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A determinare il tipo di ombra che un albero proietta da adulto sono diversi parametri: la forma della chioma, l’ampiezza del diametro, l’altezza da terra e la sua densità intesa sia come numero di foglie che come loro propensione al movimento. In base a questi parametri si può dire che l’ombra è:
- profonda: quando il terreno non riceve la luce diretta se non al mattino o la sera e la volta di foglie crea una zona così cupa che si sviluppano soltanto piante da ombra come le hosta,
- media: se la quantità di luce è tale da consentire lo sviluppo di un certo numero di piante da fiore, come le ortensie, e si presta a coltivare con successo tutte le specie da mezz’ombra,
- leggera: quando la mobilità delle foglie e la loro densità consente di definire a terra solo un ombreggiamento parziale per tutta la giornata e l’irraggiamento non è pregiudizievole per lo sviluppo di un gran numero di piante anche se quelle da pieno sole fioriranno un poco meno.
Per piccoli spazi: l’albero di Giuda
Cercis siliquastrum o siliquastro o albero di Giuda, originario del Mediterraneo orientale, è un alberello spontaneo nei boschi italiani. È una pianta frugale che vive bene nei suoli calcarei, è rustico ma esige il pieno sole e ha notevole capacità pollonifera. Un suggerimento per la messa a dimora: è molto suscettibile al trapianto e se desiderate acquistarne degli esemplari adulti, ammesso che riusciate a trovarne, fatevi garantire l’attecchimento da parte del vivaista. Alle radici bastano poche ore di esposizione all’aria per perdere di vitalità: quindi, anche nel trapianto di giovani esemplari, scegliete piante allevate in vaso da piantare appena tolte dal contenitore. Coltivato può raggiungere 10 metri d’altezza e 8 m di diametro della chioma. La sua caratteristica principale è di fiorire prima di mettere le foglie. I fiori ermafroditi si formano dal mese di marzo e sono riuniti in brevi racemi inseriti sui rami e sul tronco. La sua ombra è densa e refrigerante ma non troppo cupa permette lo sviluppo di tutte le specie arbustive ed erbacee da ombra e da mezz’ombra.
Per chi ha fretta: paulownia
Paulownia, nota anche come paulonia, originaria della Cina, molto coltivata in Giappone, è specie rustica e resistente, introdotta in Europa come pianta da giardino da circa due secoli. Ha una splendida fioritura primaverile di colore viola. La chioma è irregolare, i rami principali sono pochi e danno vita a grandi palchi molto coreografici, quelli secondari non sono numerosi ma in virtù delle grandi dimensioni delle foglie creano una chioma continua, seppur leggera e molto mobile, capace di creare una zona d’ombra fresca ma non cupa, interrotta da scaglie di luce. La velocità di crescita della paulownia è impressionante: dopo dieci anni la pianta può essere considerata adulta, poiché l’altezza è vicina ai 10 metri, la ramificazione è imponente, il diametro della chioma è già apprezzabile. All’età di 25 anni ha già raggiunto dimensioni prossime a quelle definitive (15 metri). Per sostenere un accrescimento così rapido la paulownia asporta dal terreno una gran quantità di nutrienti. La pianta deve essere nutrita con abbondanza e continuità, specie con composti azotati.
Per chi vuole una sola pianta in centro al giardino: l’ippocastano
Aesculum hippocastanum è pianta originaria dell’Est Europa. Dopo essere stati per decenni gli alberi da parco e da viale nelle dimore importanti, oggi sono sempre meno utilizzati anche se in grado di definire geometrie e spazi d’ombra profonda destinati alle sedute e ai vasi d’aspidistra. Albero imponente, ma non fra i più alti, arriva a 30 metri, è capace di sviluppare un tronco poderoso, diritto ma nodoso, con rami grandi e un ricco fogliame tanto da sembrare a tutti più imponente di quanto le misure lascino intendere. Ha chioma densa di forma tondeggiate. I rami più bassi hanno andamento poco più che orizzontale mentre quelli più alti sono assurgenti. Raggiunge con facilità un diametro di 8 metri, ma non mancano soggetti che si allargano fino a 15 metri. In giardino l’ippocastano deve essere utilizzato come pianta isolata e solo laddove ci sia spazio per farlo crescere liberamente. Le potature per contenerne lo sviluppo, infatti, non sono consigliate. La cameraria, considerata alla sua comparsa un invincibile flagello, oggi con cure e pratiche agronomiche appropriate (raccolta ed eliminazione di foglie e frutti secchi) può essere contenuta tanto da non esporre la pianta a rischio di morte.
Vicino all’acqua: salice piangente
Salix babylonica, da tutti conosciuto come salice piangente, capace di raggiungere i 15 metri d’altezza e un diametro oltre i 10 metri, è originario della Cina e precisamente della vallata dello Yangtze Kiang, tant’è che si ritrova spesso nell’iconografia classica di questo paese, nei dipinti come nelle porcellane, nei giardini come nelle poesie. Facilmente riconoscibile per il suo portamento ha due ordini di rami. Quelli vecchi hanno portamento ascendente ma irregolare, e sono ricoperti come il tronco da una corteccia spessa e profondamente fessurata. I rami giovani sono sottili, penduli e molto allungati tanto da arrivare quasi fino a terra formando una vera e propria capanna. Per nessuna ragione devono essere accorciati per consentire il passaggio. In primavera è fra i primi a entrare in vegetazione e in estate crea una zona ristoratrice dove si mescolano in un equilibrio in costante rinnovo luce e ombra. Per chi possiede uno specchio d’acqua è una scelta irrinunciabile: il massimo dell’effetto si ottiene mettendolo a dimora in una lingua di terra che si addentri nello specchio d’acqua così che si possa scorgerlo riflesso sulla superficie del laghetto.
Alberi in gruppo: noce
Il noce, Juglans regia, nobilita qualsiasi casa di campagna, le dimore rustiche, le ville con giardino, i parchi e i grandi cortili. L’unico problema è che per dare il meglio di sé ha bisogno di tempo per crescere e deve trattarsi di un soggetto di prima qualità che rispecchi appieno tutte le caratteristiche tipiche della pianta: tronco indenne, vigoroso, diritto, con chioma arrotondata e ampia, così densa che le foglie si uniscono a formare un volume unico tanto da perdere a un primo sguardo la loro forma. Non deve essere mai potato o con potature lievi e piantato in posizione ben soleggiata. Se messo a dimora in una zona del giardino facilmente raggiungibile, regala in estate un’ombra intensa e fresca dove è piacevole sostare. In autunno è inimitabile il giallo caldo e intenso che conquista tutte le foglie prima che l’albero si spogli. In piccoli gruppi, con disposizione a triangolo o a pentagono con un elemento centrale, questa pianta può dar vita a uno spazio a metà fra parco e giardino dove le fioriture primaverili e l’erba potranno crescere vigorose perché non è fra le prime a mettere le foglie. In estate si potrà godere dell’ombra ma nei “pozzi” di luce che si creano fra una chioma e l’altra ben figureranno grandi cespi di perenni da fiore.