di identità valido (carta d’identità, passaporto o patente) per ogni persona che soggiorna, compresi i minori. I responsabili delle strutture sono ora obbligati a incontrare gli ospiti dal vivo, e gli ospiti non potranno più effettuare il check-in in modo indipendente – ad esempio ricevendo un codice chiave per aprire una cassetta di sicurezza.  Il gestore del B&B deve raccogliere i dati necessari per la comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza. Entro 24 ore dal check-in (o immediatamente in caso di soggiorno di una sola notte), i dati degli ospiti devono essere inviati alla Questura tramite il portale dedicato del Ministero dell’Interno.

È buona prassi (e talvolta obbligatorio in base alla normativa stabilita dalle singole regioni) che il B&B tenga un registro degli ospiti, anche per fini contabili e amministrativi. Se prevista dal comune in cui si trova il B&B, l’ospite deve pagare la tassa di soggiorno e  il gestore deve fornire una ricevuta al termine del pagamento. Dopo queste formalità, il gestore può consegnare le chiavi o il badge di ingresso che verranno lasciati al termine del soggiorno. 

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