Il prossimo 30 gennaio la Bce si riunirà nuovamente per decidere sui tassi di interesse. E secondo i pronostici, dopo i tagli dei mesi scorsi, ce ne sarà un altro di 25 punti base che, inevitabilmente inciderà sul mercato dei mutui, in particolar modo quelli a tasso variabile.
I tassi di interesse della Banca Centrale Europea (BCE) influenzano la rata del mutuo perché determinano il costo del denaro per le banche e, di conseguenza, i tassi di interesse applicati ai prestiti ai clienti, compresi i mutui. La riduzione del costo del denaro in particolare si riflette sui tassi Euribor, che è il tasso al quale le banche prestano denaro tra di loro, indice sul quale vengono calcolati quelli dei mutui variabili.
Così, se un mutuo è indicizzato all’Euribor, un aumento del tasso di interesse della BCE porterà a un incremento dell’Euribor. Di conseguenza, la rata del mutuo a tasso variabile salirà, poiché la parte degli interessi nella rata mensile aumenterà. Cosa inversa accade invece nel caso di una riduzione del tasso di interesse. Per i mutui a tasso fisso, invece, il tasso di interesse viene determinato al momento della stipula del contratto e non cambia per tutta la durata del mutuo.
Quanto scenderà la rata del mutuo con un nuovo taglio dei tassi?
A fare i conti l’Osservatorio di MutuiOnline.it, che si è concentrato sul TAN, ossia il costo degli interessi che si pagano alla banca su un mutuo e che viene espresso in percentuale su base annua. Così il TAN medio per i mutui a 20 e 30 anni a tasso variabile è sceso a dicembre attestandosi al 3,93%, e in alcuni casi sul mercato si sono trovate offerte di mutui con TAN anche al 3,49%.
Se la Bce dovesse decidere per un taglio di un quarto di punto percentuale nella riunione di giovedì 30 gennaio 2025, tale decisione porterebbe il TAN medio al 3,68% e, sempre secondo i calcoli del comparatore, potrebbero trovarsi offerte di mutui con TAN anche al 3,24%. In soldoni, considerando un mutuo da 150.000 euro della durata di 20 anni, la rata media potrebbe quindi scendere dai 903 euro attuali a 884 euro per un risparmio fino a 19 euro al mese.
Gli esperti ipotizzano che la Banca centrale europea taglierà ancora i tassi di altri 25 punti base nelle prossime tre riunioni, in programma a marzo, aprile e giugno. Secondo i calcoli dell’Osservatorio, il TAN medio dei mutui a tasso variabile potrebbe scendere al 3,18%, per rate mensili fino a 58 euro più leggere rispetto ad oggi.
Questi scenari sono di particolare importanza per chi ha intenzione di comprare casa nel 2025, accendendo un mutuo.
Fisso o variabile?
Ma in attesa di questi tagli tuttavia, il tasso fisso continuerà a essere più conveniente ma secondo l’Osservatorio, la situazione potrebbe cambiare nel corso dei prossimi mesi. Entro la fine del 2025, qualora le previsioni di ulteriori tagli da parte degli analisti dovessero essere confermate, le due tipologie di finanziamento, a tasso fisso e a tasso variabile, potrebbero avere importi equivalenti.