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Le soluzioni per il mondo dell’edilizia spesso hanno la forma di un pannello. Con quelli in cartongesso (i cui primi tentativi di formulazione risalgono addirittura alla metà dell’Ottocento), per esempio, si può modellare ogni ambiente, abbassare il soffitto, nascondere impianti o irregolarità delle pareti, dare una forma inedita agli spazi, delimitare una zona o una stanza.
Anche altri tipi di pannelli, che una volta rifiniti restano anch’essi “invisibili”, risultano altrettanto risolutivi e performanti. Sono quelli in polistirene che possono essere utilizzati sia per coibentare sia, in formulazioni specifiche, per creare volumi persino in bagno, e per aggiungere i sistemi radianti di riscaldamento.
Di più recente applicazione nell’ambito residenziale sono infine i pannelli in OSB, acronimo di Oriented Strand Board, letteralmente “pannello a scaglie orientate”, un prodotto nato nel 1965 in California, ma da poco diventato di tendenza grazie al suo eccellente rapporto qualità/prezzo e al suo basso impatto ambientale. Questo materiale non va rifinito e la sua superficie ruvida e variegata, data dalle fibre di legno a vista, oggi caratterizza molti interni.
Pannelli di vari materiali per le ristrutturazioni interne
- In cartongesso
Materiale principe delle ristrutturazioni, ha caratteristiche preziose grazie alle molte versioni disponibili che permettono un impiego in ogni contesto. - In polistirene
È tra gli isolanti “non naturali” più utilizzati in&outdoor. I due tipi disponibili rispondono ad applicazioni differenti, coprendo gran parte delle necessità. Con non poche sorprese. - In OSB
Un materiale virtuoso che dalla cantieristica ha visto aumentare il suo impiego in ambienti residenziali, dove riscuote un discreto successo.
Tipi di pannelli in cartongesso
Il cartongesso uno dei materiali più usati nell’edilizia leggera per la velocità di applicazione e la versatilità d’impiego. Poliedrico, esiste in molte versioni e dimensioni, con caratteristiche e prestazioni di tipo differente. Una delle prerogative che ne ha decretato la diffusione è la possibilità di realizzare pareti dallo spessore di 8-10 cm (due lastre + intercapedine riempita di materiale isolante) e controsoffitti di appena 1-2 cm. I pannelli – più propriamente lastre – si applicano a una struttura metallica specifica e si rifiniscono a piacere. Ecco i tipi che si trovano sul mercato:
- Semplice La lastra è costituita da un nucleo di gesso rivestito, sulle due facce e lungo i bordi, da un cartone speciale perfettamente aderente.
- Antincendio Si caratterizza per il colore rosa. La particolarità consiste nell’incremento della coesione del nucleo ad alta temperatura, il cui gesso è additivato con fibre di vetro e vermiculite per aumentarne la resistenza al fuoco. La lastra viene utilizzata, infatti, in tutte le applicazioni in interni in cui è richiesto un comportamento al fuoco superiore a quello offerto dalla lastra semplice, come per esempio per il volume nel quale installare la cappa di un camino. È classificata secondo la norma UNI EN 520 e permette di ottenere le certificazioni REI previste dalla legge, purché si segua l’iter burocratico previsto per attestare la conformità dell’intervento.
- Flessibile In gesso rivestito a spessore ridotto, è pensata per superfici curve: usata in doppio strato per comporre geometrie curvilinee.
- Anti-umidità (idrolastra) Si riconosce dal colore verde acqua. L’anima in gesso è sottoposta a un processo che limita l’assorbimento di umidità, per questo si utilizza in ambienti “difficili” da questo punto di vista, quali bagni o cucine.
- Resistente a fuoco e umidità Qui il gesso è rivestito ad alta densità e armato con fibre minerali per migliorare la tenuta al fuoco. La lastra è sottoposta a procedimenti che limitano l’assorbimento di umidità.
- Isolante È fornita già accoppiata a materiali isolanti per la coibentazione indoor termica e/o acustica di una parete. Lo spessore aumenta, ma con esso anche le prestazioni. Esistono versioni diverse a seconda del tipo di isolamento: cartongesso + piombo, cartongesso + poliuretano…
- A spessore maggiorato Questo tipo di lastra è studiato per sostenere carichi, e garantire maggiore resistenza della parete.
