La Commissione Ambiente della Camera ha dato il via libera ad una disposizione contenuta nella legge di conversione del decreto sblocca Italia che prevede la riduzione dell’aliquota iva sulle ristrutturazione dal 10 al 4%, compensata da un aumento però della stessa imposta dal 4 al 10% sulle nuove costruzioni. Ciò significa da una parte che chi ristruttura casa o effettua interventi per migliorarne le prestazioni energetiche, ad esempio sostituendo gli infissi, potrebbe fruire dell’IVA ridotta dall’attuale 10 al 4%. D’altra parte però l’IVA aumenterebbe dal 4 al 10% per le nuove costruzioni di prime case che vendono le imprese. La misura non è entrata in vigore visto che la legge di conversione del decreto n. 133 del 2014 dovrà essere approvata, secondo i lavori parlamentari, il prossimo 11 novembre. Obiettivo sarebbe quello di dare una forte scossa contro il nero nel settore edile, incentivando così i committenti a richiedere le fatture. Durante i lavori parlamentari sarebbe stato reintrodotto anche il “il regolamento unico edilizio”, inserito nella prima versione del decreto e poi saltato. Questo nuovo regolamento costituirebbe il livello essenziale delle prestazioni, concernenti la tutela della concorrenza e i diritti civili e sociali che devono essere garantite su tutto il territorio nazionale. Spetterebbe a Governo, Regioni ed Enti locali, in attuazione del principio di leale collaborazione, concludere un accordo, in sede di Conferenza unificata, per l’adozione di uno schema di regolamento edilizio-tipo al fine di semplificare ed uniformare gli adempimenti.
Ristrutturazioni: possibile taglio dell’Iva dal 10 al 4%
Con la conversione in legge del DL Sblocca Italia potrebbe introdursi il taglio dell’IVA al 4% per lavori di ristrutturazione e l’aumento al 10% per le nuove costruzioni.
A cura di “La Redazione”
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