In arrivo le lettere del Fisco indirizzate a quei contribuenti che hanno eseguito lavori di miglioramento del proprio immobile e fruito del Superbonus, senza poi successivamente aggiornare le rendite catastali.
È stato il direttore uscente dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini nella sua relazione di fine anno ad indicare le prossime mosse dell’Agenzia che prevedono tra le altre, anche le lettere indirizzate a chi ha avviato una pratica di Superbonus ma non ha presentato la variazione catastale.
Rendite catastali: quando vanno aggiornate, come e quanto costa
Era stato qualche mese fa il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ad anticipare la misura ricordando però che non si tratta di un adempimento nuovo. Le rendite catastali sono un valore fiscale attribuito agli immobili (come abitazioni, terreni, locali commerciali, ecc.) in Italia, utilizzato per calcolare le imposte relative alla proprietà immobiliare. Questo valore viene stabilito dall’Agenzia delle Entrate sulla base di parametri catastali come la zona in cui si trova l’immobile, la tipologia e la sua destinazione d’uso.
Fondamentale per calcolare le tasse sugli immobili, come l’IMU (Imposta Municipale Unica), quando si eseguono lavori di miglioramento edilizio che aumentano il valore di un immobile, è possibile che la rendita catastale venga rivalutata.
Per capire se gli interventi influenzeranno la rendita catastale, è consigliabile rivolgersi a un geometra o a un professionista del settore, che può assistere con le pratiche catastale. I costi sono variabili: in genere per una variazione catastale si parla di 50 euro a pianta, mentre un tecnico geometra per presentare la nuova pianta al catasto richiede dai 280 euro ai 450 euro a seconda delle dimensioni della casa.
Cosa succede ora
L’intervento riguarda circa 500mila immobili. Chi non ha provveduto finora ad aggiornare le rendite, potrebbe quindi a breve ricevere una lettera dell’Agenzia delle Entrate. La missiva partirà a seguito dell’incrocio di dati. Non si tratterà dell’avvio formale di un controllo, ma semplicemente di un invito a spiegare alle Entrate la propria posizione.
Se il contribuente non effettua la variazione, l’Agenzia delle Entrate può intervenire d’ufficio, notificando un avviso di accertamento e attribuendo la nuova rendita, e richiedendo il pagamento delle sanzioni previste.