Milleproroghe è legge: tra sfratti, IMUS e impianti, le novità per la casa

Convertito in legge dal Senato il decreto Milleproroghe 2015 e con esso entrano in vigore molte misure che riguardano gli immobili. Ecco quali sono

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 01/03/2015Aggiornato il 01/03/2015
Milleproroghe è legge: tra sfratti, IMUS e impianti, le novità per la casa

È legge il decreto Milleproroghe 2015 dopo il via libero definitivo al provvedimento da parte del Senato. Ecco le principali novità che riguardano la casa.

In primo luogo viene confermata la mini proroga di 4 mesi per gli sfratti. Il giudice, su richiesta, può sospendere l’esecuzione di uno sfratto fino al 120esimo giorno dall’entrata in vigore della legge di conversione del Milleproroghe (quindi dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale) per consentire il “passaggio da casa a casa”, come si legge nel testo del provvedimento.

Novità anche per quanto riguarda gli impianti termici delle abitazioni. L’articolo 284, 2 comma del decreto legislativo n. 152/2006 ha previsto l’obbligo per gli impianti termici civili di potenza superiore a 35 kw, di integrare il libretto di centrale con un atto in cui il responsabile dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto dichiari che lo stesso impianto sia conforme a specifiche caratteristiche tecniche indicate dalla legge, indicando anche le manutenzioni ordinarie e straordinarie necessarie. Inizialmente il termine entro cui osservare questo obbligo è scaduto il 25 dicembre 2014. Ora viene prorogato al 31 dicembre 2015.

Infine viene congelata l’introduzione da quest’anno dell’IMUS, l’Imposta municipale secondaria che doveva sostituire il canone (Cosap) e la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap), l’imposta comunale sulla pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni (Icpdpa) nonché il canone per l’autorizzazione all’installazione di mezzi pubblicitari (Cimp). Non essendo pronto il regolamento governativo che detta i criteri ai Comuni per la sua applicazione, l’IMUS non entrerà in vigore nel 2015 e come tale si dovranno continuare a pagare singolarmente Cosap, Tosap, Icpdpa e Cimp.

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