Fondo morosità incolpevole: chi può accedervi e a chi rivolgersi

Le Regioni distribuiscono le risorse ai Comuni che, tramite appositi bandi, verificano i requisiti ed erogano il contributo per pagare l’affitto che può avere importo massimo di 8mila euro.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 27/06/2014Aggiornato il 27/06/2014
Fondo morosità incolpevole: chi può accedervi e a chi rivolgersi

Il Piano casa 2014 ha previsto il rifinanziamento del Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli. Cosa prevede il Fondo? Chi può accedervi? Qual è la procedura da seguire? Ecco le risposte ad alcune domande frequenti.

Complice la crisi economica molti italiani che vivono in affitto si ritrovano a non poter più pagare il canone di locazione con il rischio concreto di attivare procedure giudiziarie di sfratto e rimanere senza casa. Per far fronte a questa vera e propria emergenza abitativa, il recente decreto sulla casa, il cosiddetto Piano casa 2014, ha rifinanziato il Fondo per la morosità incolpevole.

L’inquilino che non paga l’affitto è moroso ma ci possono essere dei casi in cui questa morosità è incolpevole, ossia non dovuta a sua negligenza. La legge ha definito proprio i casi in cui l’inquilino è moroso incolpevole, ossia quando non può pagare l’affitto perché ha perso il lavoro a seguito di licenziamento. In particolare quando il suo orario di lavoro è ridotto a seguito di accordi aziendali o con i sindacati e di conseguenza il suo stipendio è decurtato, si trova in cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, il suo contratto di lavoro atipico ( co co pro, cococo, ecc) non è stato rinnovato, per cause di forza maggiore o per fallimento ha dovuto cessare l’attività libera professionale o la sua attività di impresa, è affetto da malattia grave o infortunio o anche in caso di decesso di un membro della sua famiglia che comporta il venir meno di una parte consistente delle risorse che servono al sostentamento della famiglia.

Chi accede al Fondo riceverà un contributo economico per sanare la morosità di massimo 8mila euro. Le risorse stanziate con il Piano casa vengono attribuite alle Regioni che poi provvederanno a distribuirle ai comuni che tramite bandi mettono a disposizione di chi avesse i requisiti il contributo. In particolare i comuni dovranno verificare che la morosità sia dovuta per una causa indicata poc’anzi, che i richiedenti siano titolari di contratti di locazione regolarmente registrati, siano cittadini italiani o anche extracomunitari ma con regolare permesso di soggiorno e abbiano già ricevuto un avviso di sfratto con citazione per la convalida, quindi la procedura di sfratto sia già avviata a livello giudiziario.

Gli interessati in questo caso devono rivolgersi al proprio comune di residenza e verificare se sono stati pubblicati i bandi in merito all’accesso al Fondo e quindi all’erogazione del contributo. Di regola i bandi in cui sono riportati i requisiti che ogni Comune prevede per l’erogazione del contributo sono pubblicati on line sui siti istituzionali dei Comuni stessi.

 

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