Stop al bonus caldaie nel 2025: cosa succederà

Fino al 31 dicembre 2024, è possibile usufruire di diverse agevolazioni fiscali per l'installazione caldaia: dal bonus ristrutturazione all'ecobonus, passando per il Superbonus e il Conto Termico. Ma ognuno ha caratteristiche e vantaggi specifici e dal prossimo anno potrebbero sparire.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 15/10/2024 Aggiornato il 15/10/2024
unical osa verde ambientazione neve

Stop al bonus caldaie dal 2025? C’è tempo fino al 31 dicembre 2024 per fruire del cosiddetto Bonus Caldaia, un’agevolazione fiscale prevista per incentivare la sostituzione di vecchie caldaie con impianti più efficienti e a basso impatto ambientale. Non è un vero e proprio bonus pensato per la caldaia quanto piuttosto un intervento che rientra, rispettando determinate condizioni imposte dalla legge, nelle agevolazioni fiscali attuali come l’ecobonus al 50 e 65%, il bonus ristrutturazioni e anche il Conto termico.

Caldaie a gas: cosa succede dal 2025

Dal 1° gennaio 2025 i bonus fiscali per l’acquisto di caldaie a gas a condensazione tradizionali potrebbero cambiare, e questo grazie alla direttiva europea “Case Green”, che richiede a ogni Stato membro dell’Unione Europea di impegnarsi per implementare un nuovo piano di riqualificazione degli edifici.  La normativa europea non cancella nero su bianco le caldaie a gas a condensazione che continueranno a essere disponibili fino al 2040. Ma in quest’ottica di graduale abbandono, lo Stato potrebbe introdurre incentivi solo per chi acquista sistemi ibridi

Un impianto ibrido è un sistema avanzato per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria che combina una caldaia a condensazione e una pompa di calore. L’obiettivo è ottimizzare i consumi energetici utilizzando in modo efficiente sia fonti di energia fossile (come il gas) sia l’energia elettrica, riducendo così le spese di riscaldamento e l’impatto ambientale.

In altre parole, se si vuole installare a casa una caldaia tradizionale a condensazione, o sostituire quella già esistente con una più nuova ed efficiente, meglio approfittare del bonus caldaie 2024 oggi visto che la disciplina potrebbe cambiare nei prossimi mesi considerando anche che, nei lavori della legge di bilancio, i bonus fiscali potrebbero essere diversi. Al momento per il 2025 difatti si potrebbe prevedere l’introduzione di un bonus unico al 65% riservato agli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici. E tra gli interventi detraibili potrebbero essere inclusi il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, le pompe di calore e l’aggiornamento dell’impianto di riscaldamento.

Bonus caldaia 2024: cos’è e come funziona

Oggi esistono diverse possibilità per accedere al contributo del bonus caldaia, e a seconda del tipo di lavoro effettuato si avrà diritto a uno sconto fiscale del 50%, del 65%. Il Bonus Caldaia 2024 quindi prevede diverse percentuali di detrazione, a seconda dell’efficienza energetica della caldaia e degli interventi correlati:

  • bonus 50% (per ristrutturare) per la sostituzione di caldaie con modelli a condensazione di classe energetica A, senza l’installazione contestuale di sistemi di termoregolazione evoluti. La detrazione del 50% si applica alle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione della caldaia.  Il limite massimo di spesa è di 96.000 euro per le spese effettuate e la ripartizione delle quote è annuale per dieci anni. Per avere la detrazione basta indicare nella dichiarazione dei redditi la spesa sostenuta.
  • Ecobonus 65% per risparmio energetico: per la sostituzione con caldaie a condensazione di classe energetica A, accompagnata dall’installazione di sistemi di termoregolazione evoluti (ad esempio, valvole termostatiche, sistemi di regolazione della temperatura) spetta l’agevolazione del 65%. Dopo i lavori, la documentazione dell’intervento, comprese le certificazioni energetiche e le fatture, deve essere conservata e inviata all’ENEA entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori. Per poter chiedere la detrazione fiscale è necessario conservare questi documenti: il certificato di asseverazione redatto da un professionista qualificato, che deve riportare l’indice di riscaldamento energetico e i livelli di trasmittanza termica precedenti e successivi all’installazione; la certificazione dei produttori della caldaia e delle valvole termostatiche; le schede tecniche dei prodotti ed eventuale documentazione supplementare; le fatture relative alle spese sostenute;  la ricevuta del bonifico bancario o postale; la ricevuta dell’invio effettuato all’Enea, con il codice CPID, che costituisce garanzia che la documentazione è stata trasmessa, nel caso di invio postale, ricevuta della raccomandata postale. Inoltre, anche in questo caso, la detrazione si ottiene indicando la spesa sostenuta nella denuncia dei redditi. L’Ecobonus è pari al 65%, ma solo per l’acquisto e installazione di impianti evoluti entro un limite di spesa di 30mila euro.

Necessario per poter chiedere le agevolazioni è pagare i lavori con bonifico parlante in cui devono essere presenti:

  • Causale di versamento;
  • Il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • La partita IVA o il codice fiscale del beneficiario del pagamento;
  • I dati relativi alla fattura (come numero e data).
  • Riferimento alla normativa vigente, ovvero articolo 1, commi 344-347, Legge n. 296/2006.

Superbonus caldaia 2024: occhio agli interventi trainanti

C’è ancora tempo per poter beneficiare del Superbonus che fino al 31 dicembre ha aliquota al 70% ne poi dal 1° gennaio 2025 scenderà ancora al 65%. In questo caso la sostituzione della caldaia può dare diritto al Superbonus ma solo nei casi in cui l’acquisto e l’installazione siano accompagnati dagli altri interventi di riqualificazione energetica previsti come per esempio il cappotto termico, la sostituzione degli infissi o l’installazione di un impianto fotovoltaico che diano come risultato un miglioramento della resa energetica dell’immobile di due classi. L’agevolazione, inoltre, spetta solo se gli interventi sono in grado di determinare un aumento di 2 classi dell’efficienza energetica dell’edificio. Se ciò non fosse possibile, è necessario certificare il conseguimento della classe energetica più alta mediante il rilascio da parte di un tecnico abilitato dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE).

Inoltre possono fruire del Superbonus solo ed esclusivamente i condomini e i singoli proprietari di edifici da 2 a 4 unità immobiliari.

Sostituire la caldaia con il Conto termico

È possibile installare una nuova caldaia a biomassa, sostituendo quella esistente, anche fruendo del Conto Termico, un incentivo, corrisposto nella forma di rate annuali costanti accreditate direttamente su conto corrente della durata compresa tra 2 e 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione, oppure in un’unica soluzione, nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo non superi i 5.000 euro. L’ente preposto per l’erogazione del Conto Termico è il GSE (Gestore dei servizi energetici): i privati possono inviare la richiesta, solo a lavori conclusi, per via telematica attraverso l’apposita sezione del Portaltermico.

Il Conto termico è previsto in tal caso solo per la sostituzione di una vecchia caldaia con una a biomassa, ossia un generatore di calore il cui funzionamento è pressoché assimilabile a quello degli altri tipi di caldaia ma la combustione viene utilizzata per riscaldare l’acqua che circola nell’impianto di riscaldamento o all’impianto destinato alla produzione di acqua calda sanitaria. 

 Foto: Caldaia Osa di Unical

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