Che cosa accade con la riforma del prelievo sull’immobile per le seconde case sfitte o date in affitto? I proprietari di una seconda casa non locata sono tenuti a versare l’imu e il Trise (Tributo sui servizi comunali), con aliquota tasi (tassa sui servizi indivisibili) che potrà variare tra 1 e 2,5 per mille, fermo restando che il tetto massimo del prelievo non potrà superare il 10,6%, cioè l’aliquota massima Imu fissata per la seconda casa. In caso di abitazione in locazione, il Trise peserà in parte anche sugli affittuari, tenuti a pagare non soltanto la tari, la tassa sulla raccolta dei rifiuti, ma anche una parte della Tasi, per una percentuale che potrà oscillare tra il 10 e il 30% del totale della Tasi, a seconda di quanto deciderà ogni singolo Comune. L’Imu rimarrà invece sempre a carico del proprietario dell’immobile.
Trise, Tari e Tasi sulla seconda casa
Ecco quali saranno le tasse da versare per le seconde case locate e non, secondo il disegno di legge di stabilità.
A cura di “La Redazione”
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