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Nel 2024 a Pisa la Tari, la tassa sui rifiuti è costata 595 euro medi l’anno a nucleo familiare, 518 euro a Brindisi, e 481 euro ad Asti. I numeri sono quelli di un’indagine, realizzata dal Servizio Stato Sociale, Politiche Fiscali e Previdenziali, Immigrazione delle Uil*, che evidenzia un incremento della Tari in tutte le macroaree del Paese.
Considerando l’impatto sul reddito netto medio familiare, questo risulta più elevato al Sud e nelle Isole, con un’incidenza della Tari pari all’1,34%, ossia più del doppio rispetto allo 0,64% registrato nel Nord-Est.
Tari: le 10 città con i costi più alti
Ebbene l’indagine rivela che nel 2024 il costo maggiore si registra a Pisa con 595 euro medi l’anno a nucleo, a Brindisi si versano 518 euro, a Trapani 511 euro, a Genova 508 euro, a Pistoia 504 euro, a Napoli 493 euro, a Reggio Calabria 487 euro, a Barletta 485 euro, a Siracusa e ad Asti 481 euro.
Tari: le 10 città con i costi più bassi
Si paga decisamente meno a La Spezia 170 euro l’anno a nucleo familiare, a Belluno 186 euro, a Novara 189 euro, a Brescia 195 euro, ad Ascoli Piceno 200 euro, a Trento 202 euro, a Macerata 204 euro, a Vercelli 205 euro, a Udine 211 euro e a Pordenone 214 euro.
I costi nelle città metropolitane
Nelle Città Metropolitane, la tassa sui rifiuti pesa per 508 euro all’anno a nucleo a Genova, a Napoli per 493 euro, a Reggio Calabria per 487 euro, a Catania per 475 euro, a Cagliari per 450 euro, a Bari per 427 euro, a Venezia per 364 euro, a Torino per 357 euro, a Palermo per 345 euro, a Firenze e Roma per 326 euro, a Milano per 306 euro, a Messina per 303 euro e a Bologna per 228 euro.
* L’indagine è stata condotta prendendo come campione di riferimento quello relativo a un nucleo composto da 4 componenti con un’abitazione di 80 mq e reddito Isee di 25.000 euro. Nelle città in cui è in vigore la tariffa puntuale (Tarip/Taric) si sono considerati i cosiddetti “svuotamenti minimi” e le tariffe sono comprensive dell’IVA al 10%. Inoltre, l’analisi si basa sui dati delle delibere comunali sulle tariffe Tari (Dipartimento delle Finanze 2024) e sulle quote dei redditi netti familiari (Istat 2023, ultimo dato disponibile).