Dovevano essere 35mila i controlli misurati dal cosiddetto redditometro, il sistema di accertamento presuntivo sui redditi dei contribuenti. Al nastro di partenza, l’Agenzia delle Entrate aveva stimato questo numero di confronti incrociati tra i redditi dichiarati nel periodo di imposta 2009 e le spese effettuate, ma ieri c’è stato il dietrofront dell’ente. La macchina è partita troppo a ridosso della fine dell’anno e ancora deve rodare i suoi ingranaggi. E poi c’è la legge sulla privacy per il trattamento dei dati personali, già stata al centro di alcune sentenze contro la legittimità del redditometro. L’ispezione è infatti stata accusata di ledere i diritti di riservatezza della persona. I tecnici dell’Authority al lavoro per dare il nulla osta all’invio della lettera dell’Agenzia delle Entrate, probabilmente intorno alla metà di ottobre sbroglieranno i due aspetti sotto esame: la profilazione dei contribuenti e la qualità dei dati presenti in Anagrafe tributaria, su cui è ricostruita l’effettiva capacità contributiva del soggetto preso in esame.
Redditometro 2013: i controlli non saranno 35mila
Redditometro 2013: l'Agenzia delle Entrate fa dietrofront sul numero di ispezioni che aveva garantito entro la fine dell'anno. La ragione? La legge sulla privacy.
A cura di “La Redazione”
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