Destinato originariamente a locali sottoposti a elevato calpestio, come spazi industriali (da cui il nome) o commerciali, questa particolare tipologia di parquet è in realtà molto indicata e utilizzata anche negli ambienti interni residenziali. Il parquet industriale è costituito da lamelle di piccole dimensioni, strette nella parte a vista, ma di spessore più elevato rispetto ai tradizionali listoni. Gli elementi vengono assemblati e compattati tra loro in “blocchetti” a forma di parallepipedo, tenuti insieme da un supporto (rete o nastro adesivo).
Tanti vantaggi del parquet industriale
Per le sue caratteristiche teniche, il parquet industriale si può considerare economico. In primo luogo per le dimensioni: i listelli sottili sono più facili da ottenere rispetto alle doghe di grandi dimensioni. In più, comporta meno scarto: rispetto ai metri quadrati effettivi della stanza, è sufficiente acquistarne un 10% in più. Un altro fattore è la provenienza del legname, che viene recuperato da altre lavorazioni.
Per quanto riguarda le prestazioni, il parquet industriale è robusto, resistente e durevole. Lo spessore degli elementi – anche 2 o più centimetri – e la loro compattazione contribuiscono a garantire resistenza agli urti e al calpestio e, cosa più importante, consentono molteplici levigature nel tempo.
La particolare tecnica costruttiva degli elementi in legno disposti “di taglio” e le stonalizzazione derivate dall’uso di elementi di diversa provenienza, donano a questo tipo di pavimento una particolare resa estetica. Le lamelle si presentano infatti in varietà cromatiche più o meno differenti e vengono assemblate in modo da realizzare composizioni d’effetto. È anche possibile movimentare la posa formando dei veri e propri disegni; i listelli possono essere infatti rimossi dal supporto e posati singolarmente. Questo però richiede un’ottima esperienza da parte del posatore, un costo maggiore della manodopera e acquisto in più di materiale.
Parquet in massello o prefinito
Un primo tipo di parquet industriale è quello costituito da lamelle in legno massiccio, assemblate e compattate in blocchetti pronti per la posa oppure fornite grezze, tenute insieme da nastro adesivo che viene poi tolto al momento della messa in opera. Gli spessori vanno dai 10 ai 23 mm circa; le lamelle possono avere una larghezza variabile a seconda del tipo di essenza, solitamente dagli 8 ai 25 mm, e una lunghezza di circa 160-400 mm.
La posa viene effettuata per incollaggio con adesivo bicomponente, su qualsiasi tipo di sottofondo purché di buona consistenza e ben livellato. Inoltre, considerando che il legno è ottenuto dal recupero di altre lavorazioni, si deve provvedere a una o più operazioni di stuccatura. Come per listelli o listoncini tradizionali, il parquet industriale, se fornito grezzo, deve essere levigato e poi verniciato. Per questo motivo, se si sceglie la versione in massello, bisogna considerare che il parquet costerà di meno, ma si dovrà calcolare a parte da aggiungere il costo per la posa.
Il parquet industriale prefinito è di tipo stratificato, con un supporto generalmente in multistrato di betulla e uno strato in legno nobile, realizzato con lamelle posate di testa, affiancate o a mosaico e preverniciate. Lo spessore va dai 10 ai 18 mm circa, con uno strato variabile di legno nobile, larghezza di 130/290 mm e lunghezza di 600/1.500 mm. Gli elementi vengono assemblati paralleli tra loro o a mosaico.
Nella versione prefinita, si può scegliere la posa incollata oppure flottante. Le formelle non necessitano di essere finite in opera: ciò significa che la posa sarà più semplice e meno costosa di quella per il massello. Per contro, il prefinito (a parità di essenza) ha un prezzo più elevato di quello fornito grezzo.
Per la manutenzione basta semplicemente pulire la superficie con uno straccio morbido e umido. Se rovinato, anche il parquet industriale stratificato può essere lamato più volte.