Cartongesso anche per elementi d’arredo
L’immmagine qui sotto illustra parte dell’intervento realizzato dall’architetto Luigia Pace (www.luigiapacearchitetto.it) per la ristrutturazione di un appartamento a Ortona, in provincia di Chieti. Nel soggiorno è stata aggiunta una quinta in cartongesso (a destra) per ricavare vani a giorno, in uno dei quali, quello inferiore, è stato inserito un camino a bioetanolo. Anche la libreria a sinistra della foto è realizzata con lo stesso materiale: con le lastre è stata creata una controparete per ricavare nicchie a sviluppo orizzontale che accompagnano il tavolo da pranzo.
Esempi di utilizzo del cartongesso nei vari ambienti della casa
Intervista all’architetto Giulia Grillo, http://www.giuliagrilloarchitetto.com
In quali casi e per cosa utilizza pannelli in cartongesso nei suoi progetti?
Siccome parliamo di un materiale capace di fondere estetica e funzionalità, il suo utilizzo si rende indispensabile nel corso di molte ristrutturazioni d’interni. Per esempio, si riescono a nascondere gli impianti con nuovi volumi integrabili perfettamente nell’architettura esistente. Inoltre, si possono inglobare elementi strutturali portanti, come pilastri e colonne, per mimetizzarli con mobili su misura. Guaine elettriche, canalizzazioni per impianti di condizionamento, tubazioni idrauliche possono essere mimetizzate attorno a strutture portanti o celate all’interno degli scatolati realizzati in cartongesso, senza alcun problema. Senza dimenticare che con il cartongesso si possono nascondere tutte le irregolità che inficiano l’estetica di un ambiente. Un valore aggiunto, infine, è quello della possibilità di inserire, in adiacenza al pannello, l’isolamento termico e/o acustico. Certo, si riduce di qualche centimetro lo spazio della casa ma i vantaggi sono innegabili.
Quali potenzialità estetiche offre il cartongesso?
È molto di aiuto a noi architetti d’interni, e di conseguenza ai fruitori dello spazio poiché, definendo forme nuove come sagome murarie, tramezzature o controsoffitti customizzati, riusciamo a disegnare ambienti a misura delle esigenze del committente. Personalmente l’utilizzo più comune del cartongesso è finalizzato alla creazione di ribassamenti del soffitto al di sopra dei pensili della cucina, solitamente utili anche per integrare il sistema di illuminazione d’ambiente, oppure in corrispondenza di zone che voglio evidenziare, anche attraverso un’illuminazione dedicata, come una postazione per lo smart working o un angolo che accoglie oggetti di particolare pregio, come un quadro oppure una collezione.
Quanto costa il cartongesso?
I prezzi variano molto in base all’area geografica e alla qualità della manodopera, oltre che alle caratteristiche dell’intervento e del tipo di cartongesso impiegato. Il nostro studio di progettazione di interni, per esempio, è improntato su valori sartoriali, con un’attenzione particolare ai dettagli, per i quali sono richieste precisione e qualità di esecuzione, che hanno ovviamente un costo. Solo per capire di quali cifre parliamo, elenco alcuni prezzi riferiti però a interventi inseriti in un contesto di ristrutturazione totale (inferiori rispetto a interventi puntuali): 110 euro/mq per pareti verticali; 85-95 euro/mq per controsoffitto; 250 euro per il rivestimenti di un pilastro di 40x40xH300 cm.
Quanto costano le opere in cartogesso
Tipi di pannelli in polistirene
Detto anche polistirolo, polimero termoplastico che contiene il monomero stirene, questo materiale si può trovare sotto forma di sfere di piccola dimensione che vengono utilizzate prevalentemente per gli imballaggi oppure, in pannelli, a scopo isolante. Per il mondo delle costruzioni, questi sono disponibili in due versioni, che si differenziano per il processo di lavorazione e, di conseguenza, per performance e impiego: EPS (polistirene espanso sinterizzato) e XPS (polistirene estruso). Eccoli nello specifico:
- Espanso sinterizzato (EPS) Ha la struttura a celle chiuse, dovuta al processo di sinterizzazione durante il quale le perle di polistirene espanso si legano fra di loro creando una struttura omogenea: sottoposte nuovamente all’azione del vapore acqueo, infatti, le perle si uniscono e compattano fino a formare un blocco omogeneo di materiale espanso, rigido, ad alta densità ma a basso peso. Proprio per la sua conformazione, che presenta quasi il 98% d’aria al suo interno, è utilizzato come isolante termico ad alte prestazioni. Inoltre, è riciclabile e resistente all’umidità.
