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In una casa mono o bifamiliare un mini ascensore può sembrare un lusso, ma non solo. In realtà è un efficace strumento per abbattere le cosiddette barriere architettoniche. Nelle abitazioni su più livelli, infatti, la possibilità di spostarsi autonomamente da un piano all’altro è un requisito fondamentale per una casa “accessibile”. Ma per motivi diversi, ciò non sempre è possibile. Le scale, o anche pochi gradini da percorrere dal cancello all’ingresso, possono rappresentare degli ostacoli per gli anziani o per chi ha difficoltà motorie, temporanee o permanenti. L’installazione di un mini ascensore, all’interno o all’esterno dell’abitazione, è una valida soluzione. Che, oltre ad abbattere le barriere architettoniche, accresce il valore dell’immobile.
Che cosa sono i mini ascensori o elevatori
I mini ascensori sono chiamati anche elevatori, piattaforme elevatrici oppure home lift. Si tratta di macchinari adatti per il trasporto delle persone in case uni o bifamiliari disposte su più piani. Per esigenze di accessibilità oppure di maggior comfort.
A differenza degli ascensori, quelli, per intenderci, utilizzati nei condomini, in particolare negli edifici di molti piani, questi modelli sono pensati per abitazioni su pochi livelli: 3, massimo 4. Alcuni sono progettati per chi ha disabilità o difficoltà motorie, perché consentono il superamento delle barriere architettoniche. Altri sono molto simili agli ascensori e vengono installati nei casi in cui, per ragioni strutturali, non si possa avere un vero e proprio ascensore. La normativa (Direttiva Macchine 2006/42/CE) stabilisce però delle limitazioni.
Differenza tra ascensore ed elevatore
L’elevatore non va confuso con un ascensore tradizionale, che risponde invece alla Direttiva Comunitaria 95/16/CE. Ecco le principali differenze.
Ha una velocità minore: massimo 0,15 m/s (minuti al secondo), contro gli 0,63 m/s o più (anche 1 m/s).
Non richiede un locale macchine: è sufficiente una fossa, cioè uno spazio sotto la cabina al piano inferiore, dall’ingombro molto ridotto, da 10 a 14 cm circa. Per ricavarla è necessario effettuare uno scavo nel pavimento. Se ciò non è possibile, l’alternativa è quella di posizionarvi davanti una pedana, con inclinazione dell’8%.
Rispetto all’ascensore, è più agile e leggero, in quanto non è munita del gruppo trazione a bordo macchina.
Ha un consumo energetico basso e si può collegare a qualsiasi punto luce con alimentazione a 230 V monofase, come quella impiegata in ambito domestico.
Non è necessario potenziare l’impianto elettrico, è però meglio che la macchina abbia una linea specifica e autonoma, collegata al quadro elettrico principale.
L’installazione è rapida, può avvenire sia all’interno che all’esterno ed è poco “invasiva”, tanto che spesso è consentita anche in edifici storici.
I livelli SIL (norma IEC 62061 ) definiscono i livelli di integrità delle funzioni di sicurezza. Per gli ascensori il più alto è il sil3, il più basso il sil1
Come scegliere l’ascensore per interni
Le caratteristiche del mini ascensore devono essere valutate in base al tipo di abitazione – il cui valore di mercato aumenterà – e alle persone che principalmente se ne serviranno.
Dimensioni: alcuni modelli possono essere installati in spazi molto ridotti, larghi meno di un metro e con un ingombro poco superiore a un metro quadrato di superficie. In alcuni casi all’interno di un vano scala. Se, tuttavia, all’interno della casa non c’è spazio sufficiente, spesso si possono collocare anche all’esterno.
La portata: è in genere compresa tra 250 e 400 kg, sufficiente per accogliere da 3 a 5 persone.
Azionamento: i modelli più semplici sono con “manovra a uomo presente”, ovvero la cabina è priva di porte di cabina, quindi per sicurezza il movimento verticale avviene mantenendo premuto il pulsante. Molti modelli hanno invece un sistema di manovra automatica, e ciò significa che ha porta di chiusura e il pulsante va solo premuto per andare al piano e poi rilasciato.
