Tari: saldo in scadenza, cosa fare se non arriva il bollettino del Comune

Si avvicina il pagamento del saldo Tari per molti Comuni ma può succedere che ancora in molti non hanno ricevuto il bollettino precompilato. Vediamo come comportarsi in questi casi e non incorrere in brutte sorprese.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 02/12/2024Aggiornato il 02/12/2024
Bidoni della spazzatura, rifiuti riciclare, raccolta

Con la fine dell’anno si avvicina per molti italiani l’appuntamento con il saldo della Tari, la tassa sui rifiuti. Così il Comune di Milano ha fissato al 6 dicembre il termine per pagare il saldo 2024, il 16 dicembre spetterà ai genovesi e il 30 dicembre sarà il turno dei napoletani.

Nella maggior parte dei casi la scadenza della TARI è ripartita in tre tranche: il primo acconto entro la fine di aprile, il secondo a fine luglio e in genere il saldo entro la fine dell’anno.

Come pagare la Tari

Le modalità di pagamento sono tre:

  • bollettino postale
  • MAV
  • modello F24, che dovrebbero arrivare direttamente via posta già compilati.

Qualora si dovesse compilare un F24 in autonomia, bisogna inserire i propri dati personali, comprensivi di codice fiscale e fare riferimento alla sezione “imu e tributi locali” del modello. La tassa sui rifiuti inoltre si può pagare anche tramite la piattaforma PagoPA.

Nella casella “Codice ente/Codice Comune” va inserito il codice catastale del Comune per il quale si sta versando la TARI. Per i codici tributo invece bisogna utilizzare il 3944 per l’imposta, il 3945 per gli interessi e il 3946 per l’eventuale sanzione.

Cosa fare se non arriva il bollettino Tari

Il pagamento della Tari spetta a chiunque sia in possesso, o detenga a qualsiasi titolo (ad esempio, locazione, comodato d’uso, usufrutto, proprietà, ecc.), locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani. È obbligato quindi  a pagare la  tassa sui rifiuti chiunque occupi l’immobile, a prescindere se sia inquilino in affitto o proprietario. Sono escluse dal pagamento della tassa le aree oggettivamente inutilizzabili e che, quindi, sono escluse dal servizio pubblico di nettezza urbana come le aree scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni, come ad esempio le cantine, le terrazze scoperte, i balconi, i giardini, i cortili o anche i posto auto scoperti.

In genere il Comune invia i bollettini precompilati. Ma se non arrivano è bene precisare che è sempre responsabilità del contribuente calcolare autonomamente l’importo della TARI e procedere al pagamento.

Se non si riceve il bollettino e si desidera regolarizzare la situazione senza attendere richieste future, è possibile inviare una PEC o una raccomandata al Comune chiedendo l’invio del bollettino.

Se non si paga l’imposta, il Comune emette un avviso di accertamento e richiede il pagamento degli arretrati degli ultimi 5 anni, applicando sanzioni e interessi che possono portare a triplicare l’importo inizialmente dovuto e

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