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Tema di estrema attualità, per gli importanti sconti fiscali attualmente in vigore, il rinnovo della facciata è incentivato sia come semplice “cambiamento estetico” (dal bonus facciate), sia come vero e proprio rifacimento (da ecobonus e superbonus) con interventi di riqualificazione energetica, come il cappotto termico. È sempre possibile rinnovare o sostituire la finitura, e un intervento di manutenzione o coibentazione può essere l’occasione giusta.
A eccezione dei centri di interesse storico, si è sempre liberi di scegliere la finitura di un edificio, fermo restando l’armonia estetica del contesto in cui questo è inserito. Valutare come procedere per l’ultimo tocco, quindi, interessa molte persone.
I materiali adatti per la posa all’esterno, tema caldo quando si tratta di scegliere la finitura per la facciata, sono sempre più sorprendenti e performanti: i nuovi prodotti per il rivestimento esterno degli edifici lasciano, infatti, ampia libertà creativa e sono tecnicamente eccellenti. Dal piccolo centro abitato alla grande metropoli, ogni costruzione può così contribuire a migliorare l’estetica urbana, incrementare il risparmio energetico, ridurre tempi e costi di manutenzione. La scelta? Dalle superfici in metallo al verde verticale, dalla nuova generazione di cemento alle neoformulate pitture con biossido di titanio, dal legno naturale trattato a quello composito, alla ceramica. Tutto dipende dal risultato che si desidera ottenere, dal punto di partenza, ma anche dal supporto (quando si tratta di “rifacimento della facciata” questo può essere vincolante). Che si tratti di nuova costruzione o di ristrutturazione, oggi il processo di finitura dell’edificio è sempre frutto di una attenta progettazione che tiene conto di moltissimi parametri, a partire dal contesto in cui l’immobile è inserito.
Anche con il cappotto si può scegliere la finitura della facciata
Cortexa, Consorzio per la cultura del sistema a cappotto (www.cortexa.it), sottolinea come l’installazione di un sistema per l’isolamento esterno dell’involucro non limiti in alcun modo l’estetica delle facciate. Le possibilità di rivestimento del cappotto (come delle facciate ventilate) sono molteplici e variegate. In prima battuta, le soluzioni a spessore (intonaco e pittura) sono decorative, semplici da realizzare e con grandi potenzialità. Colore e architettura formano sempre un binomio in grado di conferire all’edificio una carica emozionale immediata e un carattere definito, ma anche protezione duratura dall’umidità, dallo sporco, dalle alghe e dalle sostanze nocive. Oggi i sistemi a cappotto possono prevedere anche altre soluzioni estetiche, prima impensabili.
Il parere dell’esperto sulle facciate
In facciata: pelle o seconda pelle
L’opinione dell’architetto Simone Gheduzzi, Studio Diverse Righe, sulla facciata ventilata, http://www.diverserighestudio.it
Se la “pelle” dell’edificio indica il rivestimento esterno (la facciata in sé), la “seconda pelle” è quell’ulteriore strato che viene applicato successivamente a una facciata esistente. È il caso della parete ventilata, una particolare tecnica di esecuzione del cappotto esterno, in cui isolante e rivestimento vengono distanziati dalla muratura. La scelta della giusta “pelle” e la decisione di applicare invece una “seconda pelle” all’edificio sono opzioni da considerare in base alle esigenze di funzionalità e di estetica, che variano per ciascun progetto. Per quanto riguarda la facciata ventilata, i vantaggi sono molteplici. Oltre alla traspirabilità che viene garantita all’involucro edilizio, ci sono i gradevoli effetti architettonici che si possono realizzare grazie all’ampia scelta di materiali consentita, e ai tanti formati. In ogni caso, per scegliere la finitura della facciata si deve considerare che i materiali, i sistemi e le strutture che si utilizzano in facciata devono avere alcune proprietà fondamentali, tra cui flessibilità creativa, durevolezza, resistenza ai raggi UV, alla pioggia e alle condizioni climatiche, resistenza al fuoco certificata, facilità di manutenzione, riparabilità e prestazioni strutturali affidabili.
Scegliere la finitura della facciata: due alternative
- Soluzioni tradizionali
- Nuove soluzioni
Facciata: le soluzioni tradizionali
Sono classificate così le finiture che vantano una consuetudine di utilizzo. In realtà, oggi, sono concepite e (ri)formulate per fornire prestazioni in linea con gli standard attuali. Che lasciano spazio alla creativivà:
- Intonaco & Co.
