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I moderni camini sono apparecchi con focolare chiuso che riscaldano in modo efficiente; hanno vetro ceramico di sicurezza, che all’esterno si mantiene freddo, mentre il focolare in ghisa, in materiale refrattario resistente alle altissime temperature.
Sono apparecchi che rinnovano la tradizione e l’antico fascino della fiamma a vista, ma in realtà si rivelano altamente tecnologici e offrono prestazioni elevate, sia per quanto riguarda la potenza termica e il rendimento, sia per le basse emissioni inquinanti. Tra i vantaggi, il comfort di utilizzo, sempre più semplificato, e anche l’estetica, grazie a soluzioni di pregio, anche su misura o personalizzate.
In genere i camini scaldano l’ambiente in cui sono installati diffondendo aria calda, ma alcuni modelli, i termocamini, permettono anche di scaldare più ambienti. Ciò avviene in due modi: portando l’aria calda con apposite canalizzazioni oppure scaldando l’acqua dell’impianto di riscaldamento, quindi tutta l’abitazione.
Il combustibile con cui sono alimentati può essere la legna o il pellet (ottenuto da scarti di lavorazione del legno vergine), che ha il vantaggio di essere compatto e produrre molto calore.
Il pellet va caricato un serbatoio apposito da cui viene poi inviato in camera di combustione in dosi controllate. In commercio ci sono anche camini che possono essere alimentati sia a legna che a pellet.
I camini a pellet si controllano con display o telecomando e sono programmabili, sia per il giorno che la settimana; alcuni sono dotati anche di Wi-Fi (o è possibile aggiungerlo), per una gestione da remoto con App specifiche.
Camini e termocamini: foto, misure e prezzi
CAMINI: CHE COSA VALUTARE
I camini conciliano estetica e praticità, facilità di manutenzione e risparmi in bolletta. Quelli di nuova generazione, suddivisi in varie categorie di prodotto (a legna o pellet, termocamini ad aria o acqua) stanno diventando sempre di più anche una valida alternativa ai sistemi di riscaldamento più diffusi, oltre che una loro integrazione. Che si tratti di rimettere in funzione un vecchio focolare mal funzionante o di riscaldare un’abitazione su più livelli, un camino offre sempre la giusta soluzione.
È sempre necessario partire dall’utilizzo del camino e dalle prestazioni richieste. Con l’impiantista o con il rivenditore specializzato sarà poi semplice orientarsi sulla gamma di modelli che rispondono alle esigenze. Il rischio altrimenti è quello di sovradimensionare l’apparecchio rispetto alle effettive necessità o, al contrario, non ottenere le performance richieste.
Per individuare il modello adatto alle proprie esigenze e all’abitazione, si deve tenere conto di vari fattori, da valutare insieme al termotecnico o a un professionista qualificato:
- ampiezza dei locali da riscaldare;
- presenza o meno di un caminetto esistente;
- necessità o meno di canalizzare l’aria calda per poter riscaldare ambienti adiacenti a quello in cui viene installato il caminetto;
- necessità o meno di dover utilizzare l’impianto dei termosifoni esistente o comunque di voler produrre acqua calda (sia per l’impianto dei caloriferi che sanitaria).
Scegliere il camino a legna o a pellet?
La ricerca del sistema di riscaldamento ottimale passa attraverso l’analisi di numerosi fattori che variano da caso a caso. Un aspetto comune è certamente la valutazione del rapporto costi/benefici. Quindi entra in gioco anche la scelta del combustibile adatto, che deve avvenire in base alla modalità e alla frequenza d’uso del focolare. È necessario quindi considerare:
• l’eventuale presenza in casa di un sistema di riscaldamento funzionante;
• le abitudini della famiglia e quanto tempo trascorre in casa;
• l’isolamento termico e l’esposizione solare dell’edificio.
Pellet: vantaggi e svantaggi
Il pellet è una biomassa o biocombustibile ottenuto da scarti di lavorazione del legno, ovvero segatura e trucioli di legno vergine, non trattato con prodotti chimici. La resa termica è elevata e la combustione è molto efficiente, con elevato calore prodotto. I camini a pellet sono automatici, quindi si possono anche programmare per accensione e spegnimento in base alle necessità. Il pellet è compatto e occupa poco spazio. Lo svantaggio è dato dalla necessità di energia elettrica per il funzionamento.
