Milleproroghe: niente proroga del blocco degli sfratti per il 2015

Non ci sarà nel 2015 la proroga del blocco degli sfratti, a differenza degli anni passati, ma gli inquilini in difficoltà potranno rivolgersi alle garanzie del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e a quello per la morosità incolpevole, rifinanziati nel 2014.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 14/01/2015Aggiornato il 14/01/2015
Milleproroghe: niente proroga del blocco degli sfratti per il 2015

Il decreto Milleproroghe 2015, il D.L. 192/2014, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 31 dicembre scorso, rispetto agli anni passati, non ha previsto la proroga del blocco degli sfratti, ossia lo slittamento dei termini dello sfratto per quegli inquilini in difficoltà nel pagare i canoni di locazione.

Al posto della tradizionale proroga, gli inquilini possono rivolgersi ai due Fondi recentemente rifinanziati dal Governo: il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e quello per la morosità incolpevole. Le risorse previste per il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, istituito dal 1998, sono ripartite tra le varie Regioni e spetta poi ai singoli Comuni attivarsi con la pubblicazione di un bando che indichi i criteri per poter essere ammessi alla garanzia del Fondo, i tempi e le modalità.

Spetta sempre ai Comuni assegnare il contributo di importo massimo pari a 8 mila euro previsto dall’altro Fondo, quello per la morosità incolpevole, istituito in favore di quei soggetti che non sono più in grado di pagare il canone di locazione per motivi a loro non imputabili.

Tra le cause che comportano la morosità incolpevole vi sono la perdita del lavoro per licenziamento, accordi aziendali o sindacali con riduzione dell’orario di lavoro, cassa integrazione, mancato rinnovo dei contratti a termine, cessazione di attività libero-professionali per cause di forza maggiore, malattia grave, infortunio o decesso di un membro della propria famiglia che comporta l’impiego delle risorse economiche del contribuente per sostenere le spese mediche e assistenziali. 

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