- Gres
- Pitture
- Laterizi
- Pietra
- Legno (in più versioni)
Intonaco & Co. per la finitura della facciata
La gamma delle finiture a “base di malta” è molto variegata. Si tratta sempre di un mix composto da materiali inerti e da un legante. Più altri ingredienti secondo il prodotto da ottenere. Nella sua formulazione, alla miscela di base viene aggiunto un agente legante che, di volta in volta, può essere cemento, calce, calce idraulica, gesso, oppure un altro componente ottenuto industrialmente. Quando si tratta di intonaco di rivestimento per esterno, ancora il prodotto più utilizzato, l’agente legante deve essere in grado di proteggere il supporto dagli agenti atmosferici, ma allo stesso tempo deve permettere alla struttura di respirare, per evitare la formazione di condensa (che porta al degrado dei materiali). Oggi sono stati messi a punto anche leganti “eccezionali”, in grado di rendere l’intonaco finale “attivo”. Tra le caratteristiche da considerare, per scegliere quello giusto, la composizione della malta è senz’altro una delle più importanti.
- Con calce idraulica a base di argilla: l’intonaco risulta sufficientemente traspirante e garantisce un’ottima aderenza alle pareti esterne, offrendo una discreta protezione contro gli sbalzi termici.
- Con calce idraulica e pozzolana: è un materiale vulcanico che aumenta la resistenza dell’intonaco all’acqua e all’umidità. È la soluzione migliore per pareti esposte a climi piovosi o umidi.
- Con calce idraulica e cemento: questa combinazione abbina i vantaggi dei singoli componenti. Gli intonaci per esterno con questo mix, oltre ad adattarsi perfettamente alla muratura, offrono anche un’elevata protezione dagli sbalzi termici, dall’acqua piovana e dalla formazione di condensa, sempre dannosa.
(Fonte: Made Italia, ristrutturaconmade.it)
Plus: le nuove formulazioni a base di malta garantiscono protezione e innovative proprietà autopulenti, oltre a un’estetica d’impatto. Come le texture 3D ottenibili con il calcestruzzo.
Facciate in gres
Performance tecniche e versatilità estetica ne hanno decretato il successo e, oggi, è leader nell’ambito dei materiali ceramici. È proposto in più tipologie, secondo il trattamento e il processo di produzione. Molti anche i formati possibili, con spessori diversi. Per l’applicazione in verticale sulle pareti esterne, oggi si prediligono le grandi lastre con spessore fino a 8/10 mm (ci sono anche da 3 mm), grazie all’estetica contemporanea e al peso ridotto. In più, si prestano a tecniche di posa differenti, cappotto e facciata ventilata compresi.
Plus: alta resistenza, grande versatilità e bassa manutenzione sono le caratteristiche fondamentali. A queste si stanno aggiungendo anche quelle di sostenibilità, grazie all’utilizzo di materie riciclate.
Pitture per le facciate
Ve ne sono di molti tipi, con caratteristiche ed elementi distintivi che permettono di fare la scelta giusta per ogni problematica. Come tutti gli altri materiali per i rivestimenti esterni, anche la pittura va scelta in base al tipo di supporto e alle particolari esigenze di performance, non solo estetiche. Perché oggi anche il colore è attivo e risolve non pochi problemi delle murature. Due le macro categorie: organica e minerale.
- Organica Ha la caratteristica principale di essiccare per effetto della coalescenza, vale a dire il processo di fusione delle particelle del polimero conseguente all’evaporazione dell’acqua. Rientrano nelle finiture organiche la pittura acrilica, la silossanica e l’acrilsilossanica.
- Acrilica È un prodotto a basso assorbimento e altrettanto bassa traspirabilità. Aderisce perfettamente ai supporti per contatto fisico. Qualsiasi supporto che abbia caratteristiche (anche minime) di porosità e rugosità, può dirsi idoneo a questo tipo di pittura per esterni. Al contrario, la pittura acrilica non è adeguata nel caso in cui il supporto non sia ben asciutto, perché l’acqua ostacola l’essiccazione e la resina non è in grado di penetrare. Le soluzioni per pittura acrilica sono di facile applicazione, tant’è che persino un addetto ai lavori con scarsa esperienza può utilizzarlo senza particolari difficoltà.
- Silossanica Presenta caratteristiche di basso assorbimento e alta traspirabilità. Ha come legante la resina silossanica che respinge l’acqua proveniente dall’esterno e, allo stesso tempo, consente l’evaporazione del vapore acqueo. Altri plus dei prodotti silossanici sono la buona compatibilità con i supporti e l’ottima resistenza ai cicli gelo-disgelo.
