Sui lampadari per lampade fluorescenti che si trovano nelle nostre abitazioni non si pagherà più il contributo RAEE fino ad agosto 2018. A stabilirlo il decreto legislativo n. 49 del 2014 che ha previsto l’esenzione dal contributo per le aziende italiane che producono apparecchi di illuminazione.
Il contributo RAEE è un contributo economico ambientale finalizzato alla gestione dei rifiuti derivanti dalle AEE, ossia le apparecchiature elettriche ed elettroniche. È in sostanza una tassa aggiuntiva che si paga sugli apparecchi elettrici ed elettronici per il loro smaltimento.
Le AEE sono apparecchiature che per un corretto funzionamento dipendono dall’energia elettrica. Esempi ne sono gli elettrodomestici, apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni), ma anche giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero fino ai distributori automatici. Quando questi non servono più o sono inutilizzabili diventano rifiuti – i RAEE – che vanno quindi smaltiti. Lo smaltimento ha un costo che viene sostenuto con il contributo RAEE che pesa, anche dove non evidenziato, nel prezzo finale delle apparecchiature. A pagarlo in anticipo sono le aziende produttrici degli apparecchi che poi lo recuperano nel prezzo finale del prodotto, pagato dal consumatore.
Il Decreto legislativo n. 49 del 2014 ha stabilito così l’esenzione da questo contributo per i lampadari per lampade fluorescenti installate nelle nostre case, fino ad agosto 2018, mentre continuerà a essere applicato per gli apparecchi con lampade a LED.