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Imposta comunale sui rifiuti che sostituisce la vecchia Tares, la TARI si compone di una parte fissa, data dal costo del servizio erogato (che viene determinato dalla superficie dell’abitazione) e da una variabile, data dalla quantità effettiva di rifiuti prodotti da chi abita l’immobile.
La tassa rifiuti deve essere versata da chiunque possiede o detiene a qualunque titolo locali o aree in grado di produrre rifiuti. E per chi ha più di una casa? Si paga di meno se si lascia vuota la seconda casa o la si affitta? Vediamo le situazioni che possono presentarsi quando si parla di TARI seconda casa.
TARI seconda casa
Sulla disciplina della TARI sono i singoli Comuni che decidono a livello locale tenendo in considerazione cosa ha detto la legge nazionale. Questa difatti ha stabilito che i Comuni possano prevedere esenzioni e sconti in caso di:
- immobili abitati da una sola persona;
- case per le vacanze;
- immobili occupati da soggetti che per almeno sei mesi all’anno risiedono all’estero;
- fabbricati rurali;
- contribuenti che effettuano lo smaltimento dei rifiuti in proprio tramite compostaggio o che abbiano realizzato interventi per produrre meno rifiuti.
TARI seconda casa disabitata
Detto ciò, la legge nazionale prevede che la TARI si paghi anche sulle seconde case. In questo caso le situazioni che possono ritrovarsi sono molteplici. Così ad esempio un proprietario ha una seconda casa in cui non abita nessuno. In tal caso è prevista l’esenzione dal pagamento della TARI sulle seconde case solo se queste sono disabitate e inutilizzabili, cosa che deve provata dimostrando l’assenza di allaccio alla rete elettrica, idrica o fognaria. Quindi la tassa sui rifiuti per una seconda casa non abitata non si paga, ma soltanto a due precise condizioni: la casa deve essere priva di arredi e priva di fornitura di acqua, gas e luce. Dimostrare che la casa è disabitata e che risultano non attive le diverse forniture di beni essenziali è abbastanza semplice: in questo caso è necessario presentare apposita documentazione. Il Comune potrà inoltre effettuare un’ispezione della casa che si dichiara essere sfitta e non abitata per verificare l’effettiva assenza di arredi.
Se invece la casa è arredata e dotata di allacci alle utenze, la tassa rifiuti deve essere pagata. Il calcolo lo fa il Comune, che come prevede nel suo regolamento può applicare un criterio presuntivo per stabilire quanto pagare di TARI. Cosa significa? Che il Comune presume che i non residenti debbano pagare un tot per una seconda casa che è presuntivamente proporzionato alla superficie dell’immobile. Così ad una più ampia superficie dell’immobile corrisponde la presenza di un maggior numero di persone e, quindi, una maggiore potenzialità di rifiuti. Ovviamente il contribuente ha sempre la possibilità di dichiarare l’effettivo numero di componenti del proprio nucleo familiare e la superficie dell’immobile, fermo restando che il Comune – considerato che trattasi di seconda casa – non potrà chiedere tariffe alte.
TARI seconda casa abitata
Il tutto cambia se la seconda casa invece è messa in locazione. Se la locazione è duratura, e c’è un regolare contratto di affitto, a pagare la tassa rifiuti è l’inquilino. Se invece si affitta la seconda casa temporaneamente, ad esempio nei mesi estivi, prefigurando così una casa vacanza, allora a pagare è sempre il proprietario e i Comuni stabiliscono degli sconti in merito.