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Dal 1° luglio 2024 (inizialmente era stato stabilito dal 10 gennaio 2024) ogni utente domestico è chiamato a scegliere un fornitore di energia elettrica sul mercato libero, optando tra le tante società che oramai da anni operano in regime di libera concorrenza.
Perché è stata decisa una proroga
L’ARERA, in base a quanto previsto dall’ultimo decreto energia 181/23, per assicurare uno svolgimento coerente del processo del ‘fine tutela’ per i clienti domestici non vulnerabili di elettricità, ha fissato al 1° luglio 2024 la data di attivazione del Servizio a Tutele Graduali (STG), quello cioè a cui saranno assegnati i clienti domestici non vulnerabili dell’elettricità che ancora non avranno scelto il mercato libero al momento del ‘fine tutela’. L’Autorità aveva già approvato, il giorno successivo al decreto, lo slittamento al 10 gennaio dello svolgimento delle aste per la selezione degli operatori che effettueranno il servizio. La decisione risponde all’esigenza di:
- assicurare ai clienti un tempo sufficiente per essere informati attraverso le campagne informative che, secondo il decreto 181/23, dovranno essere condotte dal MASE;
- effettuare le attività preparatorie all’operatività del STG, tra cui gli interventi attuativi delle disposizioni sul trasferimento automatico delle autorizzazioni all’addebito diretto delle bollette emesse dall’esercente il STG, da completarsi entro il 31 maggio 2024;
- limitare il più possibile il periodo intercorrente tra l’assegnazione e l’attivazione del STG.
La fine del Servizio di maggiore tutela
Chi non sceglie un fornitore passerà automaticamente al servizio di Fornitura di ultima istanza (Fui) regolato dalla stessa Autorità; comunque, in qualsiasi momento il consumatore potrà sottoscrivere un contratto nel mercato libero.
Il bonus elettrico
Per le famiglie con disagio economico è previsto uno speciale bonus, uno sconto che si applica alla bolletta. Per accedervi, è necessario essere in possesso di determinati requisiti, a cominciare dal valore dell’Isee e dal numero dei componenti il nucleo familiare.
È con il dl 79 del 16/3/1999, (Decreto Bersani) che prende avvio il processo di liberalizzazione del mercato dell’energia, grazie all’introduzione del principio di libera concorrenza che ha di fatto aperto i giochi alle aziende private. Sarà poi la legge 26/2/021, n. 21, conversione del Dl 183/2020, a introdurre due importanti disposizioni.
Cosa cambia da “tutelato” a “libero” mercato
Il mercato tutelato è un regime tariffario stabilito dall’Arera (www.arera.it) che fissa i prezzi della luce (ma anche del gas) in base all’andamento del mercato, con aggiornamenti mensili o trimestrali.
Il mercato libero, invece, è un regime in cui ciascun cittadino sceglie l’offerta che meglio soddisfa le sue esigenze, comparando più prezzi.
Se fino a qualche tempo fa, nella maggior parte dei casi, il mercato libero rappresentava l’opzione più vantaggiosa, con la crescente inflazione, lo scoppio della guerra in Ucraina e, soprattutto, l’aumento delle materie prime, del costo dell’energia e delle bollette, il mercato tutelato si è rivelato spesso conveniente: i costi supervisionati dall’Autorità sono sì aumentati, ma in misura minore rispetto a quelli proposti dagli operatori del mercato libero.
In ogni modo, la scadenza del 2024 – a meno di ulteriori rinvii – segna uno spartiacque, e chi ancora non l’ha fatto dovrà comunque abbandonare il regime di tutela; i clienti – spiegano da Arera – ricevono precise comunicazioni in bolletta da parte del proprio venditore in relazione al graduale superamento delle tutele di prezzo.
