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I pavimenti sopraelevati, nati nell’ambito terziario come soluzione tecnica alle esigenze sempre più sentite di integrazione con gli impianti, hanno avuto negli ultimi anni uno sviluppo tecnologico notevole e oggi vengono proposti anche nel campo dell’edilizia residenziale. Offrono una buona flessibilità e possono essere adattati a ogni tipo di ambiente, inoltre la scelta nel campo delle finiture superficiali è ormai particolarmente ampia e garantisce una resa estetica di alto livello.
Facili da posare e ispezionare, i pavimenti sopraelevati, chiamati anche galleggianti o flottanti, per interni ed esterni permettono di ospitare tubature e cavi elettrici: per qualsiasi intervento è sufficiente sollevare manualmente con un attrezzo a ventosa i singoli pannelli. Questo tipo di posa, più veloce di quella che necessita un pavimento tradizionale, non richiede la demolizione del pavimento preesistente, poiché è realizzata a una certa altezza dal pavimento originario (o solaio).
Questi pavimenti possono essere posati in qualsiasi ambiente, anche in esterno, per esempio per la realizzazione di terrazzi, poiché assicurano un regolare deflusso delle acque meteoriche, evitando fenomeni di ristagno.
I pavimenti sopraelevati garantiscono un buon isolamento termico grazie alla ventilazione del sottopavimento, con un conseguente risparmio energetico. Sono formati da diversi elementi modulari sovrapposti: dall’alto verso il basso si trovano la finitura superiore (che può essere, per esempio, in materiale ceramico come il gres porcellanato), sotto vi è l’anima (detta pannello), più in basso vi è un rivestimento inferiore e infine il supporto (spesso realizzato con materiali riciclati, in acciaio con piedini regolabili o in plastica con alette distanziatrici) che sostiene tutti gli elementi modulari.
I formati e gli spessori dei pannelli variano nelle misure: tra i più comuni il formato 60 x 60 cm con spessore di 20 mm. La gamma dei colori è molto più ampia rispetto a un tempo, con molte più tonalità dei consueti colori bianco, grigio o beige.
Che cosa sono i pannelli sopraelevati e come sono fatti
- È un sistema costruttivo modulare, leggero e a secco, per la realizzazione di pavimentazioni sia interne che esterne.
- L’intercapedine che si viene a formare, ispezionabile, ha la funzione di alloggiare tutti gli impianti tecnologici.
In quali casi possono essere impiegati
- Realizzazione di edifici intelligenti o smart buildings, con elevata presenza di impianti.
- Nel recupero edilizio e nella ristrutturazione. Grazie alla loro leggerezza non appesantiscono le strutture preesistenti.
- Realizzazione di pavimentazioni per terrazzi, giardini o bordi piscina. Ottimo smaltimento delle acque meteoriche e protezione delle impermeabilizzazioni.
- In contesti architettonici di pregio storico e artistico, per proteggere e lasciare fruibili alla vista importanti testimonianze del passato, grazie a pannelli di materie plastiche trasparenti.
Vantaggi dei pannelli sopraelevati
- Possibilità di alloggiare tutti gli impianti tecnologici nell’intercapedine sotto il piano di calpestio.
- Interventi di manutenzione non demolitivi.
- Peso complessivo contenuto.
- Resa estetica di alto livello.
- Ampia disponibilità di materiali di finitura: pietre naturali, marmi, cotto, agglomerati cementizi, ceramica, gres porcellanato, legno, metallo e rivestimenti in lamiera.
- Ampia scelta nelle dimensioni e forme dei pannelli.
- Stabilità dimensionale e resistenza ai carichi.
- Elevate prestazioni di isolamento acustico e termico.
- Rapidità dei tempi di posa.
- Transitabilità immediata delle pavimentazioni realizzate.
Cosa occorre valutare
- Nella fase progettuale si deve prestare attenzione alle quote e alle altezze disponibili.
- Occorre definire nel dettaglio la distribuzione degli impianti, per integrarli al meglio con la maglia degli appoggi sul solaio della pavimentazione.
- Il prezzo va valutato nell’ottica complessiva del progetto, considerando tutte le componenti in gioco nei due sistemi alternativi di pavimentazione, tradizionale o sopraelevato.
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