Contenuti trattati
Ridurre del 55% le emissioni nocive entro il 2030 e arrivare all’ambito traguardo delle emissioni zero entro il 2050, tramite la riqualificazione del parco immobiliare europeo, italiano incluso, e il miglioramento dell’efficienza energetica Sono gli obiettivi della cosiddetta Direttiva Case Green del 24 aprile 2024, n. 2024/1275 sull’efficientamento energetico (Case green) (EPBD – Energy performance of building directive).
Ma cosa significa e cosa bisogna fare per adeguarsi? E cosa succede se non si adempie?
Cosa prevede la Direttiva europea sulle Case Green
Il provvedimento ha come obiettivo finale quello di agire sul 15% degli edifici più energivori per ogni stato membro, collocati nella classe energetica G, ossia quella più bassa.
Andando nel dettaglio, la direttiva prevede che tutti gli edifici privati di nuova costruzione dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2030; dal 2028 per gli edifici pubblici. Inoltre tutti gli edifici residenziali dovranno ridurre il loro consumo energetico medio del 16% entro il 2030, e del 20-22% entro il 2035.
Tutti gli edifici non residenziali dovranno ridurre il loro consumo energetico medio del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033.
Ci sono però degli immobili esclusi dagli interventi di ristrutturazione e questi sono:
- Monumenti
- Edifici con particolare valore storico e architettonico
- Chiese e altri luoghi di culto
- Edifici a uso temporaneo
- Seconde case utilizzate per meno di quattro mesi all’anno
- Abitazioni unifamiliari di superficie inferiore a 50 metri quadri
- Edifici agricoli
L’impatto della direttiva in Italia
In Italia ad essere interessate dalla Direttiva sono tra 5,5 e 7,6 milioni di residenze. Entro il 2050, gli edifici residenziali attualmente nelle classi meno performanti F e G dovranno realizzare il salto di qualità, con lavori di ristrutturazioni volti a migliorare l’isolamento e l’’efficienza energetica.
Quando entra in vigore la direttiva case green
Cosa succede se non faccio la Casa Green
Tuttavia, ad oggi, non sono previste sanzioni per chi non adegua il proprio edificio agli standard di efficientamento energetico richiesti, né vi sono restrizioni sulla compravendita o l’affitto delle proprietà. Ogni singolo Governo potrà quindi provvedere liberamente in tal senso. In Italia si aspetta ancora la decisione.