Estetica e design sempre più curati consentono inoltre una perfetta integrazione con la composizione della cucina e con gli altri elettrodomestici. Versatili ed ergonomici nella disposizione e nella tipologia dei bruciatori, offrono anche il vantaggio dei consumi ridotti e di una regolazione precisa della fiamma per i diversi tipi di preparazione. Con placca in acciaio inox, in vetro temperato o smaltata, questi modelli a seconda delle dimensioni possono avere da una fino a 6-7 zone cottura che si differenziano per potenza e caratteristiche.
- Bruciatori: oltre a quelli tradizionali – rapido, semirapido e ausiliario – sono spesso presenti uno o più fornelli speciali. Quelli a doppia, tripla o quadrupla corona hanno più cerchi di fiamme concentrici che aumentano l’intensità del calore e riducono quindi i tempi di cottura. In alcuni casi sono presenti bruciatori di forma ovale allungata o specifici per la forma dei wok.
- Termocoppia: nella maggior parte dei piani cottura ogni bruciatore è dotato di un dispositivo di sicurezza che interrompe automaticamente l’erogazione del gas se la fiamma si spegne accidentalmente. Ogni azienda lo indica con un nome commerciale diverso
- Griglie: per un appoggio stabile dei recipienti, possono essere – a seconda del modello – singole su ciascun bruciatore o doppie; può anche essercene una unica che copre l’intera superficie della piastra; i materiali più diffusi sono ghisa e acciaio inox.
- Comandi: in genere a manopola, possono essere disposti frontalmente al centro del piano oppure di lato. Tutti i piani a gas sono dotati di sistema di accensione elettronica.
Nelle cucine componibili, posizione e dimensioni del piano cottura devono essere decise al momento dell’acquisto dei mobili: le misure del foro d’incasso sul top variano in proporzione a quelle della piastra da inserire. Per i modelli da 30 cm l’apertura misura L 27/29 x P 48 cm; per quelli da 60, 70 e 75 cm, misura L 56 x P 48 cm; per i piani da 90 cm L 83 x P 48 cm.
- Bisogna considerare anche lo spessore del piano cottura cioè della parte sotto la piastra che contiene i supporti dei bruciatori: nelle diverse tipologie può variare tra i 3,5 e i 6,5 mm.
- A seconda del modello di piano cottura scelto, l’incasso può essere perfettamente a filo del piano, a semifilo (con una sporgenza di circa 3 mm), oppure sovrapiano.
I piani elettrici e quelli a induzione hanno una piastra lucida, perfettamente liscia e in genere nera che fa tutt’uno con il top della cucina: sono in vetroceramica, un materiale ultraresistente agli urti e agli sbalzi termici. In questi modelli di piani cottura, il calore viene generato dal campo elettromagnetico prodotto da un induttore posizionato sotto la placca.
- Sicurezza Con il sistema a induzione si riscalda soltanto la pentola mentre la superficie del piano rimane fredda, evitando il rischio di scottarsi; l’erogazione del calore si interrompe in automatico quando il recipiente viene spostato dalla piastra.
- Tempi Dal momento che il calore arriva alla pentola in modo più diretto si riducono le dispersioni e la durata della cottura arriva anche a dimezzarsi.
- Regolazione I piani cottura sono in genere dotati di un display digitale che consente un controllo preciso delle temperature a seconda del tipo di preparazione da effettuare.
- Recipienti Sono adatti quelli in materiali ad alto contenuto di ferro; il piano a induzione non funziona invece con contenitori in alluminio, ceramica, vetro o terracotta.
- Comandi Possono essere a manopola, a tasto o touch control.
- Consumi Fino a poco tempo fa, l’elevato assorbimento di energia rappresentava uno dei punti deboli dei piani a induzione. Oggi però hanno rese sempre più elevate e soluzioni tecniche che consentono di concentrare di più il calore e di ridurre l’impiego delle potenze massime.
I piani di cottura a funzionamento elettrico possono avere due tipi di fonti di calore, installate sotto la placca in vetroceramica: lampade alogene a infrarossi o resistenze elettriche. In entrambi i casi il riscaldamento è molto rapido e non esistono sostanziali differenze per quanto riguarda le prestazioni e il livello di consumo.
- L’assorbimento energetico è elevato soprattutto in fase di riscaldamento e quando si utilizzano più zone cottura insieme o quelle di potenza più elevata. In alcuni casi i consumi sono superiori ai 3 kW ed è quindi necessario potenziare l’impianto elettrico domestico. In questi modelli si può sfruttare però, per completare la cottura, il calore residuo della piastra dopo lo spegnimento; una spia indica quando la temperatura scende sotto i 60 °C.