È nata soltanto ieri e già si fanno i primi calcoli: con il Trise (Tributo sui servizi) pagheremo di più o di meno rispetto all’imu? Il rischio è che con la nuova tassa il prelievo fiscale risulti più oneroso per gli italiani. Infatti, è pur vero che non si pagherà più l’imposta municipale unica sulla prima casa, a meno che non si tratti di abitazioni di lusso, ma tutti dovremo pagare la tasi, la tassa sui servizi (come l’illuminazione o la pulizia strade). Il Trise si compone di tari (la tassa sui rifiuti calcolabile applicando una tariffa scelta dai Comuni per metro quadrato, che non comporterà per le famiglie un aggravo fiscale superiore alla vecchia Tarsu) e di Tasi, (da calcolare invece su base Imu, cui si aggiunge un’aliquota fissata a partire dall’1 x 1000). Questo significa che i Comuni possono decidere anche di alzarla. Per fare un esempio, se rivalutiamo una rendita catastale media pari a 750 euro con gli stessi coefficienti dell’Imu e applichiamo un’aliquota dell’1 per 1000, bisognerà versare 126 euro. E questo però sarà il minimo, perché i Comuni potrebbero alzare l’1 per mille a loro discrezione. Inoltre i proprietari di immobili di pregio continueranno a pagare l’Imu sull’abitazione principale, così come tutti i proprietari di seconde e terze case.
Trise e Imu: alla fine pagheremo di più?
Le nuove tasse sulla casa: quali sono e cosa comportano.
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il Aggiornato il