Arrivano le prime delibere sulla tari, la nuova tassa sui rifiuti con cui i singoli Comuni devono decidere rate, modalità di pagamento e riduzioni della tassa che dal 1 gennaio 2014 ha sostituito la Tares. La legge ha stabilito che la Tari deve essere calcolata in base alle dimensioni dell’abitazione e al numero di persone che vi risiedono, sulla base del principio di ispirazione comunitaria del “chi inquina paga”. La nuova tassa inoltre deve assicurare la copertura integrale dei costi del servizio di trattamento dei rifiuti, esclusi i costi legati ai rifiuti speciali, perché allo smaltimento, in questo caso, devono pensare i produttori.
Per quanto riguarda le scadenze, è consentito per legge pagare in un’unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno, ma il Comune deve stabilire le scadenze di pagamento prevedendo, di norma, almeno due rate a scadenza semestrale e in modo anche differenziato. Quindi in via ufficiale il versamento della Tari (in un’unica soluzione ovvero della prima rata) è fissato per il 16 giugno, salvo diversa scadenza determinata dal Comune che decide con la delibera. La tassa inoltre può essere pagata con il modello F24 o con le altre modalità di pagamento offerte dai servizi bancari e postali. Anche se non obbligatorio per legge, il contribuente può ricevere a casa il modello precompilato.
Scadenze, modalità di pagamento e sconti sono tutte decisioni rimesse alla scelta del Comune che deve adottare la delibera di riferimento. Tra i primi Comuni ad approvare le delibere sulla Tari troviamo Milano. La Giunta ha stabilito che la tassa sia calcolata in base alla superficie calpestabile e commisurata alla quantità di rifiuti prodotti in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte e al costo della gestione dei rifiuti. In particolare, per le utenze domestiche rimane la parametrazione alla superficie calpestabile e al numero degli occupanti.
Per andare incontro alle esigenze delle famiglie più numerose, nella delibera si è stabilito di prevedere una riduzione del 25% della tariffa per i nuclei familiari con 4 o più componenti che vivono in case fino a 120 mq. È stato introdotto inoltre uno sconto del 10% per i nuclei al cui interno c’è la presenza di un membro che ha più di 75 anni. È stata poi prevista una riduzione del 10% della parte variabile della tariffa relativa all’immobile di residenza, con un limite massimo di 15 euro per i nuclei familiari composti da un adulto e uno o due minorenni, dimoranti in un alloggio di superficie pari o inferiore a 80 mq.
Nella delibera votata c’è anche una riduzione del 25% della tariffa a favore delle attività commerciali che operano in prossimità di cantieri stradali. Definita anche una riduzione del 50% per le start up e una del 25% per le associazioni-onlus.
Inoltre, una riduzione di 1,04 euro al mq è stata prevista per le scuole dell’infanzia, elementari, medie e superiori e per le istituzioni formative accreditate. Facilitazioni sono introdotte anche per gli alberghi senza ristorante (0,5 euro al mq), per i negozi di ortofrutta, pescherie e di pizza al taglio (1,20 euro al mq), per i negozi di fiori e piante (2 euro al mq), bar, caffè e pasticcerie (1,20 euro al mq), oltre che osterie, pizzerie, pub, ristoranti e trattorie (1,30 euro al mq).