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L’illuminazione artificiale gioca un ruolo fondamentale per la vivibilità degli ambienti domestici: per questo è importante sistemare in ogni stanza le luci adatte, secondo le funzioni che vi si svolgono. Cucina, bagno e zona studio richiedono una luce direzionale, priva di riflessi e di ombre, per svolgere i compiti visivi in maniera sicura ed efficace. In soggiorno e in camera da letto l’illuminazione deve essere invece tenue, per favorire il relax. Servono poi in aggiunta anche punti luce puntuali per la lettura. Bisogna considerare che l’efficacia di una lampada dipende anche dal tipo di lampadina montata: per questo motivo bisogna scegliere la più adatta. Grazie alla normativa che ha dato indicazioni in merito e alle nuove confezioni ricche di informazioni, è più facile fare il giusto acquisto. Vediamo insieme come.
Lampadine per la casa: tre tipi
Le lampadine a risparmio in commercio hanno sostituito le vecchie a incandescenza; si distinguono in direzionali (emettono luce concentrata in una specifica direzione) e non direzionali. Le prestazioni in termini di consumo energetico delle lampadine sono indicate in sette classi energetiche: dalla A++ (più risparmio) alla E ()
Led (classe A, A+, A++)
Consumano fino all’80% in meno e durano fino a 30 volte in più rispetto alle alogene e a quelle a incandescenza; fino a 3 volte di più delle fluorescenti compatte. Si può stimare una durata di 25.000 ore. Inizialmente disponibili in una gamma ridotta di forme e con limiti legati al colore della luce emessa, oggi sono versatili e disponibili a luce bianca brillante, quella indicata per gli ambienti domestici. Non tutti i tipi sono adatti a essere regolati da dimmer. Esistono da 1 a 15 Watt.
Fluorescente compatta (classe A, B)
Alogena (classe C e D)
In un certo senso può essere considerata la forma “evoluta” di quella a incandescenza”, con una durata da due a cinque volte maggiore e un risparmio energetico del 30%. È compatibile con tutte le lampade e si può utilizzare anche se sull’interruttore è installato il dimmer. Può essere a tensione di rete (230 V) o a bassissima tensione (12 V). Poiché durante il funzionamento raggiunge temperature elevate, non deve essere toccata. Esiste nella gamma da 5 a 450 watt.
Sostituire la lampadina a incandescenza con una di nuova tecnologia
Sono regolabili con il dimmer?
Il dimmer – o varialuce – è un dispositivo applicato all’interruttore di gestione della lampada che permette di regolare l’emissione luminosa di una lampadina, diminuendone la potenza assorbita. Ma non tutti i tipi di lampadine possono essere regolati in questo senso e non sono compatibili con il dimmer; se non lo sono,non si possono installare su lampade azionate da interruttori dotati di varialuce o connesse a un sistema di regolazione dell’impianto elettrico. Per questo è importante controllare che sulla confezione della lampadina sia riportato il simbolo (obbligatorio) che indica il via libera al funzionamento anche con il dimmer. È necessario rispettare l’indicazione, eventualmente riportata sulla confezione del prodotto, relativa al numero massimo di lampadine associabili a un dimmer. Se il modello non è dimmerabile, il relativo simbolo (barrato) deve essere riportato sulla confezione del prodotto ed eventualmente anche sulla lampadina stessa o sul relativo foglio di istruzioni.
Dove butto le lampadine?
Per smaltire correttamente le lampadine basta seguire le seguenti indicazioni. Le lampadine led contengono sostanze che devono essere smaltite correttamente: non vanno nella pattumiera o nel cassonetto, ma devono essere separate dai rifiuti solidi urbani e portate negli appositi centri di raccolta, affinché vengano avviate al corretto processo di raccolta e riciclo o smaltimento. Le fluorescenti contengono piccole quantità di mercurio: pertanto vanno portate presso il centro di raccolta comunale oppure, a fronte dell’acquisto di una nuova lampadina, consegnate direttamente al rivenditore. Per quelle a incandescenza e le alogene è necessario verificare le indicazioni per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani del Comune di appartenenza, in quanto non esistono disposizioni univoche in materia. Per evitare che le lampadine finiscano in discarica, la legge ha stabilito la predisposizione di appositi centri di raccolta, “isole ecologiche”, dove anche i rifiuti delle lampadine sono ritirati dai Consorzi di Produttori. Per conoscere il punto di raccolta più vicino, si può consultare il sito Internet del Centro di Coordinamento RAEE.
Foto diverse tipologie di lampadine