Cosa rispondere alla lettera dell’Agenzia delle Entrate sui vecchi lavori fatti con il Superbonus

Sono pronte le comunicazioni da parte del Fisco sul mancato invio della dichiarazione catastale da parte dei contribuenti che negli anni passati hanno usufruito del Superbonus oggi al 65% e non per tutti.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 17/03/2025Aggiornato il 17/03/2025
lavori sull'edificio e superbonus

Da tempo annunciate, stanno partendo nelle ultime settimane le lettere del Fisco indirizzate a chi ha eseguito lavori di riqualificazione energetica di casa, agevolati con il Superbonus (dal 1° gennaio 2025 al 65% e solo a determinate condizioni) e non ha successivamente provveduto ad aggiornare le rendite catastali. Ma quando arriva questa famosa lettera come si deve rispondere?

Rendite catastali: che cosa sono quando vanno aggiornate

La rendita catastale è un valore economico attribuito a ciascun immobile, sia esso fabbricato o terreno, calcolato dall’Agenzia delle Entrate. Questo valore rappresenta il reddito annuo potenziale che l’immobile è in grado di generare per sua natura, indipendentemente dall’effettivo uso o reddito che ne deriva. La rendita catastale contribuisce anche a stabilire il valore patrimoniale degli immobili di proprietà e viene utilizzata nel calcolo del patrimonio immobiliare per la compilazione del Modello ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).

È  necessario avere la rendita catastale dell’immobile per esempio per calcolare l’IMU, l’imposta municipale sugli immobili. È il Testo Unico dell’Edilizia a prevedere che entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori debba presentata la richiesta di aggiornamento catastale al Comune, nei casi in cui questi interventi modifichino le caratteristiche dell’immobile. L’aggiornamento non è necessario se i lavori non modificano la struttura interna o esterna dell’immobile, salvo che le opere eseguite determinino un aumento di almeno il 15% della rendita catastale.

 Nel caso del Superbonus, nel 2025 con aliquota al 65% e valevole SOLO a determinate condizioni, i lavori di efficientamento energetico o riqualificazione strutturale sono spesso molto rilevanti trattandosi di installazione di cappotti termici o interventi che migliorano le classi energetiche e di conseguenza, quasi sempre sorge l’obbligo di procedere alla modifica della rendita catastale.

Perché arrivano le lettere del fisco

Era stato qualche mese fa il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti a parlare di aggiornamento delle rendite connesse ai lavori del Superbonus, precisando che “non si tratta di fare l’aggiornamento a valori di mercato, ma di precisare una norma della scorsa legge di bilancio secondo cui chi fa ristrutturazioni edilizie è tenuto ad aggiornare i dati catastali, e andremmo a verificare che l’abbia fatto”. L’intento del governo è quindi verificare che i proprietari di immobili che hanno realizzato lavori di recupero energetico di casa abbiano successivamente provveduto ad aggiornare le rendite catastali.

L’Agenzia delle entrate è tenuta a controllare, in relazione alle unità immobiliari oggetto di lavori, che sia stata presentata, se prevista, la dichiarazione di variazione catastale anche ai fini degli effetti sulla rendita dell’immobile. Tali verifiche sono eseguite sulla base di liste selettive elaborate grazie a strumenti avanzati di analisi e interoperabilità delle banche dati.

Se dall’attività di controllo emerge che il contribuente non ha presentato la dichiarazione, l’Agenzia può inviare l’apposita comunicazione.

Cosa c’è scritto nella lettera

L’Agenzia delle Entrate invia la comunicazione al contribuente via PEC o con raccomandata a/r e la stessa comunicazione si può trovare anche nel proprio cassetto fiscale.

Le informazioni messe a disposizione nella lettera sono:

  • il codice fiscale, denominazionecognome e nome del contribuente;
  • l’identificativo catastale dell’immobile indicato dal contribuente nella Comunicazione dell’opzione relativa ai lavori edilizi energetici, sismici, fotovoltaici o relativi alle colonnine di ricarica (articoli 119 e 121 del Dl n. 34/2020, come modificati dalla legge n. 234/2021);
  • l’invito a fornire chiarimenti e idonea documentazione.

Come rispondere

Nella lettera si precisa come muoversi. Il destinatario della missiva ha dinanzi a sé due strade. La prima è segnalare all’Agenzia eventuali elementi, fatti e circostanze ad essa sconosciuti inviando dei documenti aggiuntivi, anche mediante soggetti delegati tramite il servizio “Consegna documenti e istanze” disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

La seconda è regolarizzare la propria posizione quindi presentando la dichiarazione di variazione catastale e pagando le dovute sanzioni. E’ consigliabile in tal caso rivolgersi a un geometra o a un professionista del settore, che può assistere con le pratiche catastali.

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