- Acrilsilossanica Le formulazioni per esterni hanno meno del 40% di resina silossanica e hanno comportamento e prestazioni intermedie tra la pittura acrilica e quella silossanica. Si caratterizzano per avere un basso assorbimento di acqua e un buon livello di traspirabilità.
- Minerale È la seconda grande categoria di pitture per esterni. In questo caso i prodotti di finitura legano con il supporto, per reazione chimica o fisica. Ne fanno parte la pittura ai silicati e la pittura a base di calce.
- Ai silicati Sviluppa l’adesione al supporto attraverso la reazione chimica. Si può applicare su fondo minerale. Grazie allo strato uniforme che si viene a creare col supporto, le pitture ai silicati garantiscono longevità nel tempo delle facciate. Hanno un’ottima resistenza agli agenti atmosferici e, rispetto agli altri prodotti di pittura per esterni, si caratterizzano per un effetto estetico mosso.
- A base di calce L’adesione al supporto in questo caso avviene per la reazione chimica che si sviluppa tra la calce libera del prodotto e quella contenuta nel supporto. Questo deve presentare, quindi, delle caratteristiche che consentano la fusione della calce libera. I prodotti a base di calce si distinguono per l’ottima permeabilità al vapore e l’applicazione solo su supporti minerali. Così come con la pittura ai silicati, con la pittura a base di calce si ottiene un effetto mosso, senza compattezza e omogeneità di colore.
(Fonte: Settef, http://www.settef.it)
Plus: sempre facili da applicare, anche le pitture si sono evolute e abbinano la varietà cromatica a quella di grana. In alcuni casi rendono “attiva” la facciata.
Laterizi
Rispetto all’ampia gamma di prodotti, quelli faccia a vista rappresentano una tipologia particolare. Hanno infatti due funzioni: materiali da costruzione e allo stesso tempo elemento di finitura. Se, in generale, gli elementi in laterizio nascono per essere intonacati, o comunque rivestiti, successivamente alla posa, la variegata famiglia dei faccia a vista, invece, ha la prerogativa di valorizzare l’aspetto estetico (colore, grana, tessitura, ecc.) del materiale di base. Il mattone faccia a vista, infatti, è l’elemento che consente la costruzione di muri o corpi di fabbrica, direttamente, secondo la loro definitiva configurazione architettonica, senza richiedere ulteriori lavorazioni o strati di finitura. Per questo le sue facce sono caratterizzate da superfici sagomate e rifinite. L’obiettivo di soddisfare queste particolari esigenze d’aspetto, a cui si legano quelle di carattere più propriamente tecnico, spiega perché la produzione dei laterizi faccia a vista avvenga utilizzando argille “pregiate”. Scelte in modo da assicurare ottima qualità estetica alle superfici destinate a rimanere in vista: uniformità di colore, costanza dimensionale e mantenimento nel tempo di tutte le caratteristiche prestazionali.
(Fonte: Terreal Italia, http://www.sanmarco.it)
Plus: costruiti secondo un’antica tecnica, permettono di preservare l’identità dei centri storici negli interventi di restauro. Ma sono utilizzati anche per edifici nuovi.
Pietra per le facciate
Anche quella naturale si è evoluta, nel senso che oggi sono stati messi a punto sistemi di lavorazione che semplificano e velocizzano la posa. In lastre o in pezzi, l’estetica cambia. Se nel primo caso l’aspetto è meno connotato e più versatile, nel secondo si ha una resa molto diversa. Differenze si riscontrano anche per quanto riguarda la posa. Per gli elementi “a spacco”, infatti, la difficoltà di applicazione non è secondaria. Oggi, però, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, la pietra viene tagliata con uno spessore di 2 o 3 cm, tenendo un lato al naturale, mente l’altro viene reso perfettamente piano. Ideale per una posa a colla rapida e precisa, riducendo inoltre il peso del prodotto e lo spazio necessario allo stoccaggio.
Plus: grazie alla sua forte personalità e alla grande resistenza, è un materiale classico, senza tempo. Aiuta inoltre a rispettare la tipicità di certi luoghi e viene utilizzato negli edifici urbani, come materiale ideale per le zoccolature.
