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Gli isolanti naturali utilizzati in edilizia sono soprattutto quelli di origine vegetale. Il prodotto finale è frutto di un’elaborazione tutto sommato ridotta e anche per questo motivo sono considerati “prodotti a basso impatto ambientale ed ecosotenibili“. Sono ovviamente riciclabili a fine vita e, alcuni, persino biodegradabili. Talvolta hanno costi più elevati rispetto agli isolanti sintetici, ma garantiscono ottime prestazioni. Unico accorgimento talvolta richiesta: prevedere uno zoccolo di isolante sintetico a contatto con il terreno.
Vale la pena ricordare che tutti gli interventi di miglioramento, aggiunta o sostituzione della coibentazione termica di un edificio esistente si possono detrarre fiscalmente, in qualità di lavori di efficientemento energetico.
La canapa
Si utilizza per realizzare materassini isolanti. È particolarmente resistente ai parassiti e non richiede l’utilizzo di pesticidi. La fibra di canapa è resistente allo strappo e all’umidità, riesce ad assorbire umidità fino ad un terzo del proprio peso ed asciugarsi senza alcuna dispersione termica. Ha una capacità di accumulo del calore migliore di altri materiali isolanti a base di fibre minerali. Le proprietà termoisolanti sono buone (lambda 0,040W/mK) e anche la resistenza alla diffusione del vapore acqueo. Raggiunge classi di infiammabilità pari a 2, se trattata con un procedimento a base di soda. In alcuni pannelli vengono aggiunte fibre di poliestere per assicurare la stabilità; in tal caso non è possibile conferire il pannello nel compostaggio.
La paglia
Pressata, si utilizza per realizzare pannelli. Questi sono ecologici, permeabili al vapore e sono il risultato di un processo di estrusione ad alta temperatura e pressione, che non prevede l’utilizzo di collanti chimici. I pannelli sono riciclabili al 100%, sono resistenti al fuoco, possono attenuare le onde sonore, sono robusti e meccanicamente stabili, accumulano bene il calore e sono isolanti termici. Si tratta quindi di materiale ecologico per eccellenza, ideale per interventi a basso impatto ambientale.
Tre esempi di applicazione isolante
1) Paglia e intonaco
Quella di Pisa è una casa unifamiliare con struttura prefabbricata in legno e isolamento in balle di paglia. La casa quindi mette insieme tecnologie incentrate sulla semplicità costruttiva e sull’utilizzo di materiali naturali, a una dotazione domotica all’avanguardia e molto raffinato, che permette una perfetta gestione della casa da un punto di vista energetico, permettendo così elevati risparmi sui consumi della casa, già di per sé molto efficiente. Le pareti della casa hanno una stratigrafia molto semplice con pannelli prefabbricati interni, struttura in legno, isolamento in balle di paglia e intonaco in calce naturale verso l’esterno. Una parete così progettata ha permesso di gestire in maniera semplice, senza dover utilizzare teli impermeabili o membrane traspiranti, il flusso di 2) umidità, permettendo facilmente a quella in eccesso all’interno della casa di uscire all’esterno, così da prevenire la formazione di condensa interna e la comparsa di fastidiose muffe. Questo permette di avere all’interno dell’abitazione un ambiente salubre e con un’umidità pressoché costante in tutte le stagioni dell’anno. Il risultato finale è una abitazione NZEB (Near Zero Energy Building – Edificio a consumo prossimo allo zero) in Classe Energetica A4, che consuma 43 kWH/mq anno, per una spesa stimata di 133 euro Euro per tutti i consumi connessi al riscaldamento ed alla produzione di acqua calda sanitaria. Grazie agli accorgimenti progettuali e alla prefabbricazione il cantiere, per una casa su due piani di circa 150 mq netti ha avuto una durata di circa 8 mesi, molto inferiore alla media dei tempi di costruzione di edifici simili realizzati con tecnologie tradizionali. http://www.officinaabitare.com
COSTO: da 1.200 a 2.000 euro/mq
2) Canapa e paglia
La committenza ha richiesto di recuperare il sottotetto di un grande edificio a Fossombrone (PU) risalente agli anni 80 per realizzare un appartamento residenziale. Problema: efficientamento energetico da ottenere superando la dispersione termica. Per isolare la copertura sono state rimosse le vecchie tegole di cemento aggiunto uno strato di isolanti naturali composto da balle di paglia tagliate a metà per contenerne lo spessore (22cm), una camera d’aria per costituire un tetto ventilato ed un nuovo manto di copertura in coppi di terra cotta. Le balle di paglia sono state fatte da un coltivatore della zona. Un cappotto in balle di paglia sul tetto di queste dimensioni, 500 mq circa, per una ristrutturazione è probabilmente la prima volta che si realizza in Italia. Anche per le pareti perimetrali sono state utilizzate delle balle di paglia come isolamento dove esternamente lo spazio lo permetteva, questa volta intere quindi con uno spessore di 45cm, intonacate poi con calce naturale. Dove non è stato possibile isolare con la paglia in esterno per motivi di spazio e geometria dell’edificio, abbiamo usato un cappotto interno di pannelli di canapa dallo spessore di 14 cm contenuti da un telaio in legno e sughero, tutto sovrapposto poi da pannelli prefabbricati di terra cruda che ne aumenta lo sfasamento termico. http://www.archetica.com, http://www.caseinpaglia.it
3) Paglia
Il progetto realizzato a Fano è stato ideato da Michele Ricci e Giovanna Nardini dello Studio Archética. Ogni appartamento è distribuito su due piani fuori terra, garage interrato, tetto terrazzato e giardino. La struttura portante è in legno e quindi con un’alta flessibilità e resistenza al sisma. Per le tamponature esterne sono state usate balle di paglia prese dagli agricoltori della zona ed utilizzate come mattoni giganti, quindi una volta rese solidali tra loro ed il resto della struttura vengono intonacate, esternamente in calce naturale ed internamente in terra cruda ; i tramezzi interni sono in mattoni di calce e canapa. Grazie alla paglia ed alla tecnica costruttiva si ottiene un alto isolamento termico-acustico e l’eliminazione dei ponti termici, quindi le abitazioni raggiungono un alto standard energetico e permettono una completa “privicy acustica” tra un appartamento e l’altro. http://www.archetica.com, http://www.caseinpaglia.it
(Foto di Federico Berluti)