Sotto la dicitura “recupero sottotetto” che tipo di lavori è possibile fare? Per esempio l’elevazione del tetto è soggetta a limiti di altezza oppure si può scegliere l’altezza minima verticale delle pareti? La nuova copertura deve essere per forza di cose in pendenza con tegole oppure è possibile realizzarla piana come lastrico solare o meglio ancora ricavarvi un terrazzo? Infine, che differenza c’è tra elevazione e recupero sottotetto? È possibile procedere contemporaneamente con il recupero del sottotetto e un ampliamento volumetrico? Sono tutte domande che ci ha posto il nostro lettore Alessandro, che nella sua lettera entra nello specifico della sua situazione.
Domanda di Alessandro: Vivo in Lombardia e mio padre è proprietario di una villetta unifamilare disposta su un unico livello abitativo. Stiamo valutando la possibilità di realizzare sopra di essa un nuovo appartamento indipendente per la mia famiglia. Attualmente la casa presenta un sottotetto non abitabile per mancanza dei requisiti di altezza e illuminazione, nonché per assenza di qualunque forma di isolamento (solo travetti su cui poggiano le tegole). Mi sono un poco informato sulla fattibilità ma i quesiti sono aumentati anziché diminuire. Nell’area in cui sorge la casa è possibile eseguire ampliamenti non oltre il 20% della volumetria esistente fuori terra. Diverso è invece il discorso per il recupero del sottotetto, che pare sia possibile rendere abitabile anche attraverso un innalzamento della copertura per ottenere le altezze necessarie, operazione questa che non tiene conto del limite del 20% sopra indicato. Che cosa si intende esattamente per recupero del sottotetto? Possiamo innalzare il livello della copertura? È consentito farne una nuova piana e ricavarci magari un lastrico solare da usare come terrazzo?
- Risponde l’architetto Massimo Trovò, Ufficio Progettazione Velux (massimo.trovo@VELUX.com)
Si parla di recupero del sottotetto quando uno spazio mansardato già esistente, che abbia almeno il requisito dell’altezza media interna in linea con quanto richiesto dal Regolamento edilizio comunale, viene reso abitabile aggiungendo le finestre per l’illuminazione naturale e creando il necessario isolamento. Nel caso citatosi si potrebbe aumentare l’altezza sotto gronda e del colmo fino ai limiti concessi dal Regolamento edilizio comunale, inserire a progetto finestre verticali in facciata se le altezze lo permettono e finestre per tetti con l’obiettivo di rispettare i rapporti richiesti e di rendere luminosa l’abitazione. Naturalmente questa procedura richiede un confronto con un tecnico abilitato che valuti la situazione nello specifico. Per l’ampliamento si intende un aumento dei volumi esistenti; nel caso citato, il 20% rappresenta un limite abbastanza basso.
Per realizzare una copertura piana, è necessario aggiungere un nuovo livello a tutti gli effetti, con altezza minima interna di 2,70 m e la nuova volumetria deve rispettare il limite di ampliamento concesso. Solo un tecnico abilitato può valutare l’effettiva fattibilità dell’intervento e se le volumetrie ammesse sono sufficienti.
Clicca sulle immagini di Velux (www.velux.it) relative a un sottotetto prima e dopo i lavori di recupero