Coronavirus: cosa può fare chi vive in affitto e non riesce a pagare il canone

L'attuale emergenza sanitaria ha creato molte difficoltà economiche. Chi ha un mutuo in corso può chiedere la sospensione delle rate, ma come può muoversi chi vive in affitto?

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 20/04/2020Aggiornato il 20/04/2020
Coronavirus: cosa può fare chi vive in affitto e non riesce a pagare il canone

Il periodo di quarantena per arginare il contagio dal Covid-19 ha costretto molte attività alla chiusura temporanea causando grosse difficoltà economiche. Da qui la necessità di trovare il modo di sostenere tutte quelle spese necessarie quotidiane tra cui quelle relative all’abitazione.

Per chi ha un mutuo in corso per l’acquisto della prima casa è possibile, a determinate condizioni, chiedere la sospensione temporanea del pagamento delle rate. Per chi invece si trova in affitto il discorso è diverso. Non c’è una legge precisa che permetta, come per il mutuo, la sospensione del pagamento dei canoni di locazione. Cosa fare allora?

Affitto: l’accordo di riduzione del canone

La strada da seguire è quella indicata da varie associazioni dei consumatori come Federconsumatori, secondo cui l’inquilino potrà attivarsi e chiedere al proprietario di casa di ridurre l’importo del canone di locazione nel periodo emergenziale stipulando un accordo ad hoc. 

Se il proprietario di casa viene incontro all’inquilino comprendendo le inevitabili difficoltà del momento, le parti possono redigere l’accordo con cui indicano una riduzione temporanea del canone di locazione. Nell’accordo si deve far riferimento al contratto in essere, indicando i dati del locatore e del conduttore/inquilino,  il canone annuale inizialmente stabilito, l’ammontare ridotto concordato e il numero di mesi per i quali l’inquilino pagherà l’importo più basso. L’accordo inoltre deve contenere la data e la firma di entrambe le parti in causa e per evitare gli spostamenti è possibile inviare tramite e-mail l’atto ed utilizzare uno scanner per inviarlo sottoscritto. 

L’accordo deve però essere registrato agli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia considerando l’emergenza in corso, la registrazione potrebbe risultare complessa quindi è possibile inviare l’atto tramite posta elettronica (ordinaria, non serve necessariamente la PEC), oppure attendere la riapertura degli uffici. In quest’ultimo caso, anche se si andrebbe oltre i 30 giorni previsti per la registrazione, l’accordo è valevole visto che la stessa Agenzia (Circolare n. 8/E del 3 Aprile 2020) chiarisce che lo slittamento dei termini a causa dell’emergenza sanitaria riguarda anche la registrazione degli atti. Una volta finita l’emergenza occorrerà, in ogni caso, depositare l’originale dell’atto presso l’ufficio competente. Al momento poi della ripresa del pagamento regolare del canone di locazione per intero non sarà necessario effettuare alcuna comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Per registrare l’accordo si deve utilizzare il Modello 69, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate in cui vanno riportati:

  • i dati identificativi del contratto di locazione
  • i relativi codici di registrazione riportati sul modello RLI (compilato al momento della registrazione del contratto di locazione).

Al Modello 69 dovrà essere poi allegato l’accordo sottoscritto e inviare tutto al medesimo Ufficio delle Entrate presso il quale era stata fatta la prima registrazione del contratto.

La  registrazione dell’accordo di riduzione temporanea del canone di locazione serve soprattutto al proprietario di casa che così potrà pagare le imposte esclusivamente su quanto effettivamente riscosso.Per la registrazione non sono dovute spese e l’atto è esente dal bollo, in linea con quanto previsto dall’art. 19 del D.L. n. 133/2014 (“La registrazione dell’atto con il quale le parti dispongono esclusivamente la riduzione del canone di un contratto di locazione ancora in essere è esente dalle imposte di registro e di bollo”).

Cosa fare se il proprietario non accetta l’accordo

Ovviamente non c’è alcun  obbligo per il proprietario di accettare l’accordo di riduzione del canone di locazione. Cosa fare allora? Il consiglio è rivolgersi alle associazioni degli inquilini oppure contattare gli organismi di mediazione per valutare come muoversi. 

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