Si avvicina la scadenza di ottobre per il pagamento della prima rata della tasi per i cittadini residenti nei Comuni che non hanno adottato le delibere a maggio. Ma sempre se verrà rispettato il nuovo termine del 10 settembre.
Ogni Comune dovrà decidere le aliquote da applicare sulla prima e sulla seconda casa della tassa introdotta da quest’anno con la iuc, destinata a finanziare servizi come la manutenzione delle strade, la pubblica illuminazione, ecc . Si ricorda che sulla prima casa si pagano l’imu – solo se è abitazione di lusso e di pregio – e la Tasi, mentre sulla seconda si paga sempre sia Tasi sia Imu.
Il Ministero delle Finanze, con la circolare n. 2/DF del 29 luglio scorso, ha fornito una serie di chiarimenti in merito all’aliquota maggiorata dello 0,8 per mille che possono decidere di applicare i Comuni per finanziare eventuali detrazioni sull’abitazione principale.
Quando si parla di aliquote Tasi, ci sono due limiti da rispettare secondo quanto riportato nella circolare dal Ministero. Innanzitutto, la somma delle aliquote della Tasi e dell’Imu non può superare l’aliquota massima prevista per legge del 10,6 per mille e altre aliquote minori. Le altre aliquote minori sono riferite al 6 per mille per l’abitazione principale e al 2 per mille per i fabbricati rurali ad uso strumentale. Inoltre, l’aliquota massima per la Tasi 2014 non può superare il 2,5 per mille.
In relazione all’aliquota dello 0,8 per mille, il Comune può decidere di utilizzare l’intera maggiorazione per aumentare uno dei due limiti oppure di spalmarla tra i due.
Se decide di aumentare uno dei due limiti, si possono verificare due ipotesi: 1) il Comune usa tutta la maggiorazione per aumentare il primo limite: in questo modo la somma Imu e Tasi arriverebbe all’11,4 per mille e al 6,8 per mille per l’abitazione principale, mentre l’aliquota Tasi resterebbe al 2,5 per mille, 2) il comune si serve della maggiorazione per aumentare il secondo limite: così l’aliquota Tasi arrivererebbe al 3,3 per mille, mentre la somma IMU e Tasi rimarrebbe ferma al 10,6 per mille.
Se invece il Comune sceglie di distribuire la maggiorazione tra i due limiti, si può ipotizzare che aumenterebbero dello 0,4 per mille l’aliquota per la somma Imu e Tasi – che arriverebbe all’11 per mille – e l’aliquota per l’abitazione principale – che arriverebbe al 6,4 –; aumenterebbe inoltre del restante 0,4 per mille il secondo limite del 2,5 per mille, cosicché l’aliquota Tasi raggiungerebbe il massimo del 2,9 per mille.
I Comuni hanno tempo fino al 10 settembre per decidere le aliquote e pubblicarle sul sito del Dipartimento delle Finanze, in modo tale che i cittadini paghino la prima rata il 16 ottobre, altrimenti si arriverà direttamente a dicembre, con il pagamento dell’intero saldo.