Legna: vantaggi e svantaggi
La fiamma è molto bella e naturale e la legna ha costi inferiori, molto conveniente soprattutto se si abita in zone boschive, dove è possibile prelevarla gratuitamente o a basso costo. Non necessita di collegamento alle rete elettrica. Accensione e spegnimento non si possono programmare e il caricamento avviene manualmente. Non è possibile determinare in modo preciso la temperatura da raggiungere in casa. Grazie al miglioramento delle tecnologie i camini più recenti hanno rendimenti elevati e combustione più pulita.
L’etichetta energetica dei camini
Come per le stufe, l’etichetta energetica è obbligatoria dal 1° gennaio 2018 (Regolamento UE 2015/1186) e dev’essere sempre esposta nei punti vendita e sui siti delle aziende.
Sull’etichetta devono essere presenti alcune importanti informazioni:
- nome o marchio del fornitore
- identificativo del modello del fornitore
- classe di efficienza energetica dell’apparecchio, secondo una scala da G a A++ (la più alta);
- potenza termica diretta dell’apparecchio, ovvero nominale, espressa in kW; per i termocamini va indicata anche la potenza termica indiretta, ovvero quella rilasciata dall’apparecchio all’acqua dell’impianto.
Camini e certificazioni ambientali
Oltre all’efficienza energetica è importante valutare il rispetto per l’ambiente. Il Decreto n.186 del 7 novembre 2017 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha stabilito le regole per la certificazione ambientale dei generatori di calore a legna e a pellet. Per ottenere la certificazione ambientale il produttore del camino deve rivolgersi a un organismo notificato che effettua specifici test.
Il criterio delle Stelle è stato adottato per fornire una guida pratica ai consumatori. Le Stelle variano da 2 a 5: maggiore è il numero di stelle, minori sono le emissioni di polveri sottili. Diverse Regioni pongono restrizioni all’installazione di nuove stufe, tra cui Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, per cui gli apparecchi da installare devono avere almeno 4 stelle.
Per il camino serve sempre la canna fumaria?
Il vincolo dell’installazione, come nel caso della stufa, è dato dalla canna fumaria, indispensabile per garantirne la sicurezza; unica eccezione i modelli a bioetanolo o elettrici.
Potendo decidere la posizione di una canna fumaria da realizzare ex novo, è meglio sistemarla il più possibile al centro dell’abitazione, evitando i muri perimetrali. L’andamento deve essere perfettamente verticale; se ciò non è possibile, è bene evitare strozzature e mantenere l’angolazione entro 30° o al massimo, nei casi limite, 45°. Il comignolo andrebbe posto a non meno di 50 cm dal colmo del tetto.
Le regole da rispettare
Ogni camino deve essere collegato a un proprio condotto di evacuazione, che possa scaricare i fumi nel punto più alto dell’edificio. A uso esclusivo deve essere anche il comignolo e la presa d’aria esterna, da realizzare prima dell’installazione.
Uno dei vantaggi del camino è la possibilità di programmarne l’attività e addirittura di impostare la temperatura, in base alla quale il funzionamento si regola in automatico.
In condominio la sua installazione è possibile se non ci sono specifici divieti nel Regolamento Condominiale, se non si reca pregiudizio alla stabilità e alla sicurezza dell’edificio e non se ne alteri il decoro architettonico. Inoltre l’uscita dei fumi deve avvenire sul tetto, quindi all’ultimo piano dell’edificio può essere più fattibile l’installazione di un camino.
La canna fumaria a norma
Ha il compito di convogliare all’esterno i fumi per effetto del cosiddetto “tiraggio”. I prodotti derivati dalla combustione, infatti, tendono a salire verso l’alto: la “depressione” prodotta all’interno della canna fumaria crea una colonna ascendente. Affinché ciò avvenga nel modo corretto e in sicurezza, la progettazione e l’installazione della canna fumaria devono essere eseguite a norma, da professionisti in grado di rilasciare, alla fine dei lavori, la certificazione di conformità alla normativa.
Per un perfetto tiraggio, il condotto deve essere dimensionato correttamente in base alle esigenze del camino. In linea generale, il criterio da seguire è il seguente: più è alta la canna fumaria, minore può essere il diametro, mentre tanto più elevata è la potenza nominale termica del camino maggiore deve essere la sezione della canna fumaria (norme UNI 7129, UNI 9615, UNI 10640 e UNI 10641).
