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L’edilizia tradizionale rinnovata grazie a formulazioni, tecniche e performance decisamente a vocazione green. Che le strutture in legno rappresentino l’avanguardia dell’architettura green-oriented è ormai un fatto assodato. Ma la ricerca sui materiali e sulle tecniche costruttive tradizionali sta regalando una seconda vita anche a laterizio e cemento, oggi protagonisti di progetti in cui l’efficienza energetica raggiunge i massimi traguardi, certificati dai relativi protocolli. E l’innovazione non riguarda solo gli specifici materiali ma anche l’intera filiera produttiva, in cui la prefabbricazione gioca un ruolo di primo piano e permette di velocizzare i tempi di cantiere, garantendo il contenimento dei consumi energetici in ogni tappa della costruzione.
• L’edilizia cosiddetta “green” si basa infatti sul connubio tra risparmio energetico e sostenibilità ambientale del manufatto finale, ma comprende anche l’intero ciclo di vita dei materiali impiegati: dai consumi energetici legati alla loro produzione al trasporto fino al loro impatto globale sull’ambiente, prima, durante e dopo l’uso nella costruzione.
• I sistemi costruttivi tradizionali sono più semplici da gestire in questo senso e, con un’accurata e consapevole scelta dei materiali, possono competere con le strutture in legno. Entrambe le scelte sono in grado, con approcci differenti, di garantire la sicurezza degli edifici dal punto di vista sismico e, soprattutto in caso di ampliamenti o sopraelevazioni di edifici esistenti, possono convivere virtuosamente in un organismo edilizio.
• Si è affermata ormai, anche nell’edilizia tradizionale, la tecnologia costruttiva di tipo “a secco” e quella che utilizza elementi prefabbricati, per realizzare partizioni interne e contropareti esterne, anche isolanti, più versatili nei confronti dell’impiantistica e di facile smantellamento e riciclaggio al termine dell’utilizzo.
• Il mercato edilizio oggi si concentra sulle riqualificazioni e sulle sostituzioni degli edifici, solo una minima parte riguarda le nuove costruzioni. la sfida è agire “eco”, con elementi che garantiscono un impatto ambientale minimo, dalla produzione allo smaltimento.
Il parere dell’esperto
Nuova anche la progettazione
Alessandro Giuliani, di NRG Zero, società di ingegneria specializzata in project management, energy management e nella consulenza strategica ed energetica, mette in luce i temi caldi legati all’innovazione che sta modificando l’edilizia tradizionale: “L’evoluzione tecnologica in edilizia garantisce nuovi materiali e sistemi costruttivi; prodotti isolanti con nanotecnologie potrebbero per esempio rivoluzionare il mondo delle ristrutturazioni, grazie alle drastiche riduzioni degli spessori possibili. Questo comporta una diversa progettazione e occorre rivalutare la centralità delle professioni tecniche. L’innovazione può esistere solo abbinando un’attenta progettazione a una mano d’opera specializzata in cantiere. Materiali innovativi e nuove tecnologie possono dare una mano, ma
il risultato finale è vanificato se la progettazione non è curata e se le maestranze in cantiere mancano di formazione”.
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LATERIZI
Le prestazioni dei nuovi materiali edili possono essere comprese solo attraverso esempi significativi di applicazioni reali.
• Dall’illustrazione delle tecniche e dei materiali usati, emerge quanto sia il contenuto tecnologico dei singoli laterizi a fare la differenza rispetto ai mattoni di una volta.
• L’innovazione tecnologica ha trasformato i classici mattoni in elementi di edilizia tradizionale rinnovata, in grado di collaborare con gli altri protagonisti dell’involucro edilizio, dagli infissi alla copertura, per ottenere la massima efficienza energetica, oggi requisito indispensabile.
Muratura super efficiente
L’abitazione unifamiliare sulla riva del Rio Selva dei Molini a Campo Tures-Bolzano (progetto Studio Pedevilla Architects, pedevilla.info), ha raggiunto la certificazione CasaClima B grazie a una muratura di tamponamento realizzata con un laterizio rettificato dall’ottimo potere di isolamento termico.
Senza ponti termici
Il progetto e4 Brickhouse 2020, ideato da Wienerberger (wienerberger.it), è autosufficiente dal punto di vista energetico, anche grazie alle pareti esterne composte da laterizi rettificati e già completi di isolante. Invece della malta, una nuova soluzione permette di eliminare i ponti termici e contribuire a rendere efficiente l’involucro.
PREFABBRICATI
Nel bilanciamento energetico di una costruzione e nella valutazione del suo ciclo di vita, la definizione di un cantiere con tempi ottimizzati è fondamentale.
• Anche nell’edilizia tradizionale rinnovata, grazie all’evoluzione delle tecnologie, si stanno raggiungendo sistemi costruttivi efficaci, legati anche alla prefabbricazione.
• Superati i pregiudizi che, in passato, ne hanno limitato lo sviluppo, oggi la tecnica della prefabbricazione garantisce ottime prestazioni e rappresenta uno dei sistemi più evoluti per la realizzazione di costruzioni sostenibili. L’alta tecnologia produttiva e i materiali impiegati permettono di edificare “green”.