Come passare al mercato libero
Per sbarcare al mercato libero occorre innanzitutto valutare le offerte delle numerose compagnie e, una volta fatta la scelta, inviare una richiesta di attivazione. Sarà quindi il nuovo operatore a gestire la transizione, senza alcun rischio per il consumatore di rimanere senza corrente. Per procedere è necessario avere sottomano una serie di documenti:
- carta di identità o passaporto
- codice fiscale
- indirizzo di fornitura
- codice Pod composto da numeri e lettere, che indica il punto di collegamento tra la rete nazionale di distribuzione elettrica e l’utenza da servire
- recapito telefonico
- indirizzo e-mail, per ricevere le bollette in formato digitale (opzionale)
- codice Iban (facoltativo).
Sul sito dell’Arera è possibile visualizzare gratuitamente una serie di strumenti per trovare l’offerta che meglio si adatta alle proprie abitudini (Portale offerte). Attraverso il Portale consumi, invece, l’utente può accedere ai dati del proprio consumo. In caso di problemi o dubbi è attivo lo Sportello per il consumatore.
- info.sportello@acquirenteunico.it
- sportello.energia@pec.acquirenteunico.it
- numero verde 800.166.654
In alternativa, è possibile cliccare su uno dei tanti siti che comparano le offerte attuali e simulare gratuitamente un preventivo, con il solo onere di inserire i propri dati anagrafici. A seconda delle abitudini, è conveniente scegliere l’una o l’altra.
Scegliere la tariffa: monoraria, bioraria, multioraria
Quando arriva il momento di scegliere un nuovo fornitore di energia elettrica, occorre valutare se optare per una tariffa monoraria oppure bioraria (o addirittura, multioraria).
• La tariffa monoraria è caratterizzata da un costo dell’energia che non cambia durante l’arco dell’intera giornata.
• La tariffa bioraria suddivide, invece, la giornata in due fasce orarie: la prima va dalle 8 alle 19 dei giorni feriali (lunedì-venerdì), a eccezione di fine settimana e festivi; la seconda fa riferimento ai giorni feriali, dalle 19 alle 8, compresi festivi e weekend.
• Esistono, infine, le tariffe multiorario, con differenti combinazioni di orari e consumi.
A titolo di esempio, per una famiglia composta da quattro persone, lavoratori e studenti, potrebbe risultare conveniente la tariffa bioraria che permette di risparmiare premiando gli utenti che prediligono un utilizzo soprattutto serale; al contrario, chi vive in casa tutto il giorno dovrebbe optare per la monoraria.
Come leggere la bolletta
Prima di scegliere un nuovo fornitore, è opportuno – e decisamente consigliato – imparare a leggere le voci che compongono la fattura relativa alla fornitura di energia elettrica. Le varie aziende presentano layout differenti ma, in linea di massima, tutti i documenti contengono le stesse informazioni.
Nella prima parte sono indicati i dati del cliente e della fornitura:
- indirizzo
- tipo di contratto
- tipologia del cliente (per esempio, domestico)
- tipo di pagamento (riferimenti bancari)
- data di attivazione
- tensione di fornitura
- potenza impegnata e disponibile.
Seguono gli estremi della bolletta:
- numero e tipologia della fattura
- periodo di fatturazione
- importo.
Sono evidenziati gli importi fatturati:
- spesa per l’energia
- spesa trasporto e gestione del contatore
- spese oneri di sistema e trasporto.
In alcune bollette, un grafico a torta in alcune bollette aiuta a capire bene come sono suddivise le spese. A seguire, è indicato il dettaglio del consumo annuo (rilevato o stimato), il consumo fatturato e le ultime letture. Almeno una volta all’anno, il fornitore è tenuto poi a indicare l’andamento dei consumi mensili dell’utente, che in questo modo può monitorare le proprie “abitudini energetiche”.
Un’ulteriore sezione indica:
- modalità di pagamento
- informazioni sulla situazione dei pagamenti e, se opzionata, la rateizzazione.
In chiusura, sono presenti:
- recapiti per segnalare guasti, inoltrare reclami e gestire controversie
- informazioni utili su aggiornamenti di prezzi e tariffe.