- Estruso (XPS) Presenta una solida struttura a celle chiuse che non permette di assorbire acqua piovana e umidità. Ha un’alta resistenza a compressione. Generalmente viene usato come isolante (anche esterno nei sistemi a cappotto), in ambienti umidi o nelle porzioni basse degli edifici, quelle cioè a contatto con il terreno. Può essere usato da solo o accoppiato a cartongesso, pannelli in fibra di legno o laminati plastici e/o metallici per isolare anche pavimenti e soffitti. Il polistirene estruso presenta delle proprietà termoisolanti molto buone e il livello di resistenzaalla diffusione del vapore acqueo µ è tra 80 e 200 (valori più bassi indicano permeabilità al vapore). Per fare un esempio, la fibra di legno ha µ compreso tra 4 e 8. Grazie alla struttura espansa a cellula chiusa e alla pellicola di espansione sui due lati del pannello, l’assorbimento d’acqua è estremamente ridotto.
Pannelli in OSB, quali tipi
È formato da strati di scaglie di legno di pioppo pressate e incollate con collante fenolico. A prima vista sembra un insieme casuale di scarti di legno, in realtà la disposizione è studiata: eliminate le scaglie sottili, quelle più grandi vengono orientate in modo da rendere il pannello resistente. Delle quattro classi in cui si distinguono le tipologie di materiale, la 3 è la più utilizzata, grazie all’ottima stabilità e resistenza all’umidità, con un buon rapporto qualità/prezzo. Da un uso prevalentemente di servizio, questi pannelli sono stati da qualche anno rivalutati anche per un impiego indoor. Secondo la norma UNI EN300:2006, esistono diverse tipologie di pannelli OSB, che si differenziano per caratteristiche e impieghi:
- OSB1 A tale classe appartengono i più comuni e generici pannelli composti da questo materiale. Vengono utilizzati in ambienti asciutti, per realizzare prevalentemente complementi d’arredo.
- OSB2 Sono più resistenti e hanno maggiori capacità portanti rispetto a quelli del primo tipo. Vengono utilizzati in ambienti secchi, generalmente per allestimenti fieristici.
- SB3 Sono simili a quelli in classe 2 per composizione, ma questi in classe 3 sono adatti anche ad un uso strutturale in ambienti umidi.
- OSB4 Ancora più resistenti dei pannelli in classe 3, possono essere utilizzati in ambienti umidi e per funzioni strutturali.
Come utilizzare i pannelli in OSB
Intervista all’architetto Silvia Cirabolini – Studio Ghostarchitects, http://www.ghostarchitects.it
In quali contesti consiglia l’utilizzo dei pannelli OSB?
In Italia lo si vede spesso utilizzato per le cesate di cantiere, come materiale provvisorio. Noi siamo arrivati a utilizzarlo in contesti domestici, per la realizzazione di arredi su misura per un appartamento di cui abbiamo seguito la ristrutturazione (foto a destra). Dato il suo aspetto ruvido e particolare, in cui sono ben visibili le scaglie di legno che lo compongono, lo consigliamo quando si vuole dare un aspetto industrial alla propria casa. Esteticamente lo vediamo adatto in abbinamento a materiali come il cemento, oppure in contesti total white, per evidenziare il contrasto con il materiale.
Quali caratteristiche peculiari ha l’OSB?
Sicuramente l’estetica, ma soprattutto ha ottime caratteristiche tecniche: il prodotto finale ha proprietà simili al compensato, ma è più uniforme ed economico e resiste meglio ai carichi. Noi l’abbiamo utilizzato in sostituzione dell’Mdf. È più leggero, per esempio e questa è una caratteristica importante quando si opera in case i cui solai hanno dei limiti più stretti in termini di resistenza al carico concentrato. Inoltre, grazie alle prestazioni meccaniche, con questo materiale è possibile realizzare facilmente gli incastri necessari alla realizzazione dei mobili, utilizzandolo come materiale da costruzione primario e non solo come rivestimento finale.
L’osb costa più di altri materiali?
Dipende con quale materiale lo si paragona. Rispetto all’Mdf è sicuramente più economico, in quanto la produzione in sé costa meno ed inoltre il prodotto è già finito, non ha bisogno di ulteriori vernici.
Elementi d’arredo in OSB
Foto di pannelli per ristrutturare casa
Tratto da Cose di Casa febbraio 2022