Dubbio amletico, quello tra cucina a vista o separata… Che si pone spessissimo quando si deve ristrutturare un appartamento, di qualunque tipologia si traati (loft, abitazione tradizionale, su un livello o due piani, mansarda). Alcune persone hanno le idee chiare a priori, ma non poche invece sono indecise, sospese tra il desiderio di vivere in una casa dall’appeal contemporaneo, con grandi volumi “ariosi”, e la preoccupazione di non poter contare su un ambiente “isolato” o quantomeno non visibile.
La scelta è davvero personale e attiene strettamente agli stili di vita di ciascuno. Vediamo, insieme all‘architetto Clara Bona, come è stato progettato, immaginato e – alla fine – realizzato questo spazio all’interno della casa di cui vi abbiamo già raccontato il soggiorno. Nel grande living, elegante e raffinato nello stile (foto sotto), pareti, serramenti e scala in metallo sono stati uniformati dalla luminosità avvolgente del bianco, cui fa da contrappunto qualche tocco di nero nella zona pranzo e – come vedremo più sotto – nell’attigua cucina.
Dove si trova la cucina? Guarda la pianta
In origine pensata come un locale separato rispetto al resto del living, cui accedere attraverso una semplice porta a battente, la cucina nel nuovo progetto è stata ripensata, parzialmente aperta e messa visivamente in comunicazione con la zona pranzo.
Non è stato possibile lasciare la cucina a vista completamente, perché nella parte bassa erano presenti i collettori dell’impianto di riscaldamento. Quindi ho fatto realizzare una grande vetrata in ferro verniciato nero, in parte fissa sopra il muretto divisorio e in parte apribile. In questo modo, filtra la luce tra i due ambienti che restano ugualmente in diretta comunicazione visiva, ma isolati dal punto di vista del passaggio di fumi e odori tra un locale e l’altro.
Questa soluzione ha anche permesso di sfruttare meglio lo spazio, lasciando una parete d’appoggio: dalla parte della cucina, si è creata una zona raccolta e comoda, arredata con un tavolo tondo e una panca ad angolo su disegno, cui il muretto fa da schienale.
Dietro al bancone della cucina è stata scelta una carta da parati che “portasse la natura in casa” (Cole & Son). La zona dietro lavelli e fuochi è protetta da un vetro trasparente; per il resto, è stata trattata con una mano di smalto trasparente in modo da renderla più facilmente lavabile.
Per le ante della cucina si sono valutate diverse ipotesi: in un primo tempo si era pensato a un verde scuro (come si vede nella foto sopra, dove il mobiliere mostra l’effetto degli abbinamenti top-anta-tappezzeria), ma alla fine si è preferito un colore più neutro, che stancasse di meno, il laccato grigio antracite. Per il piano di lavoro, la scelta è caduta su un materiale che “scaldasse”, il legno di rovere naturale.
Un altro tocco di nero, che riprende il colore della vetrate in ferro e dei mobili della cucina, è dato dalla porzione di parete dipinta con smalto a lavagna nera, su cui si può scrivere. Su questa stessa parete è stata fissata la lampada di Nemo Applique de Marseille, disegnata da Le Corbusier. A pavimento, gres porcellanato grigio, opzione neutra e pratica, che appaga il senso estetico riprendendo in una tonalità chiara tinte presenti nell’ambiente e garantisce al tempo stesso resistenza e facilità di manutenzione.
Progetto di interior design e foto: architetto Clara Bona, Studio 98, http://www.studio98.it
Gallery: la “metamorfosi” della cucina, prima dei lavori e alla fine dell’intervento
Nelle prossime settimane, sul nostro sito altri “retroscena” dei lavori effettuati in questa casa, con altre immagini del cantiere e tante soluzioni da copiare. In particolare, vedremo la cameretta e la camera matrimoniale.