Canapa e calce in bioedilizia per un’elevata efficienza energetica e un basso impatto ambientale

Tra tradizione  e innovazione,  i biocompositi a base di materiali naturali come canapa e calce potranno avere un ruolo chiave nelle costruzioni del futuro: sostenibili, ad alta efficienza energetica e a basso impatto ambientale.

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio
Pubblicato il 24/10/2021Aggiornato il 02/09/2024
CANAPA E CALCE tratto dal volume canapa e calce

Nella progettazione architettonica la crescente ricerca di materiali costruttivi d’origine naturale, sostenibili nella produzione, riciclabili e riutilizzabili – in alternativa a quelli sintetici – ha portato a riscoprire e rivalutare prodotti tradizionali, usati fin dall’antichità anche per opere imponenti. Tra questi sono tornati d’attualità, specie nell’ultimo decennio, la canapa, cioè la fibra vegetale ricavata dalla separazione meccanica delle componenti del fusto della pianta, e la calce aerea, il legante ottenuto, con un processo di maturazione, dalla miscela di materia calcarea e acqua.

L’uso combinato e sinergico di canapa e calce permette di ricavare prodotti con numerose applicazioni in edilizia: dalle strutture portanti, ai pannelli isolanti, ai rivestimenti. La sfida tecnologica, abbinata al lavoro dei progettisti, è quella di estenderne l’impiego su larga scala, superando l’idea che si tratti di soluzioni “di nicchia”.

Il cemento e altri derivati del petrolio hanno un ciclo produttivo inquinante e un impatto ambientale che contribuisce ad accrescere l’immissione di C02 in atmosfera, con gravi conseguenze anche sul clima (climate change); si calcola che il 40% dei gas serra presenti nell’aria sia generato dai processi dell’industria edilizia.

In alternativa, i biocompositi a base di canapa e calce portano vantaggi ecologici e non solo. Le caratteristiche tecniche sono altamente apprezzabili: traspiranti, resistenti e durevoli, non si ossidano e hanno un’elevata efficienza energetica.

Il ritorno all’uso di canapa e calce non va quindi interpretato come mero ritorno al passato ma come proiezione verso un futuro più sostenibile!

Un libro su canapa e calce in bioedilizia, per esperti e non

Il volume di recente pubblicazione raccoglie un’approfondita ricerca sui vantaggi ambientali e sociali,  sostenibilità e tecnologie  correlate all’impiego di canapa e calce nella bioedilizia. L’autore documenta, con esempi di progetti virtuosi, esperienze concrete ed interventi di restauro in cui questi materiali hanno un ruolo determinante.

"Canapa e calce - tra tradizione  e innovazione,  dalla bioedilizia alla neoedilizia",  di Gilberto Barcella è edito da Dario Flaccovio.

“Canapa e calce – tra tradizione  e innovazione,  dalla bioedilizia alla neoedilizia”,  di Gilberto Barcella è edito da Dario Flaccovio.

Storia: l’uso della calce nelle costruzioni

L’uso della calce nelle costruzioni risale alla Preistoria (7.000 a.C.), ma  è documentata per la prima volta da Leon Battista Alberti a metà del ‘400. Sostituita via via nel tempo da materiali considerati più performanti, la calce è tornata di grande attualità, anche per le sue proprietà tecniche, a partire dagli anni 2000, quando in architettura si è iniziato a parlare di efficienza e classi energetiche degli edifici, materiali e manufatti  sostenibili, riciclo.

In Italia, la coltivazione della canapa (prima illegale) è stata reintrodotta solo negli anni ’90 quando è nata Assocanapa (1998), l’associazione di produttori fondata da Felice Gribaudo. In Cina e in alcuni Paesi europei come la Francia la produzione è molto diffusa e non si è mai interrotta. Oltre che in edilizia,  la canapa trova impiego anche  nei settori farmaceutico,  alimentare e tessile.

Due progetti virtuosi ad alta efficienza

Case di luce

A Bisceglie, in Puglia, è stato realizzato nel 2017  il più grande complesso residenziale in Europa in cui sono stati impiegati su larga scala canapa e calce. Le strutture portanti e i tramezzi dell’edificio – che ospita oltre 40 abitazioni – sono in tufo e Natural Beton®, un cemento certificato LEED®: del tutto naturale, è costituito da un truciolato vegetale di canapa tenuto insieme da un legante a calce, particolarmente efficace per l’isolamento termico; è un prodotto ecocompatibile, riciclabile, igroscopico e in grado di assorbire CO2. Il sistema “Case di Luce” (pedoneworking.it) è nZEB, cioè Nearly Zero Energy Building, a consumo di energia quasi zero.

L’edificio “Case di Luce” della Pedone Working di Biscegliae “campione del mondo 2017” (fonte: Pedone Working). Tratto dal volume "canapa e calce"

L’edificio “Case di Luce” della Pedone Working di Bisceglie “campione del mondo 2017” (fonte: Pedone Working). Tratto dal volume “canapa e calce”

La fattoria dell’autosufficienza

In questo caso le tecnologie costruttive eco sono state applicate a un intervento di recupero  che è diventato anche un laboratorio didattico  e di sperimentazione. La Fattoria dell’Autosufficienza (autosufficienza.it), a Bagno di Romagna sull’Appennino, nasce dalla ristrutturazione di un rudere in sasso, vincolato dalla Sovrintendenza. Nella ristrutturazione dell’edificio, che è ora un agriturismo, è stato realizzato in canapa  e calce il capppotto interno che, senza modificare esteticamente le murature all’esterno, ha permesso l’efficientamento energetico. Negli stessi materiali naturali sono i mattoni utilizzati per gli ampliamenti.

Foto tratta da sito autosufficienza.it

Foto tratta da sito autosufficienza.it

 

 

 

Tratto da Cose di Casa cartaceo di ottobre 2021

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