Il sistema extrafunzionale
Nel contesto pedemontano, di Chiusa di Pesio, alcuni edifici sono stati recuperati attraverso
la ricostruzione di fabbricati performanti, mantenendo inalterata la tipologia e usando risorse naturali locali. Tutto grazie a un sistema prefabbricato, altamente isolante e performante e dal prezzo contenuto: in media, 1.300 euro/mq (620 euro/mq al rustico + 680 euro/mq per finiture).
Costruita a secco
Certificato CasaClima A, l’edificio monofamiliare è composto da due volumi che si intersecano. La struttura è in calcestruzzo armato, realizzata con la tecnica dei casseri isolanti. Costo: da 1.300 euro/mq chiavi in mano in Classe A con capitolato di medio/alto livello.
CALCESTRUZZO
Protagonista dell’edilizia tradizionale rinnovata, questo materiale sta oggi vivendo una nuova fase di sviluppo, sia in abbinamento con altri materiali, pannelli di polistirene o legno cemento, sia grazie alla sua rinnovata e variabile composizione.
• Un esempio: è stata recentemente portata a termine la ricerca coordinata dal Consorzio Cetma (http://www.cetma.it) e dedicata al calcestruzzo riciclato, ovvero ottenuto dal riuso di materiali di scarto. Sono stati realizzati alcuni prototipi che presentano capacità di isolamento superiori rispetto al “classico” calcestruzzo, che hanno permesso anche di contenere i costi.
• Federbeton (http://www.federbeton.it) ha inoltre pubblicato uno statuto sulla sostenibilità nel calcestruzzo, incoraggiando i vari attori del sistema a migliorare le proprie performance nell’intero ciclo.
• Oggi si può affermare che una struttura in calcestruzzo eco-efficiente è quella in cui:
• l’impatto ambientale totale è stato minimizzato durante l’intero ciclo di vita
• la struttura è stata progettata e costruita correttamente per soddisfare l’utilizzo per cui è stata ideata
• i materiali sono fabbricati con un impatto ambientale ridotto rispetto al solito
• il cemento è prodotto utilizzando moderne tecniche produttive, riciclando materie prime e utilizzando energia prodotta da fonti alternative
• il calcestruzzo usa il minor quantitativo di cemento per ottenere i requisiti richiesti di resistenza e durabilità.
• Il calcestruzzo leggero, per esempio, può rispondere a tutte le esigenze di una facciata: isolamento termico, acustico e resistenza alle influenze atmosferiche.
Il parere dell’esperto
Costruire in calcestruzzo è sostenibile e green
Nella sfida alla sostenibilità degli edifici, i materiali giocano un ruolo molto importante. Quello da costruzione più usato al mondo è il calcestruzzo. Oggi, oltre a lunga durata, vantaggiose proprietà statiche, molteplici possibilità di design e costo contenuto,gli si riconoscono inaspettate proprietà di sostenibilità. Di seguito il pareredi Armin Pedevilla, architetto dell’omonimo studio di Brunico (pedevilla.info), esperto conoscitore del calcestruzzo e delle sue qualità green.
Considerato Un materiale della “vecchia scuola”, come può oggi il calcestruzzo essere ritenuto sostenibile?
È noto che si tratti di un materiale durevole e resistente, che risolve le problematiche complesse dell’insonorizzazione e della protezione antincendio in modo facile e convincente. Può essere sostenibile per una serie di motivi: quando le sue componenti principali (acqua, sabbia e ghiaia) vengono procurate localmente, riducendo i tempi di trasporto. Al giorno d’oggi, la produzione cerca di risparmiare risorse ed è a basso consumo energetico, oltre a prediligere l’uso di materiali secondari riciclati. Per quanto riguarda la sostenibilità del processo, sono molte le soluzioni green: l’uso di elementi prefabbricati e di calcestruzzo auto-compattante, ad esempio, garantisce un rapido avanzamento dei lavori.
Esistono nuovi metodi di costruzione in grado di usare il calcestruzzo come strumento per ottenere risultati green?
Il calcestruzzo viene spesso definito come “materiale edile del XX secolo” e le innovazioni delle sue caratteristiche dimostrano che ha anche le potenzialità per conservare la sua fama nel XXI secolo. I tempi in cui il calcestruzzo era un semplice mix di tre materiali sono ormai passati, tanto che il calcestruzzo “high-tech” ora è un sistema composto da sei elementi (cemento, aggregati di pietra, acqua, aggiuntivi meccanici, aggiuntivi chimici e aria). Variando e modificando in modo intelligente questi ingredienti, si ottiene un materiale con caratteristiche di lavorazione e di utilizzo completamente nuove: è auto-compattante, ad alta resistenza anche agli acidi, oltre a essere disponibilein molte varianti, fra cui cemento con aggiunta di fibra di vetro o d’acciaio, calcestruzzo leggero o calcestruzzo autopulente.
Cemento funzionale e bio
Magnet è un centro residenziale di Tirana disegnato da Daniel Libeskind, composto da due torri e da costruzioni di dimensioni ridotte per un totale
di circa 800 appartamenti. Per gli edifici sono stati utilizzati un’innovativa formulazione di calcestruzzo in grado di drenare l’acqua e un particolare rasante fotocatalitico.
Tratto da Cose di Casa cartaceo