La prevenzione antisismica, tema di grandissima attualità che coinvolge gli operatori del settore edilizio e i cittadini che abitano nelle zone d’Italia considerate a rischio, è anche il tema di una serie di incontri e dibattiti che si svolgono a MADE Expo 2017, in programma a Milano dall’8 all’11 marzo. Nel planning degli appuntamenti:
- il primo è per il 9 marzo e sarà dedicato alla “Sicurezza sismica per i nostri edifici” (Organizzato da Fondazione Promozione Acciaio in collaborazione con il Quotidiano Immobiliare, ore 11.30, Pad. 1 – Stand C11 – D18);
- il 10 marzo si parla di “Conoscenza geologica e sismica del territorio in ambito di ricostruzione post evento: scelte tecniche e di indirizzo politico (Organizzato da Consiglio Nazionale dei Geologi, ore 11.30, PAD. 10 Innovazione); lo stesso giorno un altro incontro si incentrerà su proposte e riflessioni sulla ricostruzione post sisma e sulla messa in sicurezza del patrimonio pubblico e privato (il titolo è “Dopo il terremoto: ricostruzione e prevenzione antisismica”, Organizzato da MADE Expo in collaborazione con Agorà, ore 15, pad. 10 Innovazione);
- l’11 marzo, infine, tema dell’incontro è “La sicurezza del condominio. I bonus e le tecniche di adeguamento sismico secondo le recenti normative” (Organizzato da Quotidiano del condominio, ore 9.30, Centro Servizi – Sala Sagittarius).
Il terremoto che ha colpito il Lazio lo scorso 24 agosto e quello del 18 gennaio in Abruzzo e nelle Marche riaccendono il dibattito sulla sicurezza degli edifici, sulla necessità di effettuare le verifiche e gli adeguamenti previsti dalla legge. La ricostruzione post-sisma e i piani per il futuro passano attraverso le soluzioni proposti dagli esperti e l’acquisizione di consapevolezza da parte di chi abita nelle zone a rischio (indicate come zone 1 e 2 nella cartina della Protezione Civile). Quando si parla di prevenzione antisismica, è necessario premettere che in Italia la struttura urbana è costituita da circa 120 milioni di vani abitabili: di questi, 30 milioni sono costituiti da edifici storici e sottoposti a tutela, mentre circa 90 milioni sono invece i fabbricati che, in molti casi ubicati nelle periferie urbane di cui costituiscono l’ossatura, sono spesso caratterizzati da scarsa qualità architettonica e costruttiva e, generalmente, privi di requisiti antisismici. È proprio per questi edifici privi di pregi ed energivori, spesso in cattive condizioni che si configura più conveniente la sostituzione edilizia (demolizione e ricostruzione di interi complessi) rispetto alla ristrutturazione, dispendiosa e inefficiente in situazioni particolarmente compromesse. La demolizione e la ricostruzione degli edifici fatiscenti, specialmente nelle zone a rischio sismico, permette di unire la progettazione antisismica e alla riqualificazione energetica con aumento dell’efficienza e riduzione dei costi di gestione.
Attualmente l’emergenza è concentrata sulle zone d’Italia colpite dagli eventi sismici dei mesi passati. La rete degli ingegneri volontari dell’IPE (Ingegneri per la prevenzione e le emergenze), che si è riunita a Rieti lo scorso 17 febbraio per un confronto con il Commissario Straordinario per la Ricostruzione, la Protezione Civile Nazionale, il Consiglio Nazionale Ingegneri e l’Associazione Nazionale Ingegneri per la prevenzione e le Emergenze, ha ribadito l’esigenza primaria di fornire risposte rapide alle persone direttamente coinvolte e che ancora sono in attesa di sopralluoghi alle loro abitazioni. Gli ingeneri volontari dell’IPE hanno quindi indicato percorsi possibili per aumentare il numero delle squadre coinvolte nei sopralluoghi e velocizzare le procedure. Nelle zone colpite dal terremoto sono ancora in corso le verifiche di agibilità della protezione Civile: la scadenza per la richiesta di primo sopralluogo o di revisione di un precedente sopralluogo era stata prorogata fino al 28 febbraio 2017.
Sul sito della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/terr_centro_sopr_verifiche.wp) si possono trovare le risposte alle domande più frequenti, l’iter normativo da seguire e i moduli da presentare a seconda del Comune di residenza.