Locazione: l’affitto di un appartamento già arredato

Ideale soprattutto per locazioni di brevi periodi, come a studenti o a lavoratori, l'affitto di un immobile già arredato è sempre più frequente.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 16/02/2019Aggiornato il 16/02/2019
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Chi ha una seconda casa vuota può pensare di ricavare una rendita mettendola in affitto. Conviene affittarla arredata o meno? E cosa indicare nel contratto? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

Affitto immobile arredato: quando conviene?

Scegliere di affittare un appartamento già arredato è la soluzione ideale soprattutto se la locazione è per brevi periodi, quindi nel caso si intenda stipulare un contratto di locazione ad uso transitorio come nel caso dell’affitto di case vacanze o a lavoratori e studenti fuori sede. A volte l’inquilino stesso può chiedere al proprietario di metterlo in locazione già arredato. Ovviamente il costo del canone è più alto. Le parti possono accordarsi per concedere all’inquilino anche solo una parte dell’arredo (ad esempio solo la cucina).

Il contratto di locazione

Abbiamo detto sopra che affittare un appartamento arredato è ideale per le tipologie di locazione transitoria ma non è una regola. Si può scegliere di affittare l’immobile arredato usando qualsiasi tipologia di contratto previsto dalla legge:  a canone libero, a canone concordato o agevolato e ad uso transitorio. Nel contratto occorre però allegare un elenco di tutti i mobili e gli arredi presenti, una sorta di inventario. Locatore e conduttore avranno l’onere e la premura di verificarne lo stato di manutenzione prima di sottoscrivere il contratto. Dopo la firma il contratto deve essere registrato anche nella parte che riguarda questo elenco.

La registrazione del contratto di locazione di un immobile abitativo è obbligatoria, qualunque sia l’ammontare del canone pattuito, se la sua durata è superiore a 30 giorni complessivi nell’anno o se formato per atto pubblico o scrittura privata autentica. In generale al momento della registrazione, si deve pagare l’imposta di registro e l’imposta di bollo. In presenza di determinati requisiti è possibile scegliere il regime della cedolare secca.  La registrazione può essere effettuata online autenticandosi ai servizi telematici dell’Agenzia, utilizzando l’applicazione “RLI web” e senza bisogno di installare alcun software. Per la registrazione si può anche incaricare un intermediario abilitato (professionisti, associazioni di categoria, Caf, ecc.) o un delegato.

La manutenzione

Per quanto riguarda le spese di manutenzione del mobilio bisogna distinguere tra quelle di ordinaria e quelle di straordinaria manutenzione. Le spese di ordinaria manutenzione (ad esempio un’anta di un armadio che si stacca) spettano all’inquilino. Quelle invece di manutenzione straordinaria (ad esempio la rottura della caldaia o del piano cottura) – spettano al locatore.

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