L’Aula di Montecitorio ha accolto le mozioni proposte per l’adozione di un pacchetto di misure per arginare gli espropri delle prime case. Non passano invece le mozioni che avrebbero dovuto impegnare il Governo a dichiarare l’impignorabilità assoluta della prima casa. La prima casa potrebbe tornare ad essere pignorata. Dopo il Decreto del fare convertito in Legge 9 agosto 2013, n. 98 che ha stabilito il divieto di espropriazione dell’abitazione principale (solo se si tratta dell’unico immobile posseduto dal debitore e non di lusso), la prima casa potrebbero diventare nuovamente pignorabile.
Il condizionale è d’obbligo visto che si tratta, in questo primo momento, dell’accoglimento da parte della Camera di alcune mozioni per l’approvazione di un pacchetto di misure volte a contenere gli espropri delle prime case.
Con la prima mozione infatti si impegna il Governo a valutare l’opportunità di adottare iniziative di rango normativo e ad individuare misure di natura economica per la gestione dei mutui ipotecari per la prima casa in sofferenza, con particolare riferimento ai nuclei familiari, soprattutto quelli numerosi, che si trovano in situazione di temporanea insolvenza.
Con la seconda si impegna sempre il Governo a valutare l’opportunità di effettuare un’analisi approfondita ed aggiornata al fine di definire le misure da mettere in campo per arginare il fenomeno dei pignoramenti degli immobili adibiti ad abitazione principale. Tuttavia sono state bocciate le altre mozioni sull’impignorabilità assoluta della prima casa. Questo potrebbe significare che la prima casa tornerebbe ad essere oggetto di espropriazione.