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Al momento dell’acquisto di prodotti, in particolare se costituiti anche da parti elettriche o se a funzionamento elettrico, la presenza o meno di marchi di sicurezza o di qualità è per il consumatore un importante elemento di valutazione da non trascurare.
● Innanzitutto è necessario fare una distinzione tra le marcature obbligatorie e i marchi di qualità volontari, rilasciati da enti terzi.
● Le prime sono disciplinate da direttive comunitarie allo scopo di armonizzare le legislazioni dei Paesi membri dell’Ue in materia di sicurezza, sono recepite dalla legislazione italiana e stabiliscono i requisiti essenziali che i prodotti devono soddisfare per poter essere immessi sul mercato.
● I marchi volontari invece sono richiesti spontaneamente dalle aziende a enti di certificazione qualificati come ulteriore garanzia della qualità dei prodotti. Vengono rilasciati sulla base di specifiche norme e solo dopo l’effettuazione di tutte le verifiche necessarie all’accertamento della sicurezza prima della commercializzazione.
● Fanno parte dei marchi volontari anche quelli ambientali in grado di indicare al consumatore la presenza di una o più caratteristiche ecologiche o un ciclo di produzione a basso impatto.
Marchi obbligatori
La marcatura CE è una dichiarazione del costruttore di avere realizzato un certo prodotto in conformità ai requisiti minimi di sicurezza previsti dalle direttive europee. Non è né un marchio di qualità né di origine (non vuol dire made in Europa) e significa semplicemente che la merce può essere venduta in Europa. La marcatura CE, in quanto autocertificazione, non garantisce che quanto dichiarato corrisponda a verità.
● Sempre in ambito di direttive europee vi sono però alcuni prodotti – considerati più “delicati” come le apparecchiature a gas, i dispositivi medici più invasivi, certi prodotti da costruzione – per i quali la marcatura CE non può essere posta direttamente dal produttore, ma richiede l’intervento di un organismo notificato al di sopra delle parti, come per esempio l’IMQ: in questi casi è affiancata da un numero che indentifica l’organismo accreditato che ha condotto le prove prima della commercializzazione (nel caso di IMQ il numero è 0051).
La nuova etichetta energetica
Fornisce l’identikit degli apparecchi elettrici, con indicazioni sui consumi, capacità e rumore emesso. Le nuove classi vanno dalla A+++ alla D.
frigoriferi, congelatori, asciugabiancheria, condizionatori, lavatrici e lavastoviglie, nonché lampadine, forni elettrici e televisori, devono esporre l’etichetta che ne certifichi i consumi e l’impatto ambientale. Si tratta di un modo molto semplice per confrontare il consumo di due o più apparecchi. l Dalla fine del 2011 sono stati introdotti alcuni cambiamenti. Sulle nuove etichette energetiche è stata superata la precedente suddivisione in classi dalla A alla G, sostituendola con quella dalla A+++ – quella che indica la maggiore efficienza e quindi il minore spreco energetico – alla D, la peggiore. A fronte di un prezzo d’acquisto più alto, gli elettrodomestici in classe A+++ risultano alla fine più convenienti di quelli di categoria inferiore. Il risparmio, infatti, anche se non immediato, si farà sentire, nel corso degli anni, con una bolletta elettrica molto più leggera.
Per fare un esempio, un frigorifero di classe A++ costa in un anno dai 50 ai 60 euro d’elettricità, un modello di classe A 80-90 euro, uno di classe B addirittura oltre 150 euro.
Come leggerla Le frecce rosse identificano le classi energetiche con i consumi più alti; quelli più bassi sono in verde. l L’etichetta deve sempre riportare il nome del modello, del marchio o del produttore; la classe d’efficienza energetica; il consumo d’energia elettrica (in kWh/anno); la capacità (volume) dell’apparecchio e la rumorosità (in decibel). l Pittogrammi diversi per ogni elettrodomestico rendono immediatamente chiaro al consumatore di quale prestazione si tratti.
Quelli volontari
Sono diversi i marchi di qualità, perlopiù volontari, rilasciati da enti terzi di certificazione appositamente qualificati.
● Alcuni di essi sono europei e di tipo “collettivo”, nascono cioè dall’accordo tra enti diversi che, sulla base di determinate specifiche, rilasciano un particolare marchio (per esempio ENEC). Altri invece sono individuali, rilasciati da singoli enti di certificazione (come IMQ, VDE, UL, BSI…), ma riconosciuti anche a livello internazionale.
● Questi marchi rappresentano il segno visibile che il prodotto è stato sottoposto, da parte di un ente qualificato al di sopra delle parti, a un accurato processo di certificazione: controllo del sistema di produzione del fabbricante, esecuzione di tutte le prove necessarie per verificare la totale sicurezza e attività di costante sorveglianza per verificare il mantenimento dello standard qualitativo una volta che il prodotto è sul mercato.
● I principali marchi di sicurezza rilasciati da enti terzi sono:
Il marchio IMQ
È una certificazione di qualità volontaria rilasciata dall’Istituto Italiano per il Marchio di Qualità che garantisce anche sicurezza e rispetto dell’ambiente.
● Certifica la conformità alle norme, la non pericolosità e la qualità dei materiali permettendo ai consumatori di riconoscere a prima vista i prodotti sicuri.
● Gli apparecchi vengono testati prima di essere messi in commercio e, una volta sul mercato, vengono sottoposti a periodica sorveglianza per verificare che mantengano nel tempo i requisiti di sicurezza (ad esempio prove di stabilità e solidità, sicurezza elettrica, meccanica, termica).
