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Crepe e fessure nei muri possono in alcuni casi trasformarsi in danni importanti alle strutture, come cedimenti delle fondazioni e dissesti delle pavimentazioni, tali da comprometterne la stabilità. Possono essere dovuti a diverse cause, dai lavori invasivi che comportano scavi profondi, ai fenomeni naturali come quelli legati ad attività sismica. Solo un professionista abilitato (ingegnere, architetto, geometra) può valutare la gravità del danno e stabilirne la causa. Un parere tecnico può essere richiesto anche a imprese specializzate, da contattare per fare eseguire un sopralluogo geologico gratuito. È necessario, infatti, fare analizzare la consistenza del terreno (grazie a un test penetrometrico) e anche misurare le crepe formatesi sui muri (con un fessurimetro).
Cedimenti delle fondazioni
Spesso questi fenomeni sono imputabili a cedimenti del terreno, ai quali si può sicuramente rimediare con interventi che ne migliorano la consistenza e la tenuta. Le soluzioni per il consolidamento variano a seconda delle tecniche che gli esperti adottano, ma in genere si tratta di lavori poco invasivi che non richiedono scavi. Oggi si ricorre all’uso di speciali resine (espandenti e/o ad alta densità oppure brevettate) che, iniettate direttamente nel terreno, hanno la capacità di colmare i vuoti aumentando la compattezza di questo e rendendo più resistente la base dell’edificio. Le attrezzature e i mezzi utilizzati non arrecano disagio e, di frequente, possono essere depositati fino ad una distanza di 100 metri dall’abitazione. L’intervento dura in media 48 ore.
Pavimentazioni lesionate
Le resine possono essere utilizzate anche nel caso di dissesti di pavimentazioni. Un problema che spesso viene sottovalutato, perché vengono considerati solamente i danni alle strutture superficiali, trascurando il sottofondo. In alcuni casi proprio i vuoti nel sottofondo possono provocare cedimenti, lesioni, perdita della planarità e rotture dei giunti. L’utilizzo delle resine anche per questa problematica è in grado di sollevare la pavimentazione fino a 20-30 cm, correggendo pendenze e sollevando dislivelli. L’intervento non danneggia i rivestimenti e consente l’agibilità immediata dei locali.
Solai in legno deformati
Il punto debole dei solai di legno è la deformazione che comporta lesioni ai pavimenti, alle pareti, rumore e fastidiosi scricchiolii. Con un sistema a orditura semplice, una trave rompitratta e un massetto di calcestruzzo, anche alleggerito, a volte è possibile riportare “a nuova vita” il solaio in legno che si pensava di dover demolire. Così rinforzato, infatti, questo avrà caratteristiche di portata tali da garantire la rigidità necessaria (abbassamento inferiore sempre a 1/500 della luce) per annullare i difetti caratteristici delle strutture di legno.