Come far quadrare i conti dopo l’abolizione della prima rata dell’Imu? Duemila Comuni hanno deciso di aggiungere un tributo locale alla tassazione nazionale dell’Irpef, aumentando le aliquote dell’addizionale previste lo scorso anno. E ben 267 (tra i più grandi si annoverano Biella, Chieti, Campobasso, Messina) hanno scelto di applicare l’aliquota massima allo 0,8%, senza esenzioni per le fasce di reddito più basse. Altri 164 Comuni (come Trieste, Genova, Sondrio, Matera) hanno adottato l‘aliquota dello 0,8%, prevedendo però esenzioni per i contribuenti meno abbienti. Milano per sanare i conti ha dimezzato la soglia di esenzione passando da 33.500 euro a 15.000, pur applicando aliquote diverse a seconda del reddito. Misure pesanti, anche a fronte del fatto che i Comuni dovranno presentare i bilanci entro il prossimo 30 novembre e – come ha sottolineato ieri l’Anci (Associazione dei Comuni) – urge l’insediamento del tavolo negoziale Governo-Comuni e occorre provvedere alla compensazione della 1a rata imu prima casa. L’Anci chiede inoltre le relative garanzie per l’integrale copertura della seconda rata, incluse le variazioni di aliquota deliberate dai Comuni, e chiarire quale sarà “l’architettura” della nuova imposta, la cosiddetta service tax, che dovrà sostituire integralmente o parzialmente la tassazione sulla prima casa.
Addizionali comunali Irpef 2013: tasse in aumento
Le addizionali Irpef aumentano per sopperire all'abolizione dell'Imu. L'Anci chiede l'insediamento del tavolo negozionale Governo-Comuni.
A cura di “La Redazione”
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