Porte di cabina: quando presenti, possono essere manuali oppure automatiche.
Pulsantiere: poste a ogni piano, all’esterno del miniascensore, consentono di chiamare l’apparecchio.
Personalizzazioni: ampia è la scelta di equipaggiamenti in base alle proprie necessità. Tra questi: porte con diversi tipi di apertura, anche salvaspazio, rivestimenti e finiture interne, pulsantiere, corrimano e specchi. Tra le dotazioni, anche luci a led, a maggiore risparmio energetico, e se ce n’è la necessità (per esempio per anziani o disabili) è anche possibile aggiungere un seggiolino.
Rivolgersi a professionisti
Una corretta progettazione è fondamentale per evitare problemi di ogni genere. In particolare, l’elevatore va dimensionato correttamente e un tecnico qualificato (in genere un ingegnere) deve calcolarne il carico sulla struttura dell’edificio. Questo, infatti, deve essere in grado di sostenere il peso del miniascensore senza esserne danneggiato. Il professionista dovrà aprire un’apposita pratica di Deposito presso il Genio Civile.
Per l’installazione è sempre necessario rivolgersi a ditte qualificate e con esperienza nell’installazione di ascensori. Ma non basta: vanno sempre scelti rivenditori autorizzati e installatori riconducibili alle aziende produttrici, reperibili, sui siti web ufficiali o tramite il numero verde. Prima di consegnare l’impianto, l’azienda installatrice deve effettuare le opportune verifiche di funzionalità.
Per l’iter burocratico è meglio informarsi presso il Comune in cui verrà installato il mini ascensore. In genere, nel caso di abbattimento delle barriere architettoniche dovrebbe essere così: per un ascensore interno, se non si incide sulla struttura, si procede in edilizia libera senza titolo abilitativo; per un ascensore esterno, con lavori che alterano la sagoma dell’edificio serve la CILA.
Dotazioni di sicurezza dell’ascensore domestico
I mini ascensori devono rispettare la Direttiva Macchine europea 2006/42/CE che ne fissa le caratteristiche. Devono inoltre avere la Dichiarazione di Conformità CE.
Per la sicurezza è necessaria la presenza di un dispositivo di ritorno al piano: in caso di black-out, l’elevatore ritorna automaticamente al piano più basso.
La luce di emergenza, se salta la corrente, garantisce la visibilità all’interno del vano. Un pulsante di allarme in cabina permette di segnalare un eventuale problema.
Un segnalatore di sovraccarico, invece, è un segnale acustico che si attiva in caso di eccessivo carico in cabina. Le fotocellule poste sui due lati della porta ne bloccano il funzionamento in presenza di ostacoli.
Alcuni apparecchi hanno un dispositivo vocale di soccorso, che permette di comunicare direttamente con il centro assistenza, e su cui si possono memorizzare alcuni numeri.
Gli elevatori si distinguono per una maggiore flessibilità di installazione rispetto ai comuni ascensori condominiali. Certificati dalla Dichiarazione di conformità CE, richiedono manutenzione e controlli periodici per garantire la sicurezza di chi li utilizza.
Tipologie d’installazione di un mini ascensore, per interni e per esterno
Nelle abitazioni unifamiliari o bifamiliari, esistono più soluzioni per collegare i vari piani tramite un mini ascensore. E brevi sono i tempi che intercorrono dall’ordine alla posa: circa 2-3 mesi.
All’interno
Il mini ascensore può scorrere in una struttura verticale in muratura chiusa oppure in una gabbia metallica portante (castelletto). Gli ascensori più piccoli (1 x 1 m) possono stare all’interno del vano scala. Se invece non c’è questa possibilità, è necessario forare il solaio dei vari piani.
All’esterno
È anche possibile installare l’elevatore al di fuori della villetta, risolvendo il problema della mancanza di spazio interno e con minimi interventi murari. La struttura portante può essere infatti fissata alla facciata. In questo caso anche l’accesso ai piani avviene dall’esterno, per esempio su un terrazzo.