● Simili al marchio IMQ, ma rilasciati dai corrispondenti enti di altri Paesi, ci sono per esempio il VDE (Germania), UL (Stati Uniti), BSI (Gran Bretagna).
ENEC
Acronimo di European Norms Electrical Certification, è uno dei marchi “collettivi” europei di qualità per i prodotti elettrici, volontario, che certifica la conformità alle norme EN europee di sicurezza elettriche. ● È composto graficamente dal logo ENEC e da un numero che contraddistingue l’organismo di certificazione accreditato che lo ha rilasciato (in Italia è l’IMQ con il numero 03). È il frutto di un accordo che risale al 1992 tra gli organismi di certificazione di alcuni Stati europei, che rilasciano un marchio seguendo le medesime severe procedure di certificazione che prevedono prove iniziali sui prodotti, controlli in fabbrica e monitoraggi sul mercato. ● Viene rilasciato essenzialmente per apparecchi di illuminazione ed elettrodomestici.
In materia ambientale
Ciclo di Mobius
È un marchio ecologico internazionale che indica i materiali riciclabili o prodotti con materiale riciclato (in questo caso il simbolo è accompagnato da una percentuale). È un’autodichiarazione del produttore.
Ecolabel
Rilasciato da organismi competenti, è un marchio europeo volontario (una margherita stilizzata con il simbolo dell’Ue al centro) per la qualità ecologica. Si può trovare su detersivi, frigoriferi, lavatrici, televisori, lampadine, materassi, vernici, pc portatili. Attesta un ridotto impatto ambientale in tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla nascita allo smaltimento.
IMQ ECO
Indica che una o più asserzioni ambientali del produttore (su composizione, biodegradabilità, consumo d’acqua o energia, riciclabilità) corrispondono al vero, sono misurabili e mantenute nel tempo. Le caratteristiche certificate sono indicate in dettaglio. È rilasciato dall’IMQ.
Carboon Fotoprint
Questo marchio certifica che l’impatto di un determinato prodotto sull’ambiente in termini di CO2 – dichiarato dall’azienda produttrice – corrisponde al vero. Il calcolo della Carbon Footprint serve in primo luogo a conoscere l’impatto sui cambiamenti climatici di un’attività o di una merce. Rappresenta un primo step auspicabile cui dovrebbe seguire poi l’impegno – da parte dei produttori stessi – di perseguire nel tempo il contenimento dei fattori negativi. Una riduzione che comporta un insieme di azioni virtuose che contribuiscono a diminuire gli stessi consumi.
EPD
Nato in Svezia, ma di valenza internazionale, si tratta di uno schema di certificazione volontaria chiamato Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD, Environmental Product Declaration). Si tratta di un documento che garantisce che tutto il ciclo di vita è stato analizzato dal punto di vista del suo impatto ambientale. Permette di comunicare informazioni oggettive, confrontabili e credibili relative alla prestazione ambientale di prodotti e servizi, anche se non fornisce criteri di valutazione o livelli minimi da rispettare.
Ecosostenibilità per il legno
FSC
È rilasciato dal Forest Stewardship Council (FSC), un’associazione internazionale senza scopo di lucro, e permette al consumatore di riconoscere i prodotti realizzati con legno proveniente da foreste gestite in modo responsabile e sostenibile, secondo criteri ben definiti e verificabili. Inoltre garantisce che il taglio delle piante è autorizzato e certifica la cosiddetta “catena di custodia” che consente di risalire sempre alla foresta di origine nei tanti passaggi, dal bosco alla rivendita.
PEFC
La sigla significa Programme for Endorsement of Forest Certification schemes, ossia Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di certificazione forestale. Garantisce la sostenibilità della gestione forestale (con una quantità di legname inferiore alla capacità di crescita del bosco stesso) e la sua rigenerazione nel tempo attraverso la piantumazione di nuovi alberi. Il marchio permette anche la tracciabilità in ogni fase del processo produttivo, dalla foresta fino al prodotto finito.
Per i pannelli legnosi
Pannello ecologico
Rilasciato dal Consorzio omonimo, può essere associato solo a prodotti realizzati con Pannelli Ecologici, cioè in truciolare al 100% di legno riciclato, proveniente da pallets, trucioli, oppure anche da mobili vecchi, potatura di alberi, imballaggi, residui di lavorazione e cassette da frutta, nel pieno rispetto delle regole per il risparmio energetico. Non richiede l’abbattimento di alberi, garantisce solidità, compattezza, indeformabilità e resistenza nel tempo, e può essere a sua volta riciclato, completando il circolo virtuoso del riciclaggio-riuso. Così il processo di reimpiego del legno si autoalimenta in cicli infiniti.
Quello Leb
I Pannelli Ecologici LEB oltre alla salvaguardia ambientale forniscono una garanzia in più alla salute del consumatore: realizzati al 100% con materiale legnoso riciclato certificato, sono soprattutto caratterizzati dalla più bassa emissione di formaldeide (sostanza nociva per la salute utilizzata per esempio nella produzione di molti collanti e resine): i livelli di emissione sono ben 5 volte sotto il limite europeo e anche inferiori a quello della più severa normativa giapponese.
L’Idroleb
Sono la versione idrofuga del Pannello Ecologico LEB. Hanno le stesse caratteristiche, garantiscono cioè la più bassa emissione al mondo di formaldeide e, in aggiunta, rispondono ai limiti imposti dalle normative europee in fatto di resistenza all’acqua.