In vigore dal 28 maggio il Piano Casa 2014 in seguito alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge 23 maggio 2014 n. 80 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015”.
Le misure che entrano in vigore il 28 maggio 2014 con la pubblicazione della legge in Gazzetta ufficiale sono tutte improntate ad affrontare l’emergenza abitativa nel nostro Paese. Tra queste abbiamo la riduzione dell’aliquota della cedolare secca dal 15 al 10%, per 4 anni dal 2014 al 2017, per i contratti di locazione abitativa a canone concordato stipulati nei grandi comuni italiani come Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia e in quelli confinanti, in tutti gli altri capoluoghi di provincia e nei comuni ad alta tensione abitativa, individuati dal Cipe e per i contratti di locazione stipulati nei comuni per i quali, negli ultimi cinque anni, è stato deliberato lo stato di emergenza a seguito di eventi calamitosi.
In merito agli alloggi sociali, viene stabilito un piano di recupero e ristrutturazione insieme alla possibilità di riscatto dell’alloggio sociale da parte dell’inquilino dopo 7 anni. detrazioni fiscali in aumento infine per chi vive in affitto nelle case popolari (sconto fino a 900 euro, se il reddito non supera i 15.493,71 euro e fino a 450 se il reddito è compreso fra 15.493,71 e 30.987,41 euro).
Tra le modifiche approvate in sede di conversione in legge del decreto casa 2014, troviamo anche l’IMU per gli immobili all’estero. Si prevede che i comuni non possano assimilare all’abitazione principale l’immobile posseduto da cittadini italiani non residenti, per lo più pensionati iscritti all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero.
Piano casa