Permessi e verifiche per installare un mini ascensore in casa
La Dichiarazione di conformità CE e la relativa marchiatura sul prodotto, che deve essere visibile all’interno, ne attestano il rispetto della normativa vigente.
È necessario ottenere una licenza d’esercizio, che va richiesta con lettera raccomandata all’ufficio preposto del Comune in cui verrà installato il macchinario, in genere Edilizia Privata.
La comunicazione va presentata entro 10 giorni dalla data della dichiarazione di conformità dell’impianto, rilasciata dall’installatore e/o dal costruttore dopo l’esame finale. Il Settore Edilizia Privata assegna all’impianto un numero di matricola e lo comunica al proprietario.
Nella comunicazione da inviare è necessario indicare anche il nome della ditta che si occuperà della manutenzione e chi farà le ispezioni periodiche. Infatti, per la piattaforma elevatrice la manutenzione è obbligatoria e ne è responsabile il proprietario dell’impianto.
La manutenzione
Quella ordinaria viene fatta dall’azienda che ha installato l’impianto, in genere due volte all’anno. Ogni due anni deve essere fatta anche una verifica periodica da parte di un organismo notificato, ARPA, oppure appositi organismi di certificazione, da eseguirsi con il manutentore.
Le verifiche ed eventuali anomalie o sostituzioni vanno sempre annotate sul libretto dell’impianto, da conservare a cura del proprietario.
Costi e bonus fiscali per l’acquisto di un elevatore
Per un mini ascensore è difficile indicare dei costi precisi. Sul prezzo finale influiscono tanti fattori, come l’eventuale necessità di realizzare un foro nel solaio, la lunghezza del percorso e i materiali utilizzati. È sempre consigliabile chiedere un preventivo scritto, gratuito e senza impegno, che elenchi le vari voci e i relativi costi del progetto completo, in modo da non avere brutte sorprese all’acquisto.
Indicativamente, si può dire che il costo parte da 10mila euro per il superamento di 3 metri, cioè per collegare due piani, fino a oltre 30mila per i mini ascensori dotati di castelletto a vetri.
Fino al 31 dicembre 2020 è possibile ottenere il bonus fiscale del 50% sull’acquisto di un mini ascensore. L’importo massimo detraibile è di 96mila euro.
Può usufruire della detrazione il proprietario dell’immobile oppure il locatario o chi ne ha il godimento o l’usufrutto. Il pagamento va fatto con bonifico bancario o postale, specificando la causale del versamento, il codice fiscale di chi fa il pagamento e la partita Iva del beneficiario (chi ha eseguito i lavori). La detrazione, ripartita in 10 anni, verrà applicata sulla dichiarazione dei redditi.
È inoltre necessario che i lavori siano in regola, quindi che ci siano tutte le autorizzazioni necessarie per eseguire i lavori. Se però i lavori non rientrano in un quadro più ampio è necessario ottenere dall’azienda una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.
Agevolazioni per il superamento delle barriere architettoniche con un ascensore domestico
Per l’acquisto di elevatori che permettono di superare le barriere architettoniche a persone con ridotta mobilità motoria, si applica l’aliquota Iva agevolata del 4% (invece del 22%). Per ottenerla è necessario presentare all’azienda che esegue e fattura i lavori, nel caso di interventi edilizi, copia del titolo edilizio abilitativo rilasciato dal Comune.
La Legge n. 13/1989 per l’eliminazione delle barriere architettoniche prevede la detrazione fiscale del 19% per ciò che è di aiuto nei movimenti alle persone con ridotta capacità di movimento autonomo. Il beneficiario deve essere disabile, in possesso di una documentazione medica che ne attesti l’invalidità. In questo caso può detrarre il 19% dell’intera spesa sostenuta. Questa detrazione non è cumulabile a quella del 50%, quindi eventualmente va calcolata sull’eccedenza di spesa.
Foto mini ascensori con caratteristiche tecniche, marca e modello
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