Umidità nei muri per infiltrazione. Come risolvere il problema

L'umidità sui muri può essere determinata anche dalle infiltrazioni. Il problema si risolve così.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 18/08/2013Aggiornato il 18/08/2013
Umidità nei muri per infiltrazione. Come risolvere il problema
Cupolex Windi di Pontarolo Engineering

L’umidità dovuta a infiltrazioni nei muri è legata al fatto che l’acqua contenuta nel terreno è a contatto diretto con fondamenta o mura controterra dell’edificio. La seconda causa più comune per cui si forma umidità sulle murature, dopo la risalita capillare, è infatti l’infiltrazione d’acqua dal terreno, che provoca sollevamenti, ossidazioni e zone opache sui pavimenti dei piani terra. Ma il danno può riguardare anche i locali interrati, spesso a uso taverne e spazi hobby. Qui il problema si manifesta con macchie umide sul profilo superiore delle pareti, oppure se è il pavimento a essere bagnato, significa che l’acqua proviene dalla muratura laterale, che è controterra.

Se il contatto con l’umidità è al piano terra

carbonara-umidita-vespaio

La vicinanza tra il primo solaio di un edificio e il terreno su cui poggia richiede una serie di accortezze in fase di progettazione e di esecuzione. Questo perché la quantità di acqua naturalmente dispersa nel suolo, o dovuta alla vicinanza di una falda acquifera, nel tempo “si trasferisce” da una all’altra parte con notevoli danni alla costruzione. È indispensabile quindi eliminare il contatto tra la soletta della struttura e il terreno, interponendo uno strato di aria, oppure un materiale adatto a fare da barriera e, al contempo, favorire l’aerazione.

Basta un po’ d’aria

  • Nella prima ipotesi si deve realizzare un’intercapedine vuota (cioè un vespaio aerato), in modo che il pavimento risulti elevato dal suolo e sia garantito il passaggio d’aria. Ciò è possibile con appositi moduli rialzati che, collegati uno all’altro, compongono una struttura autoportante sostenuta dai pilastrini di cui ciascun elemento è dotato. Si forma così un’intercapedine sottostante vuota. La modalità di inserimento di questa piattaforma sospesa varia a seconda della situazione. Nei casi di ristrutturazione totale, quando si può realizzare uno scavo sotto la costruzione, si ricorre a elementi di altezza anche fino a 26 cm e si compone una struttura rialzata che viene poi ricoperta con il getto di calcestruzzo, o di altro materiale, per formare la nuova soletta, di soletta variabile secondo i sovraccarichi.
    Quando invece l’intervento deve essere meno invasivo, l’intercapedine viene realizzata all’interno dell’edificio, posando elementi modulari di altezza ridotta (5-10 cm) direttamente sul pavimento. Si rialza quindi la quota di calpestìo dentro l’abitazione e poi si posano massetto e nuovo rivestimento.

 

Il vespaio ventilato consente di risolvere il problema di sottofondi umidi anche su pavimenti esistenti di ambienti interni, oltre che in garage e locali cantine. Il vespaio aerato Cupolex Windi di Pontarolo Engineering, è costituito da elementi in plastica riciclata di L 56 x P 56 x H 5/10 cm. Poggiano su pilastrini con interasse di 18,7 cm. www.pontarolo.com

Il vespaio ventilato consente di risolvere il problema di sottofondi umidi anche su pavimenti esistenti di ambienti interni, oltre che in garage e locali cantine. Il vespaio aerato Cupolex Windi di Pontarolo Engineering, è costituito da elementi in plastica riciclata di L 56 x P 56 x H 5/10 cm. Poggiano su pilastrini con interasse di 18,7 cm. http://www.pontarolo.com

  • Granuli per aerare. Nella seconda ipotesi, cioè con l’inserimento di materiale, il vespaio si può realizzare con argilla espansa particolare che, sotto forma di granuli, viene posata direttamente sul terreno. Si protegge poi con un telo di tessuto non tessuto che ha funzione di membrana impermeabile e si procede alla realizzazione di una nuova soletta in calcestruzzo.
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Le perle di argilla espansa Leca Termopiù di Laterlite permettono di realizzare sottofondi e vespai antirisalita isolati termicamente in linea con prescrizioni di legge. Hanno un nucleo interno cellulare leggero e isolante racchiuso in un involucro klinkererizzato. Il vespaio controterra risulta resistente e stabile. http://www.leca.it

Dopo aver risolto il problema dell’umidità, i massetti vanno protetti e consolidati con un prodotto specifico, prima di procedere alla posa di un nuovo rivestimento. Con il Prymer Fast 500 di Chimiver, poliuretanico inodore a rapidissima essiccazione, si garantisce una “barriera vapore” su sottofondi con umidità residua fino al 5%. www.chimiver.com

Dopo aver risolto il problema dell’umidità, i massetti vanno protetti e consolidati con un prodotto specifico, prima di procedere alla posa di un nuovo rivestimento. Con il Prymer Fast 500 di Chimiver, poliuretanico inodore a rapidissima essiccazione, si garantisce una “barriera vapore” su sottofondi con umidità residua fino al 5%. http://www.chimiver.com

Quando il problema delle infiltrazioni riguarda i locali interrati, come si può risolvere

Questi sono particolarmente esposti all’umidità, essendo le loro pareti necessariamente adiacenti al terreno. In molti casi si può rimediare definitivamente al problema con tecniche diverse: l’importante è porre un ostacolo orizzontale all’acqua tra il terreno e il solaio superiore dei locali e impermeabilizzare i muri controterra.

carbonara-umidita-barriera-chimicaDoppio stop

Si può realizzare una barriera chimica multipla, iniettando una soluzione di prodotto idrorepellente: una andrà posta all’esterno alla base della muratura fuori terra e un’altra sarà prevista all’interno per ogni corso di malta delle pareti interrate (si applica cioè una serie di barriere chimiche all’interno, lungo tutta l’altezza della parete controterra).

A tenuta continua

L’obiettivo è formare una sezione di muratura impermeabile all’acqua. In più, sempre all’interno, sul muro andrà applicato uno strato impermeabilizzante utilizzando un intonaco specifico: quello di tipo osmotico. Questo è composto da una malta cementizia a base di cementi e additivi minerali che ha la capacità di contrastare il processo con il quale l’acqua contenuta nel terreno tende a inserirsi nella muratura; crea dunque una barriera interna di tenuta all’acqua, di tipo strutturale. Bisogna avere però l’accortezza di estenderlo anche alla soletta del pavimento, oltre che alle pareti, per creare una sorta di “catino” impermeabile. Come finitura, poi, si consiglia sempre in questi casi di applicare un intonaco a base di calce naturale, all’interno, e uno invece deumidificante, all’esterno.

Lo strato che impermeabilizza, applicabile in modo semplice su superfici umide, è una pittura speciale utile a impermeabilizzare i muri interni di locali interrati, come quelli di cantine, box, garage e taverne. Priva di solventi, Rubson Pittura Anti-umidità di Henkel, aderisce su tutti i tipi di supporto la pittura adatta per impermeabilizzare i muri interni di locali interrati. Disponibile in latte da 750 ml e 5 litri. www.henkel.it

Lo strato che impermeabilizza, applicabile in modo semplice su superfici umide, è una pittura speciale utile a impermeabilizzare i muri interni di locali interrati, come quelli di cantine, box, garage e taverne. Priva di solventi, Rubson Pittura Anti-umidità di Henkel, aderisce su tutti i tipi di supporto la pittura adatta per impermeabilizzare i muri interni di locali interrati. Disponibile in latte da 750 ml e 5 litri. http://www.henkel.it

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