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imu sulla prima casa: chi paga?
I proprietari di abitazione principale risparmieranno mediamente 215 euro grazie alla cancellazione dell’Imu. Non tutti però. Chi possiede un’abitazione di lusso, ossia appartenente alle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (dimore storiche), a giugno ha pagato la prima rata dell’Imu, ed entro il 16 dicembre, salvo modifiche, dovrà saldare il conto. Pur godendo di qualche detrazione: 200 euro per immobile e 50 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni.
L’Imu è a carico di chi gode del diritto di abitare la casa in caso di separazione, di decesso di uno dei due coniugi, di usufrutto o di apertura della successione. Non è possibile evitare il pagamento dell’Imu se si dà la casa in uso gratuito a un congiunto, perché il proprietario non ha domicilio abituale nell’alloggio.
Quando si parla di abitazione principale?
Per abitazione principale si intende un immobile iscritto al catasto come unica unità immobiliare. Il possessore e il suo nucleo familiare devono abitarvi e avere in essa la residenza anagrafica.
Box, cantine, tettoie
Le unità catastali delle categorie C/2 (magazzini, locali di deposito, cantine e soffitte), C/6 (stalle, scuderie, box, posti auto), e C/7, qualora sul rogito risultino pertinenziali, ossia un accessorio dell’abitazione, ai fini Imu saranno assimilabili all’immobile principale. Questo significa che se un’abitazione è esente Imu, lo è anche il box pertinenziale. Se si hanno più box, la pertinenza si può applicare soltanto su un posto auto che il contribuente dovrà scegliere. Si possono tuttavia assimilare fino a tre pertinenze, ma di categorie catastali differenti.
Seconda casa
Si sa ancora poco in merito all’Imu sulla seconda casa. Dopo la smentita di Palazzo Chigi sulla reintroduzione dell’Irpef fondiaria per le seconde case sfitte, si attendono comunicazioni ufficiali.