L’abitazione che vi presentiamo qui è un ex edificio industriale, precisamente un opificio, che poi è stato trasformato in un complesso di appartamenti di varie metrature. Questo è di grandi dimensioni, su due piani, con le caratteristiche tipiche del loft, ma con una divisione tradizionale in camere separate nella zona notte. Un taglio decisamente più pratico, soprattutto per l’utilizzo da parte di una famiglia.
Il mio intervento è iniziato al termine della ristrutturazione dell’edificio (progetto DFA Architetti, Milano), quando l’appartamento era però ancora al rustico e si poteva ancora fare qualche modifica alla distribuzione interna.
Tutto era ancora da scegliere: mancavano pavimenti, sanitari e rubinetti, piastrelle per i bagni… L’anima della casa aspettava solo di essere portata alla luce e reinventata.
Vedendo questo spazio, la prima impressione che ne avevo avuto era che l’insieme fosse un po’ troppo rustico; da questa sensazione è nata la scelta di dipingere tutto di bianco, a cominciare dalle travi in legno del soffitto e dalle parti in ferro, soprattutto della scala. Il bianco ha reso tutto molto più luminoso, contemporaneo, leggero.
Per aggiungere una nota a contrasto in questo ambiente completamente bianco, ho voluto inserire una nota scura, il divisorio tra la cucina e il living. Si tratta di una vetrata in stile industrial con profili in ferro verniciati grigio antracite, che potete vedere sulle pagine della rivista, in edicola 27 febbraio 2019. In ferro, sono anche le grandi finestre, tutte uguali nell’intero complesso, ora dipinte di bianco.
La posizione della scala che conduce alla zona notte, al piano superiore, era già definita. È stata però sostituita la ringhiera con una realizzata su mio disegno, più lineare e dipinta di bianco come tutta la struttura in metallo. Per i gradini, si è optato per il legno, così da rendere l’effetto d’insieme più caldo e accogliente, rispetto alla soluzione originaria. Calore ed eleganza accentuati anche dalla scelta del pavimento in parquet, un prefinito a listoni di rovere di lunghezza mista (da 1 metro a 190 cm), posati a correre.
Tra la scala e l’ingresso, adiacente alla cucina, è stata sistemata la zona pranzo. Le fa da sfondo una quinta, che oltre a definire lo spazio della convivialità, ha la funzione di nascondere un piccolo ascensore che porta al piano superiore. La proprietaria infatti era molto attirata dall’idea di abitare una casa su due livelli, ma allo stesso tempo ne era un po’ spaventata: ipotizzando alcune situazioni in cui salire può essere complicato e pensando anche al futuro, abbiamo quindi inserito un piccolo ascensore da interni (Baglini Ascensori Milano, www.baglinigroup.it), che dovendo salire di un solo piano non ha bisogno di vano extracorsa. E per schermarne totalmente la presenza, abbiamo scelto appunto di costruire una parete da rendere protagonista con una tela d’artista.
Su Cose di Casa di marzo 2019, in edicola, trovi tutte le foto della casa, piante, nomi degli arredi e indirizzi utili!
Gallery: la “metamorfosi” da spazio industriale a loft
Progetto di interior design e foto: architetto Clara Bona, Studio 98, http://www.studio98.it
Seguici nelle prossime settimane: troverai altre immagini del cantiere con tante soluzioni da copiare.