Termovalvole: il caso dei contatori che hanno conteggiato anche d’estate

La denuncia è stata fatta da un’inchiesta della rivista dedicata ai consumatori Salvagente e prende spunto da un lettore che ha segnalato il problema con le termovalvole nel suo appartamento.

Monica Mattiacci
A cura di Monica Mattiacci
Pubblicato il 26/12/2017Aggiornato il 08/08/2018
termovalvole

Da quest’anno nei condomini con riscaldamento centralizzato è scattato l’obbligo di installare termovalvole, ossia sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.

È stata una direttiva comunitaria, la 2012/27/CE, a prevedere l’onere di installare un contatore di fornitura in corrispondenza dello scambiatore di calore di collegamento alla rete o del punto di fornitura dell’edificio o del condominio e l’installazione di sotto-contatori per misurare l’effettivo consumo di calore o di raffreddamento di acqua calda per ciascuna unità immobiliare. Installando le termovalvole si è stimato che  ogni condomino potrebbe risparmiare in media tra il 10 e il 30% all’anno del proprio consumo abituale di combustibile.

Ma forse, a conti fatti, così non è. Se infatti è possibile che capiti che i termosifoni possono prendere vita in agosto e contabilizzare un consumo inesistente che finisce in bolletta. Questa la denuncia fatta da un’inchiesta della rivista dedicata ai consumatori Salvagente. La storia inizia dalla lettera di un lettore di Melzo, nel milanese, che segnala un problema con i ripartitori di calore, le scatoline che vengono attaccate al calorifero, installati in casa sua. La legge, infatti, prevede che nei condomini con sistema di riscaldamento centralizzato, questi rilevatori insieme alle valvole termostatiche, siano obbligatori, per ragioni di risparmio energetico, a partire dallo scorso giugno. 

Lo scorso anno, a settembre 2016, – scrive – i ripartitori sono stati applicati anche nei nostri appartamenti. A fine stagione, dopo il passaggio del tecnico addetto al prelievo e all’azzeramento dei contatori, verifico sugli strumenti stessi che la procedura è andata a buon fine e che riportano il valore zero predisposto per la nuova stagione. Tutto perfetto”.

Il lettore decide di controllare anche a fine settembre il contatore, prima dell’accensione del riscaldamento per la stagione invernale e scopre che i ripartitori di calore riportano globalmente già 315 scatti, che rappresentano le frazioni di consumo calcolate in base al consumo medio del condominio. Facendo un rapporto tra l’ammontare di scatti consumati complessivamente nell’ultima stagione invernale e il costo delle bollette per il riscaldamento, è giunto alla conclusione che questi 315 scatti erroneamente calcolati corrispondono a circa 30 euro, pari al 5% circa del consumo.

Intervistato Franco Pozzoni, Presidente di Cna installazione impianti Lombardia, questi conferma che è tutto normale. “La scatoletta bianca misura la differenza di calore del radiatore rispetto all’ambiente. Se ho un radiatore che è irraggiato dal sole durante l’estate, e si scalda la piastra d’acciaio, questa diventa calda rispetto all’ambiente, il ripartitore comincia a conteggiare”.

Basta così una differenza di temperatura di 3-4 gradi tra radiatore e atmosfera circostante per far partire il conteggio degli scatti. Che poi prosegue a registrare differenze anche inferiori a un grado. Un problema che con il caldo torrido delle ultime estati potrebbe essere capitato a moltissimi italiani. 

Nel caso in cui ci accorgesse dei falsi consumi estivi conteggiati, secondo il presidente della Cna installazione impianti Lombardia, si può pensare di “contestare la cosa all’amministratore o alla ditta responsabile dei termoimpianti per la non regolarità della ripartizione delle spese, e chiedere un rimborso adeguato”.

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