Condotto bene isolato
Il condotto deve essere protetto termicamente. I fumi prodotti dalla combustione, via via che salgono attraverso la canna fumaria, tendono a raffreddarsi e quindi a perdere quella differenza di pressione che consente loro di salire. Se ciò accade prima della fuoriuscita dal comignolo, i fumi tornano verso il basso, con il rischio di uscire dalla bocca del focolare,diventando pericolosi.
Materiali per canne fumarie e requisiti tecnici
Oltre a garantire la tenuta dei prodotti della combustione il materiale costruttivo della canna fumaria deve essere totalmente impermeabile, adeguatamente isolato e coibentato in base alle condizioni di impiego e alla norma UNI 9615.
• Sono ideali i materiali refrattari, che sono resistenti alle alte temperature dei fumi e impermeabili ai gas.
• La parte esterna può essere realizzata per esempio con elementi prefabbricati vibrocompressi in conglomerato cementizio, montati in modo da formare una contro-canna; all’interno il rivestimento isolante può essere un materassino di lana di roccia.
• Occorre prevedere uno sportello a chiusura ermetica per consentire di ispezionare l’interno della canna fumaria e per effettuare le operazioni di pulizia e di manutenzione.
Canna fumaria in condominio
L’installazione di una canna fumaria privata all’interno di un condominio è possibile solo nei casi in cui:
• non ci siano specifici divieti contenuti nel regolamento condominiale;
• l’uscita dei fumi avvenga sopra il tetto dell’edificio e alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente (DL 179/2012);
• vengano rispettate le distanze da balconi e finestre delle abitazioni vicine (UNI 7129);
• non si rechi pregiudizio alla stabilità e alla sicurezza dell’edificio e non se ne alteri il decoro architettonico. All’ultimo piano e in mansarda è più semplice:
nel rispetto delle condizioni sopra elencate, la soluzione più facilmente praticabile è l’installazione del camino all’ultimo piano dell’edificio, in presenza di un tetto praticabile, e in un sottotetto, uno spazio abitabile sempre più da prendere in considerazione. Gli oneri e le responsabilità sono a carico del singolo condomino.
Dove installare il camino
Se si sta pensando di inserire un camino all’interno di un’abitazione in costruzione, è preferibile scegliere un locale centrale, in modo che sia possibile riscaldare facilmente – tramite canalizzazioni – tutte le stanze, soprattutto se la casa è su più livelli.
Se invece si desidera installare il camino in un edificio esistente, la sua collocazione sarà vincolata alla posizione della canna fumaria. Il collegamento tra questi due elementi, infatti, è regolato da norme rigide che tutelano la sicurezza durante l’utilizzo del camino.
Camino come soluzione integrata all’arredo e personalizzata
Molte aziende che producono caminetti offrono anche un servizio di progettazione su misura, per chi desidera realizzare soluzioni particolari o ha vincoli di spazio. È possibile infatti inserire il camino all’interno di un progetto d’arredo più complesso che prevede mensole, vani a giorno, nicchie portalegna coordinate alla cornice oppure creare ex novo una struttura in cartongesso da rivestire e personalizzare a seconda delle proprie esigenze.
Stile del camino: rivestimento e cornice fanno la differenza
Per l’estetica il camino è in grado di caratterizzare gli ambienti in cui viene inserito. Grande importanza assumono quindi lo stile e i materiali dei rivestimenti, ovvero le cornici.
La maggior parte dei caminetti sono a parete, con rivestimento lineare di una sottile cornice metallica o con cornici in vari materiali come marmo, pietre di vario tipo o ceramica, con soluzioni sia classiche che più contemporanee.
Alcuni modelli sono già finiti e hanno un’estetica lineare, ma se c’è una cornice o la si vuole aggiungere bisogna considerare che il costo è superiore, rispetto a un modello che ne è privo.
Alcune aziende producono rivestimenti compatibili con diversi modelli di focolari, per arredare ogni ambiente. Tra questi, acciaio e ceramica si adattano bene ad ambienti contemporanei, marmo e travertino risultano ideali in contesti classici, la pietra ricostruita è ideale in ambienti rustici.
