Bollette di luce più care nel primo trimestre del 2021 a causa delle alte quotazioni delle materie prime all’ingrosso, tornate sui livelli di un anno fa. Come ha reso noto l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambienti, nei primi tre mesi del 2021 si registra un incremento delle bollette dell’energia per la famiglia tipo in tutela del +4,5% per l’elettricità ma, a conti fatti, per quanto riguarda gli effetti sui consumatori (al lordo tasse) in realtà si beneficia ancora di un risparmio complessivo di circa 146 euro all’anno.
Nel dettaglio, per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021, sarà di circa 488 euro, con una variazione del -10,2% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2019 – 31 marzo 2020), corrispondente a un risparmio di circa 55 euro/anno. “La variazione di questo trimestre ci restituisce una dinamica sostanzialmente in linea con gli andamenti stagionali e con valori delle materie prime non dissimili da quelli dello scorso anno”, afferma il Presidente di Arera, Stefano Besseghini. “Nel complesso, le anomalie di prezzo e di volume legate all’emergenza Covid, hanno consentito un risparmio alle famiglie nel corso dell’anno con un beneficio residuo che si protrarrà anche nel primo trimestre del 2021. Le prospettive di recupero dell’economia e l’augurio che la situazione sanitaria evolva per il meglio, richiedono ora più che mai di focalizzare l’attenzione su quegli interventi e investimenti che possono contribuire al miglioramento della bolletta degli italiani”.
Risparmiare con il passaggio dal mercato tutelato a quello libero
Opportunità concreta per alleggerire le spese per le utenze potrebbe arrivare con il passaggio al mercato libero dell’energia.
La normativa ha previsto il progressivo passaggio dal mercato tutelato a quello libero, prevedendo le date dalle quali i servizi di tutela di prezzo non saranno più disponibili. Per tutte le piccole imprese e alcune microimprese, per il servizio di fornitura di energia elettrica, la data è stata fissata al 1° gennaio 2021 mentre per le famiglie sarà il 1° gennaio 2022. I consumatori avranno ancora tempo fino al 2022, salvo eventuali e ulteriori proroghe, per poter fruire del mercato a maggior tutela per l’energia elettrica e il gas, quello in cui le tariffe vengono stabilite ogni tre mesi dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico in base alle quotazioni internazionali degli idrocarburi.
Dal 2022 poi si passerà per sempre al mercato libero, quello in cui le società elettriche offrono, in concorrenza tra loro, diverse soluzioni contrattuali ai consumatori. In altre parole nel mercato tutelato dell’energia le tariffe per luce e gas vengono stabilite dall’autorità dell’energia trimestralmente, mentre in quello libero l’utente potrà negoziare le tariffe con il fornitore come nel settore della telefonia, scegliendo l’opzione che ritiene più appropriata alle proprie esigenze. Con quale si risparmia maggiormente? Dirlo a priori è difficile, in quanto ogni tariffa deve essere commisurata alle esigenze di ogni famiglia. In sostanza con la fine del mercato tutelato non si potrà più pagare l’energia e il gas al prezzo tutelato, ma si dovrà scegliere un fornitore sul libero mercato. Non significa che il risparmio è assicurato visto che le offerte dovranno essere valutate caso per caso e in base alle proprie esigenze.
Certamente il passaggio dal mercato tutelato a quello libero può essere occasione per valutare concretamente i costi delle proprie bollette per non avere sorprese dopo la sottoscrizione di un nuovo contratto. Ciò significa che la bolletta della luce e quella del gas sono composte di varie voci. Alcune sono identiche per tutti i fornitori, in quanto stabilite dall’Autorità di settore. Il costo a cui prestare maggiore attenzione è, per la luce, quello relativo al prezzo energia. Se nel mercato tutelato è Arera, infatti, a fissare e aggiornare ogni tre mesi questo costo, nel mercato libero è il fornitore che lo sceglie e lo modifica in base a quanto indicato nelle condizioni contrattuali. Per evitare rincari nel breve periodo, conviene attivare tariffe con prezzo che resti bloccato quanto più a lungo possibile.