Comodato d’uso gratuito e tasse sulla casa

Chi vuole ottenere uno sconto sull'Imu e la Tasi può decidere di concedere un immobile di proprietà in comodato d'uso gratuito ad un parente. Ecco di cosa si tratta.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 09/02/2019Aggiornato il 09/02/2019
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L’Imu e la tasi, le due imposte sulla casa, non si pagano sull’abitazione principale a meno che non si tratti di un immobile di lusso o di pregio (categorie catastali A1, A8 e A9). Si pagano invece, a prescindere dalla categoria catastale, le imposte per immobili diversi dall’abitazione principale. Tuttavia ci sono delle situazioni in cui si può pagare in misura ridotta, tra cui i casi di comodato d’uso.

Comodato d’uso IMU e Tasi

È la legge di stabilità 2016 ad aver previsto che la base imponibile ai fini IMU/TASI possa essere ridotta del 50% per le unità immobiliari (ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9) concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta, entro il primo grado, che le utilizzano come abitazione principale. Per usufruire di tale agevolazione però è necessario registrare il contratto di comodato.

Comodato d’uso gratuito: che cosa è

Il comodato è il contratto con il quale una parte consegna all’altra un bene mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l’obbligo di restituire lo stesso bene ricevuto. Il comodato è essenzialmente gratuito (art. 1803 del c.c.). Il comodato può essere redatto in forma verbale o scritta.

Registrazione contratto comodato

I comodati di beni immobili sono soggetti a registrazione siano che sono redatti in forma scritta (in tal caso la registrazione deve essere effettuata entro 20 giorni dalla data dell’atto) sia che siano stipulati in forma verbale. Possono essere registrati, inoltre, contratti di comodato gratuito stipulati verbalmente, relativi a immobili, esclusivamente per fruire dell’agevolazione IMU/TASI introdotta dalla legge di stabilità 2016. Per tali contratti la registrazione potrà essere effettuata presentando a un qualunque ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate:

  • il modello di richiesta di registrazione (modello 69) in duplice copia in cui, come tipologia dell’atto, dovrà essere indicato “Contratto verbale di comodato”
  • ricevuta del pagamento di 200 euro per l’imposta di registro effettuato con modello F23 (codice tributo 109T).

Per i contratti di comodato in forma scritta è inoltre dovuta l’imposta di bollo da 16 euro e quella di registro di 200 euro, utilizzando il modello F23 ed indicando il codice tributo “109T”, insieme a due copie del contratto firmato e in originale.

Lo sconto Imu e Tasi

Lo sconto delle tasse per chi stipula un contratto di comodato significa che la base imponibile è ridotta del 50%. La base imponibile è data dalla rendita catastale rivalutata del 5% a cui si applica il coefficiente per la tipologia di immobile. Tali coefficienti sono:

  • 160 per le abitazioni di tipo: signorile, civile, economico, popolari, ultrapopolari, rurali, villini, ville, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici, alloggi tipici dei luoghi (categoria catastale da A/1 a A/11 – escluso A/10)
  • 80 per uffici o studi privati (categoria A10)
  • 140 per collegi e convitti, case di cura e ospedali non a scopo di lucro, prigioni e riformatori, uffici pubblici, scuole e laboratori, biblioteche, musei, gallerie, accademie, circoli (categoria catastale da b1 a b8)
  • 55 per negozi e botteghe (categoria catastale c1).
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