Materiali dei camini e prestazioni
Dal materiale dipende anche il rendimento del camino. L’acciaio garantisce ottimi livelli di resa termica, diminuendo le dispersioni energetiche e i consumi di combustibile. Varie le finiture: a specchio, satinata, ossidata, anticata.
La ghisa, utilizzata per monoblocchi scultorei o cornici essenziali, resiste bene alle alte temperature; in più cede il calore gradualmente negli ambienti circostanti, che permane per ore, anche a combustione finita.
Anche le pietre naturali sono buoni conduttori di calore; in alternativa ci sono anche quelle ricostruite, più leggere. Il marmo, grazie alla varietà di tipologie e di lavorazioni, è adattabile a diversi ambienti, anche abbinato a legno o metalli.
I mattoni refrattari, tradizionali, resistono alle alte temperature e vengono utilizzati non solo per la cornice, ma anche per rivestire le pareti interne del focolare.
Tipologie di installazione
Canna fumaria a parete al centro
È una situazione molto comune: la canna fumaria è a ridosso oppure all’interno del muro sul quale viene installato il camino. La posa è di facile esecuzione e consente il corretto raccordo alla canna fumaria. La posizione consente di completare il camino con elementi d’arredo di vario tipo: il rivestimento può proseguire includendo per esempio panche, mensole e vani a giorno.
Camino d’angolo
Per la sistemazione del focolare si utilizzano due pareti. Può essere la soluzione ideale per ambienti di dimensioni ridotte, in quanto lascia libero spazio sulle pareti laterali. Il volume della cappa è facilmente mimetizzabile all’interno di un volume in cartongesso di forma rotonda o poligonale. Anche in questo caso, l’intervento di raccordo del camino con la relativa canna fumaria è di semplice esecuzione.
Camino sospeso a centro stanza
L’installazione del camino in posizione centrale sospeso, si può attuare solo se consentito dalla posizione del condotto fumario, tenendo conto che sono vietati tratti di collegamento orizzontali, mentre quelli curvi sono ammessi solo con un raggio non superiore a 45°. Questo tipo di collocazione facilita la distribuzione omogenea del calore all’interno dell’ambiente. Alcuni modelli sospesi hanno il vantaggio di poter essere smontati durante la stagione estiva, recuperando così spazio.
Camino trifacciali o a penisola: panoramico
I trifacciali o a penisola sono indicati per dividere un ambiente in aree funzionali. La fiamma, messa in risalto dal vetro panoramico, può essere ammirata su più lati.
Sono modelli incassati nella parete che divide due stanze, o un unico grande ambiente, oppure in una quinta o un “pilastro” centrale. Oltre ad avere una funzione divisoria, assumono un aspetto scenografico, in grado di caratterizzare molto l’arredo e gli interni in generale. Come per i modelli freestanding, va verificata preventivamente la possibilità del collegamento alla canna fumaria in quella posizione.
Camini bifacciali o passanti
I modelli con il focolare da parte a parte, detti bifacciali o passanti, utilizzano bracieri dotati di doppio vetro ceramico per consentire la visione della fiamma da entrambi i locali o comunque i lati. L’intercapedine tra le due pareti può essere sfruttata di fianco al focolare come libreria o nicchia portalegna.
Camini con focolare aperto o chiuso
Il focolare è lo spazio in cui avviene la combustione (e per questo chiamato anche camera di combustione). Di norma è rivestito in ghisa o in materiali refrattari, in grado di resistere a temperature superiori a 1.200 °C. In base alla tipologia, si dividono in:
- a focolare aperto – hanno una funzione soprattutto decorativa, scaldano per convezione naturale e irraggiamento e consentono anche di cucinare sulla legna.
- a focolare chiuso – sono i camini utilizzati per il riscaldamento, dove la fiamma è visibile, ma protetta da un vetro di sicurezza che all’esterno si mantiene freddo. Funzionano esclusivamente a sportello chiuso e, per questo, garantiscono rendimenti termici maggiori rispetto ai modelli a focolare aperto. Possono riscaldare più stanze.
