Dal rinvio delle scadenze fiscali per aziende e lavoratori danneggiati dalla crisi al congelamento dei termini per fruire del bonus prima casa: sono queste alcune delle misure contenute nel nuovo provvedimento adottato dal Governo per far fronte all’emergenza Coronavirus e che prende il nome di Decreto Liquidità.
Dalla Certificazione Unica al bonus prima casa
Dopo il Decreto Cura Italia che tra le altre cose ha previsto la possibilità di chiedere la sospensione del pagamento delle rate del mutuo sulla prima casa, tra le misure contenute nel nuovo Decreto Liquidità si segnala in primis la proroga della scadenza per l’invio della Certificazione Unica dal 31 marzo al 30 aprile.
Il provvedimento poi congela i termini per acquisire i requisiti che non fanno perdere il bonus prima casa, l’agevolazione fiscale che consente di pagare le tasse in caso di acquisto dell’abitazione principale in misura ridotta. Condizione essenziale per avere il bonus è spostare residenza entro 18 mesi o se non si riacquista entro un anno in caso di vendita prima dei cinque anni dal primo acquisto altrimenti si decade dal beneficio. Il Governo ha deciso che i termini saranno congelati dal 23 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020 e torneranno a decorrere allo scadere del periodo di sospensione.
Denuncia dei redditi: l’assistenza fiscale a distanza
Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi – si ricorda che dal 5 maggio sarà disponibile il modello 730 precompilato da presentare entro il 30 settembre 2020, mentre per il 730 ordinario la scadenza è il 3 luglio – arriva l’assistenza fiscale a distanza. I Caf e i professionisti abilitati possano gestire a distanza l’attività di assistenza fiscale o per la predisposizione del 730 con modalità telematiche acquisendo la delega del contribuente. In caso di indisponibilità di strumenti come stampanti o scanner, il contribuente può inviare una delega non sottoscritta ma suffragata da propria autorizzazione. L’autorizzazione può essere resa con strumenti informatici, un video o un messaggio di posta elettronica accompagnato da una foto.
Tra le altre misure contenute nel Decreto Liquidità troviamo anche la sospensione dei versamenti per i mesi di aprile e maggio per le aziende, legata al volume di ricavi o compensi. Il pagamento di tasse e contributi per partite Iva e autonomi viene quindi bloccato con ricavi o compensi fino a cinquanta milioni che hanno registrato un calo del fatturato del 33% e per i contribuenti con ricavi o compensi superiori a 50 milioni che hanno registrato una perdita di fatturato del 50% nei mesi di marzo e di aprile. I versamenti bloccati dovranno essere effettuati poi entro il 30 giugno 2020 in unica soluzione o in cinque rate di pari importo sempre a partire da giugno.