Per le case di montagna è una necessità tecnica, oltre che un valore estetico. Altrove, come nelle grandi città, è una scelta di gusto. Le facciate in legno nelle località fredde devono la loro fama storica alle eccellenti proprietà isolanti e alla disponibilità di materiale sul luogo. Oggi, il loro successo (anche per gli edifici delle metropoli urbane) è dovuto anche all’estetica, apprezzata e rivalutata dai più recenti criteri di architettura. Un rivestimento in legno si può installare sulla parete esterna di una casa prefabbricata, di una completamente in legno o una in muratura. È indifferente anche che si tratti di nuova costruzione o di un intervento di ristrutturazione. Si può utilizzare anche solo per una porzione della casa o per un inserto, non necessariamente per il rivestimento totale. Infatti, sono possibili moltissime soluzioni di posa, anche perché il legno si combina benissimo con altri materiali, dalla pietra all’intonaco, fino ai nuovi solid surface, declinandosi ogni volta in un’estetica differente. La qualità (e la durata) del rivestimento è definita dalla scelta dell’essenza idonea, dal montaggio a regola d’arte e dalla realizzazione professionale dei dettagli. La facciata in legno viene applicata al supporto lasciando un’intercapedine di ventilazione. La durata è garantita, inoltre, da una manutenzione costante.
- Soprattutto larice Per le facciate si utilizza principalmente il larice, che non necessita di protezioni aggiuntive, come invece altre essenze. Sulla superficie, infatti, si forma uno strato ossidato che funge da barriera protettiva. Col tempo, questo legno tende al grigio, effetto estetico che non pregiudica la funzionalità né la durata della facciata.
- Essenza solo in apparenza Ci sono materiali che ripropongono l’estetica del legno, ma hanno tutt’altra formulazione. Per esempio ci sono quelli composti da un supporto in materiale plastico, stampato in superficie in modo da riprodurre la texture del legno. Oppure ci sono quelli misti, composti da fibre, polveri di legno e polimeri speciali ad alta densità.
Plus: naturale o composito, il legno è sostenibile lungo tutta la filiera produttiva, dall’approvvigionamento al suo riciclo a fine vita. I materiali che ne riproducono l’estetica offrono altri vantaggi, tra cui leggerezza e inalterabilità.
Nuove soluzioni per le facciate
Insolite per l’edilizia residenziale fino a poco tempo fa, oggi sono più richieste grazie a progetti d’eccellenza che stanno caratterizzando molte città italiane.
- Solid Surface & Co.
- Metalli
- Verde verticale
Solid Surface&Co.
Il termine è riferito a una serie di materiali compositi a base di resina acrilica (o poliestere), sostanze minerali naturali e pigmenti, in percentuali diverse secondo i brevetti. Ci sono anche pietre ricomposte e superfici compatte. Molto utilizzati per gli interni, dall’arredobagno ai piani delle cucine, tutti questi materiali composti “in laboratorio” sono efficaci anche per il rivestimento degli edifici. Resistenti, esteticamente d’impatto, proposti in lastre o in blocchi, sono l’ideale per i volumi delle architetture moderne. Esposti al sole, però, alcuni tipi tendono a ingiallire.
Plus: in genere la loro formulazione permette di ripristinare facilmente la superficie in caso di danni.
Metalli
Dall’alluminio all’acciaio, sono molti quelli adatti per rivestire le facciate. In genere il materiale è già trattato per ridurre e talvolta azzerare la necessità di manutenzione, assicurando un’estetica duratura. Contrariamente a quanto si pensi, si tratta di una soluzione versatile, grazie anche a produttori disponibili a proposte custom-made su progetto. Solitamente si utilizzano lastre e listelli, con sistemi di aggancio differenti secondo il produttore e l’esigenza di applicazione.
Plus: stile high tech, e non solo, adatto sia per nuove costruzioni che per interventi di ristrutturazione. Anche solo per inserti.
Verde verticale
Esistono diversi sistemi per ricoprire con le piante l’esterno di un edificio. Dal piccolo inserto all’intera superficie, si tratta sempre di proposte complete anche di impianto d’irrigazione. Una facciata verde si può realizzare, per esempio, con un sistema di cassette di metallo retroventilate e contenenti il substrato di coltura. Oppure, per ottenere prati verticali, con tappeti inerbiti che vengono applicati come le facciate ventilate. La frequenza di manutezione dipende da moltissime variabili, prime fra tutte il sistema impiegato e le specie utilizzate.
Plus: estetica d’impatto, isolamento termo-acustico, protezione dall’irraggiamento solare e tutela della biodiversità.
Tratto da Cose di Casa cartaceo, numero di Agosto 2018
Ristrutturare la facciata della casa:
Scegliere il colore per la facciata
Documentazione dei lavori da inviare all’Enea
Lavori di riqualificazione energetica