Focolari particolari: gli inserti
Si tratta di particolari camini monoblocco che vengono utilizzati anche per recuperare camini vecchi o malfunzionanti: sono l’ideale quando si vuole coniugare l’estetica del camino con la praticità di utilizzo di un sistema di riscaldamento ad alte prestazioni. Di solito vengono consegnati premontati, in kit da collegare alla canna fumaria e alla presa d’aria. Tramite la combustione generata all’interno del bruciatore, gli inserti producono aria calda che, in alcuni casi, può essere diffusa anche nei locali adiacenti tramite appositi kit di canalizzazioni. La circolazione dell’aria può avvenire a convezione naturale o a ventilazione forzata.
Nel caso in cui ci sia un rivestimento può essere mantenuto. Sono già assemblati con tutti i componenti, di dimensioni compatte, pronti da installare e necessitano di meno lavori rispetto a un rifacimento totale. Si possono scegliere sia modelli alimentati a legna che a pellet, di varia potenza, da valutare in base allo spazio da riscaldare e dimensioni.
Tipo di riscaldamento dei camini
I camini possono propagare il calore in tre modi:
• Per irraggiamento: il calore, accumulato all’interno del camino, viene ceduto progressivamente all’ambiente attraverso il vetro o la bocca del focolare; vanno bene per abitazioni di piccole dimensioni.
• Per convezione ad aria: il calore, propagato in modo naturale oppure forzatamente attraverso ventole, si diffonde omogeneo nelle stanze; è la soluzione ideale per ambienti di metrature medie come integrazione a un sistema di riscaldamento esistente.
• Per convezione ad acqua: il calore si diffonde attraverso l’impianto idraulico, alimentando i termosifoni; è il sistema idoneo per abitazioni di grandi dimensioni oppure disposte su più livelli e questi modelli possono sostituire un impianto di riscaldamento classico, perché sono in grado di produrre anche acqua calda sanitaria.
Caminetti ad aria o acqua?
La maggior parte dei camini riscalda ad aria: il calore prodotto nel focolare si diffonde per convezione naturale e fuoriesce da fessure laterali o frontali. Alcuni modelli hanno anche uno o più ventilatori che portano l’aria calda a maggiore distanza.
Alcuni si possono collegare a un impianto di canalizzazione che diffonde l’aria anche in altri ambienti; più il camino è posto in posizione centrale nella casa, più sono gli ambienti in cui potrà arrivare il calore.
TERMOCAMINI PER RISCALDARE LA CASA
Il camino riscalda solo nella stanza in cui è inserito. Ricorrere invece ai termocamini consente invece di riscaldare diversi ambienti, anche in abitazioni di grandi dimensioni, magari disposte su più livelli. A seconda delle esigenze, possono integrare o anche sostituire la caldaia.
Evoluzione del caminetto classico, il termocamino è quindi in grado di riscaldare più di un ambiente, offrendo anche rendimenti termici più elevati.
Può essere installato e collegato a un impianto di riscaldamento ad acqua esistente (a radiatori o con pannelli radianti), poiché è provvisto di uno scambiatore interno: l’acqua, passando nell’intercapedine del termocamino, dove c’è lo scambiatore, si riscalda e rientra in circolo nell’impianto generale della casa.
Termocamini ad acqua o ad aria
- Idro: collegato direttamente all’impianto di riscaldamento esistente, il termocamino produce acqua calda da destinare ai radiatori e, volendo, anche al circuito idrico-sanitario; può affiancarsi anche a pannelli solari-termici.
- Canalizzato: l’aria calda umidificata viene trasportata, tramite un sistema di canalizzazioni, in tutte le stanze, nelle quali si diffonde grazie a bocchettoni sulle pareti.
Gestione evoluta del termocamino
I modelli più innovativi sono gestiti da una scheda elettronica in grado di ottimizzare il rendimento con basse emissioni. Il termocamino è autonomo: attraverso la centralina elettronica è possibile preimpostare tutte le funzioni. E anche gestire la quantità di combustibile: nei modelli combinati a pellet e a legna, quando la carica primaria (per esempio di legna) è terminata, l’altra (pellet) viene avviata in automatico.
CAMINI
Camini con visione del fuoco su più lati
Camino connfocolare inserto a legna
Camini con focolare inserto a pellet
Camini frestanding o sospesi
TERMOCAMINI
Termocamini che scaldano l’aria
Termocamini che riscaldano l’acqua
ACCESSORI PER CAMINI
Ma il camino a legna si può sempre mettere?
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